Zara Larsson – So Good

Venerdì 17 marzo Zara Larsson ha pubblicato il suo secondo album, il primo rilasciato in campo internazionale, dal titolo “So Good”. Quest’estate, durante le cerimonie ufficiali per gli Europei di calcio giocati in Francia, gran parte del pubblico maschile ha avuto modo di apprezzare le doti fisiche e canore della giovane artista svedese, che accompagnava David Guetta sulle note di “This One’s For You”, inno ufficiale della manifestazione sportiva. Alla scoperta che la bionda scandinava fosse nata nel 1997 e che alle spalle vantasse già una carriera di tutto rispetto in terra natia in molti, me compreso, sono rimasti a bocca aperta.

All’interno del disco è possibile ritrovare alcuni dei singoli che hanno già reso Zara una piccola star, come “Lush Life” e “Ain’t My Fault” che da soli, coi rispettivi video, toccano quota 600 milioni di views su Youtube. Capirete che stiamo parlando di numeri da capogiro per un’artista che, a neanche 20 anni, si appresta ad imporsi come popstar globale per i prossimi anni.

“So Good” è un disco pop figlio dei nostri tempi, composto da 15 canzoni prodotte in modo ultra moderno e catchy. Al suo interno ben 5 tracce presentano dei featuring con altri artisti, tra cui una sesta che vanta la collaborazione “fantasma” di una delle popstar più in voga degli ultimi anni. “Don’t Let Me Be Yours” è stata scritta e registrata con Ed Sheeran che, anche se non creditato, è possibile ascoltare nei cori in sottofondo dei ritornelli della canzone.

Sulla falsariga di “Purpose” di Justin Bieber, come se fosse la sua controparte femminile, tutti i brani di “So Good” si inseriscono perfettamente nel filone di hit dance-oriented che spopolano da tanti mesi nelle charts di mezzo mondo.

Tuttavia l’effetto “wow” svanisce presto nel corso dell’ascolto, complice anche una monotonia di fondo che qualche ballad vecchio stile avrebbe certamente aiutato a spezzare. La vocalità eccelsa dell’artista svedese le permette di risultare credibile su qualsiasi tipo di canzone ma, specialmente in alcuni punti, la sua identità vocale si perde, e la sensazione di star ascoltando Rihanna si fa troppo forte. Non è un caso che uno dei brani più riusciti sia “Symphony”, in featuring coi Clean Bandit, band inglese dalla forte connotazione stilistica.

La verità è che artisti come Zara Larsson andrebbero goduti singolo dopo singolo, dato che il peso specifico delle canzoni cala parecchio se ascoltate di seguito lungo un solo disco.