I rapper bruciano le chitarre delle rockstar

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“Sul palco più selvaggi delle rockstar”. E ancora “Non ci sono più rockstar, ringraziate il rap”. Sono solo un paio di citazioni da “Stratocaster“, nuovo pezzo di Ensi per Redbull, registrato in compagnia di Noyz Narcos e di Salmo (che merita una menzione d’onore per la strofa “Sono la N tra Satana e SaNtana”). Nell’intervista rilasciata sempre a Redbull Ensi minimizza, dicendo che si tratta di una provocazione e assicurando il suo massimo rispetto per i veri rocker.

Ma la chitarra in fiamme nel video lancia un messaggio inequivocabile. Una semplice sbruffonata? Oppure un dato di fatto? Tralasciando le polemiche tra fan dei rispettivi generi, qualcosa di vero in quel che dicono Ensi e soci c’è, almeno per quel che riguarda l’Italia, paese fuori dal tempo in cui le cose o non succedono, o succedono in ritardo di 20 anni, o succedono a modo loro. Ecco perché.

I rapper fanno più baldoria
Tradizionalmente, il ruolo dei debosciati che fanno baldoria, bevono, si drogano, scopano, toccava ai rocker. Ma oggi come oggi a distinguersi in questo senso sono i rapper con i propri comportamenti sopra le righe, spesso esibiti nelle loro rime. I rocker italiani, tuttalpiù, li trovi in trattoria a mangiare i tortellini in brodo.

I rapper parlano con il pubblico
Qui è una questione di stare al passo coi tempi. I rapper in Italia sono stati tra i primi a cogliere le possibilità del web e dei social, instaurando un dialogo continuo con i loro supporter. Mixtape in free download. Street video girati con pochi soldi da buttare il prima possibile su Youtube. Aggiornamenti continui su Facebook e Twitter. Non che siano gli unici, ma sono quelli che ci si sono dedicati di più e che hanno capito che oggi come oggi per rimanere nel cuore della gente devi uscire con qualcosa di nuovo il più spesso possibile e devi far parlare di te giorno dopo giorno. I rocker invece sono rimasti più legati alla logica dell’album monolitico da far uscire ogni tot anni.

I rapper raccontano il pubblico
Per sua stessa natura l’hip hop è un genere musicale incentrato sulla parola. Perciò è naturale che i rapper siano più portati a raccontare la realtà che li e ci circonda. E per questo è più facile che gli ascoltatori si identifichino con loro. Certo, molte delle spruzzonate presenti nei testi delle varie rapstar sono esagerazioni, ma anche se lo sono è pur vero che incarnano quello che molti vorrebbero essere.

I rapper fanno i numeri ai concerti
Stanno conquistando molte delle venues più prestigiose in Italia e di recente si sono addirittura presi l’Arena di Verona. Luoghi fino a poco tempo fa riservati ad altri tipi di musicisti, stanno aprendo uno dopo l’altro le porte alle rapstar. Ma.

C’è un ma
È qui che il discorso “le rapstar hanno spaccato il culo alle rockstar” rischia di vacillare. Sui live. Perché attualmente gli spettacoli hip hop in grado di reggere l’impatto con un concerto rock sono davvero pochi. Anzi, diciamolo: il 90% dei set rap fanno schifo. Mc senza voce. La potenza di una band sostituita da basi preregistrate. Pezzi che funzionano nelle cuffiette, ma che non sono in grado di sopravvivere all’aria aperta. Le eccezioni sono poche: Salmo per il suo background da musicista e i suoi Live con la L maiuscola; Clementino per la presenza scenica; lo stesso Ensi per la grinta e pochi altri. Ma gli show in grado di spremere il sudore dal pubblico sono rari. Se i rocker si faranno sorpassare anche su questo versante, ecco, allora sarà davvero GAME OVER.

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