Mettiamoci il cuore in pace, le 10 canzoni migliori decenti di questo Festival di Sanremo 2015 si sono ascoltate la prima sera. La seconda serata è stata uno strazio tale che casca a fagiolo questa terza puntata di disintossicazione a base di meta-cover.
Anche qui, i momenti più incalzanti sono gli spot pubblicitari extra-festival (quelli all’interno del festival come la sviolinata della Puccini aumentano solo il malumore), tra cui si classifica primo quello della Yamamay, mandando a quel paese la Cyrus e la Golden Lady di ieri. Nel frattempo la Mediaset decide di controbattere dando i migliori film, tipo “1997: Fuga da New York“, che sarebbe una ventata d’aria fresca ma no! noi non demordiamo e ci sorbiamo anche la puntata filler del festival pieno di filler per eccellenza.
La migliore in campo stasera è Arisa, che finalmente azzecca una battuta, si ricorda di mettere il reggiseno (forse intimorita dall’incombente presenza della Cristoforetti, che beneficia dell’assenza di gravità anzichenò) e completamente dopata consiglia la roba buona prescritta direttamente dal medico di Sanremo.
LE NUOVE PROPOSTE
Sfida 1: Giovanni Caccamo vs Serena Brancale
Il voto di pubblico e sala stampa sanciscono la vittoria del siciliano Caccamo e la sua “Ritornerò da te” con il 68% delle preferenze, battendo Serena Brancale con “Galleggiare”. Noi non c’eravamo perché abbiamo acceso tardi la tv ma ci fidiamo (#AncheNoiAbbiamoUnaVita).
Sfida 2: Amara vs Rakele
Amara – “Credo” – 7
La ragazza non è male, ricorda a tratti la Bertè, non ha 15 anni, non pare avere una storia di sfighe alle spalle, sa stare sul palco, quasi mi aspetto che da un momento all’altro mi dicano che è uno scherzo.
Rakele – “Io non lo so cos’è l’amore” – 2
C’è un limite al numero di K che una persona alfabetizzata può sopportare: basta K, cazzo, basta! Biondina maggiorenne? Che canta?? Uno degli obbrobri dell’anno. Da capire chi l’ha portata fin lì, ma meglio non farsi domande.
Risultato (fortunatamente scontato): 58% Amara
(Conti sbaglia ad annunciare la vincitrice e si arrampica sugli specchi, ma tant’è anche se l’abbronzato presentatore voleva portare avanti la biondina kapposa, il pubblico ragiona con le orecchie e non con altro).
Capitolo chiuso.
I CAMPIONI
Raf – “Rose Rosse” (Massimo Ranieri) – 1
Dopo la prima cadaverica esibizione e la preoccupazione generale sullo stato di salute di Raf, i nostri sono corsi al riparo: cerone a go go (anche se Ryanair è ancora lì pronta a stivare le borse) e vestitino giusto giusto intonato a “Rose Rosse”. Il problema è che dopo la sua interpretazione di quel mostro sacro di canzone verrebbe voglia di denunciarlo per vilipendio. Ingrato e offensivo.
Irene Grandi – “Se perdo te” (Patty Pravo) – 5
Sinceramente, non sappiamo cosa sia successo ma qualsiasi cosa sia, è un male. Un male per l’Irene, che ricordavamo grintosa e scanzonata. Era, a dire il vero, l’unica speranza di non ammazzarsi di sbadigli e invece nulla. Moscia, seria, spompata. Ancora una volta NP.
Moreno – “Una carezza in un pugno” (Adriano Celentano) – 2
Se mi rovini la cover di un brano (anche di merda) con la rappata più scontata al mondo “mio-nome-riferimento-a-dove-sono-riferimento-al-conduttore-riferimento-a-ho finito-il-pezzo“, ti meriti un 2 e a casa.
Anna Tatangelo – “Dio come ti amo” (Modugno/Cinguetti) – 3
Una cosa è certa: dopo i dubbi di ieri, oggi diventa una conferma che il pubblico non ama Anna. Nonostante una mise davvero imponente e impeccabile (bocce in primo piano a parte), si sono contate le persone che l’hanno accolta con un applauso (5). Canzone difficile da interpretare, interpretata male, performance disastrosa. Si applica, si dice ai colloqui a scuola, ma niente da fare.
Biggio e Mandelli – “E la vita la vita” (Cochi e Renato) – 2
Chi continua a deludere in maniera chiara (e non poteva essere altrimenti) sono i due Soliti Idioti, che neanche si cambiano d’abito (imparare dagli Elii se si vuol essere irriverente, grazie) e non fanno tesoro del disastro della seconda serata. Il loro peccato mortale è quel sembrare di volersi prendere davvero sul serio…
Chiara – “Il volto della vita” (Caterina Caselli) – 7
Chiara c’è, c’è stata nella prima serata e non diciamo altro ma pensiamo ci sarà. Brava, bella interpretazione.
Nesli – “Mare mare” (Luca Carboni) – 2
Questo ragazzo ha un dono: cinque secondi e vorresti sparargli. Sembra un banchiere che nel weekend si ubriaca e si ritrova a fare una pessima figura in un karaoke della provincia vicentina. No, davvero, deciditi: hai la faccia da banchiere, indossi un chiodo che nemmeno Adam Lambert ha sfoggiato così borchiato a Milano, e rappi su una canzone di Carboni. Perchè? #AiutiDiStatoAlleBanche
Nek – “Se telefonando” (Mina) – 8
Ora io sono costretto a tessere le lodi di Nek manco fossimo di fronte a Beck ai Grammy, ma il Neviani riporta improvvisamente su il livello di professionalità che il precedente Nesli aveva mandato alle ortiche. Grinta, interpretazione azzeccata, bravo (punto).
Dear Jack – “Io che amo solo te” (Sergio Endrigo) – 6,5
L’esempio perfetto in cui la cover salva il gruppo.
Grazia Di Michele e Mauro Coruzzi – “Alghero” (Giuni Russo) – 6
Platinette che finalmente torna ad essere Platinette: già solo per quello 2 voti in più. La performance è divertente e assolutamente niente di più: si divertono loro, infatti. Noi no. Però apprezziamo il cambio di rotta rispetto allo strazio della prima sera.
Bianca Atzei – “Ciao amore ciao” (Luigi Tenco) – 4,5
La Atzei ci prova con la cover più difficile del lotto, e per andare sul sicuro si presenta mezza nuda ed in versione 5 toni sotto e “mi son fumata 40 sigarette in 3 ore”. All’inizio regge anche ma alla distanza si schianta come da previsioni. Considerazione a margine: se volete un esempio dei posti peggiori dove potersi tatuare, la ragazza fa al caso vostro.
Alex Britti – “Io mi fermo qui” (Dik Dik/Donatello) – 4
Esordisce con un bel 4/6 (stecche vs note giuste). Sempre detto, chitarrista della madonna e cantautore da sotterrare. Ma bisogna pur mangiare.
Lorenzo Fragola – “Una città per cantare” (Ron) – Voto: NO
Vi dispiace se al posto di commentare lo strazio Fragola che accoltella una bella canzone del passato vi embeddiamo questo video? Sempre Sanremo, eh!
Il Volo – “Ancora” (Edoardo De Crescenzo) – 6
Canzone marzulliana che non si può interpretare in modo diverso dall’originale, e infatti i tre – che si confermano come i favoriti al premio “vestiti alla cazzo” – la coverizzano modello karaoke non facendo particolari danni.
Annalisa – “Ti sento” (Matia Bazar) – 6
Annalisa, “Ti sento” la canta la Ruggiero e tutti gli altri si dovrebbero inchinare. Ci sei anche simpatica, sei anche brava, ma perché vuoi farti del male? Tanto coraggio, ma muro in faccia.
Lara Fabian – “Sto male” (Ornella Vanoni) – 6
La Fabian regala un polmone alle prime file dell’Ariston, con un acuto finale che possiamo riassumere con il titolo della cover: “sto male”.
Gianluca Grignani – “Vedrai vedrai” (Luigi Tenco) – 6
Non fa pena. E a questo punto della serata – e del Festival – sembra già un traguardo eccelso. Poi per carità, passa quasi inosservato ma almeno non stupra Tenco come aveva fatto la Atzei.
Nina Zilli – “Se bruciasse la città” (Massimo Ranieri) – 7 (che fatica però!)
La Zilli, che ha molto “diluso” la prima sera, si presenta per la prova d’appello, anche se in versione cover. Finalmente è truccata da Nina e non da Amy, e lo stesso dicasi per le intenzioni canore e l’atteggiamento sul palco. Ditemi voi se così non è molto meglio?!
Malika Ayane – “Vivere” (Vasco Rossi) – 7
Come sopra, anche Malika è una delusione che ci riprova con la cover. Pezzo del miglior Vasco nelle sue corde, interpretazione giusta e parziale rivincita dei suoi detrattori.
Marco Masini – “Sarà per te” (Francesco Nuti) – 5,5
Rilassato e fashion come non mai, il ragazzo si è fatto forte. Grande omaggio al mitico Nuti. Interpretazione senza infamia e senza lode: Masini sa cantare solo Masini.
GLI OSPITI
[youtube S5YwBTPstpY nolink]Federico Paciotti: #ChiarisiLeIdee
Van Halen super ospite della terza serata, anzi no è proprio Bocelli, anzi no è il figlio di Brian Molko! No, niente, è Federico Paciotti che per carità, assoli metal della Madonna, voce della Madonna, look emo-trash da Ciovane, ma se gli emo sono gli emo, i metallari sono i metallari e gli operisti son operisti e da che mondo è mondo non è una buona idea chiudere i tre gruppi all’interno della stessa stanza e spegnere le luci, allo stesso modo Paciotti non è una buona idea. Voto 3 al look, 7 agli assoli, 6 ai gargarismi, ma la media – in barba alla matematica – è un 2.
A fine serata il ragazzo si confessa, svelandosi un ex Gazosa ma a parte il gossip, la schitarrata delle 00:39 è una fuffa (tutta effetti e poco slego).
Samantha Cristoforetti: #TempiDiAttesa
La Cristoforetti ormai te la aspetti anche al bar mentre ti spari il primo caffè della giornata: se ci fosse lei che te lo porge fluttuante non faresti più una piega. La guardiamo annoiati, ormai anche lei passa più tempo a fare interviste che non a lavorare. Imbarazzante il digital divide Sanremo-Spazio.
Luca e Paolo: #CazzoUnaVoltaEranoBravi
Manco loro due fuggono alla maledizione dei comici che non fanno ridere, vero leitmotiv di questa edizione. Poi ce li fanno sorbire pure in due parti, che già mezza andava bene uguale a smarmellamento di coglioni.
Massimo Ferrero: #TopPlayer
La svolta nell’affaire comici penosi a Sanremo! Con Ferrero vengono cancellati tutti i dispiaceri patiti finora.
Spandau Ballet:
Siamo al 2015 e c’è ancora chi dice “sì, però io preferisco i Duran Duran”, ma va bene uguale perché loro non la mandano a dire a nessuno, fanno una bella performance e indugiano su un sentitissimo omaggio a Steve Strange, frontman dei Visage, la cui morte è stata annunciata poco prima della loro salita sul palco dell’Ariston. Ci pensa Conti a rovinare tutto in tempo 10 millisecondi, perculando gli Spandau per la loro età e menandosela non poco.
Saint Motel: #ZzZzZ
Suonano le loro due canzoncine, ma ormai è davvero troppo e troppo tardi: non svegliano gli animi e manco riescono a sollevare più di una palpebra alla volta, il pubblico è assopito, Arisa è strafatta, Emma è alla ricerca di un pusher per farsi dare la stessa dose della collega, e pure noi vorremmo seguire a ruota.
L’EPILOGO
Il gran premione della serata è un fiore (vedi immagine di copertina) creato ad hoc per l’occasione e chiamato “Cover” (perché l’ufficio idee era chiuso per ferie). A portarselo a casa è Nek. Si classificano secondi Il Volo seguiti a ruota da Masini, Moreno (ma davvero davvero??) e i Dear Jack.
GLI HASHTAG
#LegalizeArisa
#BocelliFashionBlogger, che ha dato le dritte stilistiche a Emma e sicuramente a tanti altri che si aggiravano per il Festival stasera (Raf, se sei ancora tra noi, parliamo anche con te)
#NuoveDisgrazie, perché non siamo poi tanto convinti dalle “proposte”