Eccoci arrivati al capolinea di questa edizione numero sessantasei del Festival di Sanremo.
Volenti o nolenti un’ennesima edizione di grande successo.
Per questa kermesse in particolare, dove alti sono gli investimenti e innumerevoli i detrattori, sono i numeri che contano e con numeri record di ascolti come quelli raggiunti nel 2016 senza contare la copertura mediatica e gli hashtag che sono volati nell’etere più copiosi di sciami di zanzare a Bondeno il quindici di luglio, Carlo Conti e la sua squadra hanno nuovamente fatto centro.
Andiamo alla cronaca della serata.
Iniziamo con la “preghierina” di tutti i gruppi a rischio, in pieno stile talent show, intenti in una mini clip pre-registrata a convincere il pubblico a casa a salvarli dall’eliminazione. Scelta che ritengo abbastanza irrispettosa: sopratutto quando si parla di big, che la gavetta l’hanno già fatta, ma passiamo oltre.
È il momento del vincitore della categoria giovani, Francesco Gabbani, che ripropone Amen e obiettivamente la vittoria pare sempre più meritata.
Prima ospitata.
Il Volo, vincitori della scorsa edizione, si presentano in diretta da New York con un ritardo delle comunicazioni Sanremo-New York che nemmeno un modem 56k. Fanno una comparsata seduti in uno studio dallo sfondo imbarazzante. I ragazzi stanno riscuotendo un successo di livello mondiale e se lo meritano, ma questa ospitata verrà ricordata per le risate del pubblico (ai silenzi imbarazzati e prolungati dovuti al ritardo immane che si infrapponeva tra le domande di Conti e le risposte del trio) e per la buona prova di Carlo Conti che la prende sul ridere.
E finalmente il ripescaggio è realtà e (finalmente) posso togliermi un sassolino dalla scarpa. Irene Fornaciari, per quanto sputtanata dai più (oggi) e da se stessa e dalle sue performance (in passato), quest’anno aveva una canzone niente male e viene premiata dal pubblico. I bluvertigo non potevano sperare nell’appoggio del pubblico a casa, Neffa idem, mentre se fossi stato costretto a scommettere avrei scommesso sul ripescaggio dei Dear Jack e ovviamente avrei perso. A tal proposito posso immaginare il sorrisetto che sarà comparso, alla loro scomparsa, sul volto di Alessio Bernabei (non negarlo Alessio!). Zero Assoluto? Nomen omen.
Seconda ospitata.
Partono i Queen e tutti si gasano, appare Bolle mezzo nudo e solo le donne si gasano. Comparsata velocissima, ma il dubbio è che ce lo ritroveremo di nuovo durante la serata. Ce ne faremo una ragione. Bravo è bravo (non scherziamo).
Iniziano i Big.
Questa sera ogni esibizione è anticipata da un messaggio benaugurante, A Francesca Michielin tocca Fiorello che ricorda a tutti quanto giovane è l’artista e quanto invece siamo vecchi noi che scriviamo. Alessio Bernabei, raggiante per i motivi di cui sopra, viene introdotto da Miguel Bosè e presenta una delle canzoni più orecchiabili di questa edizione: se non porterà a casa la vittoria di sicuro si godrà gli innumerevoli passaggi radiofonici. Complimenti a lui perché non era facile abbandonare quella gallina dalle uova d’ora che sono/erano i Dear Jack. È stato coraggioso e per ora vince lui.
Clementino passa anonimo, così come il messaggio introduttivo di Salvatore Esposito, mentre si torna ad alti livelli con Patty Pravo: no, non parlo della canzone che continua a non convincere, ma del messaggio introduttivo di Loredana Bertè, incappucciata in stile Star Wars e in “diretta” direttamente dalle Cascate del Niagara. Messaggio carico di ironia e ancora più ironico è il microfono aperto di Patty che regala un gorgheggio della cantante pre-esibizione.
Ed eccolo il Bolle Nazionale che torna, questa volta in abiti civili, per la seconda parte dell’ospitata. Performance scialba fino all’intervento di quel Top Player di Virginia Raffaele che lo farà ballare sulle note di “La Notte Vola” di Lorella Cuccarini. Gag davvero simpatica.
Lorenzo Fragola e l’accoppiata Ficarra e Piccone è piacevolissima, con i due comici in grande spolvero con le loro finte minacce di corruzione della giuria. La canzone non è male, ma non ai livelli di hit di successo alle quali Lorenzo ha abituato il suo pubblico. Si corre a ritmo serrato verso il sesto campione in gara: Noemi, ed il suo mentore non poteva essere che lo zio JAx. La canzone è bella davvero, non potrà non essere una di quelle premiate.
Terza ospitata.
Dopo il doveroso omaggio a Guglielmo Marconi per la giornata mondiale dedicata alla Radio, preparate i fazzoletti voi che siete negli enta e negli anta perchè è il momento di Cristina d’Avena. Ok il “Walzer del moscerino”, ma su “Kiss me licia”, “occhi di gatto” e “la canzone dei puffi” chi non canta da casa, sta mentendo.
Nemmeno il tempo di asciugarsi le lacrime ed ecco apparire i vincitori assoluti del Festival, lato show quantomeno, gli Elio e le storie tese in versione Kiss introdotti da Mal in grande spolvero. Non vogliamo aggiungere altro tranne che era difficile battere la loro performance in veste Rockets e invece pare che ci siano riusciti.
Torniamo sulla terra e ci torniamo con un tonfo. Purtroppo è prassi di queste ultime edizioni del Festival: i comici di vecchia data ne escono con le ossa rotta, chiamiamola la maledizione di Benigni (dopo di lui il vuoto). Quest’anno non hanno fatto eccezione Aldo, Giovanni e Giacomo e Panariello e Pieraccioni anch’essi, questa sera, davvero deludenti.
Archiviata la pessima performance comica si torna in gara con Arisa introdotta da Giusy Ferreri con un video messaggio che farebbe impallidire, per il tono di voce usato, ogni sexy-chat del Bel Paese. La canzone, seppur ben interpretata vocalmente, finisce dritta dritta nel nostro personale dimenticatoio.
Ennesima pausa pubblicitaria e ne approfittiamo per un giudizio anche sugli spot dei principali sponsor di questa edizione. In realtà dobbiamo solo insultare gli ideatori dello spot Suzuki perchè ok non riuscire ad eguagliare quelli dei concorrenti tedeschi e italiani (Zoolander + Fiat su tutti), ma scritturare la Kostner per un nuovo spot dopo le performance non eccelse dei grissini è stata davvera una scelta infelice. Voto 2 e screenshot della Carolina nel prato in regalo.
Si torna in gara con i favoriti di questo Festival di Sanremo 2016, gli Stadio e la loro “Un giorno mi dirai” introdotti da Carlo Verdone. Il pubblico in sala va in delirio al termine della performance ed il coro “bravi, bravi!” riecheggia per parecchi secondi. Se tanto mi da tanto ..
Annalisa, decimo artista in gara, è introdotta dal video messaggio di Francesco Renga e l’unica cosa bella sono le gaff di Garko prima dell’esibizione, entrato nel panico per lo spegnimento del gobbo.
Ospite speciale.
Se l’anno scorso fu Panariello ad imitarlo (bene) dal palco dell’Ariston per la sua ospitata, quest’anno sale sul palco il vero Renato Zero. Anche per il Renatone Nazionale vale la solita formula sanremese del medley – best of del passato. Performance egregia, ma Renato è una garanzia come prima di lui lo sono stati Pooh e Laura Pausini. Rinviati a settembre sia Ramazzotti che Elisa. Bella l’intervista con Carlo Conti, bella l’emozione sincera di Renato anche se i discorsi sugli alieni e “sui pericoli dell’internet” non sono stati chiarissimi; poco male perchè partono “triangolo” e “mi vendo” in versione orchestrale e tutti a ballare. “Gli anni miei raccontano” è la nuova canzone che Zero regala a Sanremo, tratta dall’album “Alt” in uscita l’8 aprile.
Mentre si fa sempre più preoccupante il “raschino” alla gola di Garko, che arranca anche nella presentazione dell’undicesimo artista in gara, sale sul palco Rocco Hunt introdotto dal “compaesano” Vincenzo Salemme. Anche in questo caso molti applausi dalla platea presente, bisogna capire quanto diretti al personaggio Hunt e quanto alla canzone.
A mezzanotte (e Buon San Valentino) si ritorna in gara con Dolcenera, introdotta dal video messaggio del trio di presentatori 2016 di The Voice, ovvero Raffaella Carrà, Emis Killa e Max Pezzali. Tra le trasparenze del suo vestito e quelle di Madalina Ghenea capiamo che non siamo più in fascia protetta. Bella performance, sicuramente la migliore delle tre che l’hanno vista salire sul palco dell’Ariston in questa edizione.
Francesco Pannofino introduce Enrico Ruggeri, tredicesimo artista in gara. La canzone più rock del festival: tanto ruffiana e forte nel ritornello, quanto debole nelle strofe. Vedremo dove arriverà.
Il momento peggiore anche se a fin di bene? La poesia di Giuseppe Catalano letta da Garko. Il “valletto” alle prese con il testo, anche se breve, riesce ad incartarsi nella lettura. Non sarà il suo lavoro principale, ma viene il dubbio che oltre ad essere leggermente sfortunato non ce la può proprio fare.
Dalla padella alla brace, ecco il duo Caccamo-Iurato e Valerio Scanu, ultimi 2 big in gara prima della ripescata Irene Fornaciari, anticipati rispettivamente dai video messaggi di Giuliano Sangiorgi e Fabrizio Moro. Qui verrebbe da ripescare il classico “non spariamo sulla croce rossa”, ma se proprio fossimo costretti a salvarne uno dei due, la scelta ricadrebbe su Valerio.
Solito Tg1 in formato ridotto ed arriva il momento di Irene Fornaciari, introdotta dall’in bocca al lupo di Serena Dandini. Lo abbiamo già detto, lo ribadiamo, la canzone non è affatto male ed il ritornello è davvero pregevole. Vedremo dove finirà.
Ed ecco la classifica delle posizioni dalla quindicesima alla quarta. Non mancano le sorprese e i mal di pancia.
4. Enrico Ruggeri “Il primo amore non si scorda mai”
5. Lorenzo Fragola “Infinite Volte”
6. Patty Pravo “Cieli immensi”
7. Clementino “quando sono lontano”
8. Noemi “La borsa di una donna”
9. Rocco Hunt “Wake Up”
10. Arisa “Guardando il cielo”
11. Annalisa “il diluvio universale”
12. Elio e le storie tese “Vincere l’odio”
13. Valerio Scanu “Finalmente Piove”
14. Alessio Bernabei “Noi siamo infinito”
15. Dolcenera “Ora o mai più”
16. Irene Fornaciari “blu”
La vittoria finale se la giocano:
Francesca Michielin
Il duo degli orrori Caccamo-Iurato
Gli stra-favoriti Stadio
Nell’attesa di sapere il nome dei vincitori, senza prima aver ingerito anti-acidi per alcune posizioni in classifica decisamente immeritate, salutiamo il grande Rocco Tanica e la sua magnifica rassegna stampa che ci ha accompagnato e tenuto svegli ridendo in queste serate.
Buon Compleanno Rocco!
Il momento della premiazione è arrivato ed il rischio di avere un nuovo “caso” Jalisse fortunatamente è scongiurato.
Vincono Gli Stadio, meritatamente, la giovanissima Francesca Michielin si aggiudica la seconda piazza, mentre il duo che ci ha fatto tremare (di paura) si aggiudica il terzo posto.
Tutte le classifiche di questa edizione del Festival di Sanremo 2016 le trovate QUI