Festival di Sanremo 2016, il pagellone della prima serata

 

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Il Festival di Sanremo è ufficialmente cominciato e abbiamo inscatolato la prima serata. Inscatolato è la parola giusta: Carlo Conti ha soffocato ogni possibile polemica, come è tradizione nella sua conduzione, senza lasciare briglie a nessuno. Nemmeno a chi ci ha provato, come Virginia Raffaele. Apertura con Starman di Bowie in una cover a dir poco terrificante. Carlo Conti si dà dello starman perché porta venti stelle sul palco. Crediamoci. Crediamoci fortissimo.

Questo è il nostro pagellone di quanto visto stasera, senza pretesa di informare ma solo di guardare la trasmissione in modo apparentemente rilassato, ché tanto lo sappiamo che anche se non lo vede mai nessuno, alla fine sto Festival lo guardano tutti.

I CAMPIONI IN GARA

Lorenzo Fragola – “Infinite volte” : Voto 5
Una ballad ripiena di parole e qualche falsetto che Lorenzino non doma perfettamente, sarà l’emozione. “Non son stato mai capace a far l’amore senza amore” entrerà in tutti i diari scolastici. Il brano è abbastanza inutile e scolastico. Certo che rompere il ghiaccio non deve essere facile.

Noemi“La borsa di una donna”:  Voto 5,5
Anche qui una ballad, e dalla quale ci aspettavamo indubbiamente di più. Il testo è bello ma non riesce a restare in testa, c’è poco da fare. Lei è la vincitrice annunciata e ci riserviamo di migliorare il giudizio ai prossimi ascolti.

Dear Jack – “Mezzo respiro”: Voto 5
Nuovo vocalist per i Nostri  (Leiner Riflessi), questa ce la ritroveremo discretamente nelle radio più commerciali. Nulla aggiunge, nulla toglie.

Deborah Iurato e Giovanni Caccamo: Voto 2
Sono per antonomasia i due giovani-vecchi del Festival. La loro canzone è una lagna senza eguali, un duetto insipido che sembra rinverdire i pessimi fasti di Giò di Tonno e Lola Ponce. Rimettiamoli nel dimenticatoio.

Stadio “Un giorno mi dirai”: Voto 8
Il loro brano  ha un bellissimo testo, una lettera d’amore da un padre ad una figlia che è stata lasciata dal suo uomo. La musica è tipica Stadio, pop rock fatto bene, Gaetano Curreri leggermente senza voce o forse sono gli anni che ne arrochito le esibizioni. Si può dire vittoria morale o è presto?

Arisa – “Guardando il cielo”: Voto 5
In un maglione di lurex tremendo presenta una canzone insulsa, nonostante la sua vocalità sia sempre pulitissima ed elegante. Ma il brano non rende affatto giustizia alle sua capacità: scivola via senza presa.

Enrico Ruggeri – “Il primo amore non si scorda mai”: Voto 8
Il suo brano è… bello. Davvero. Arrangiamento originale nella strofa, linee di chitarra doppiate dai synth, animo oscuro e ritornello orecchiabile che apre. Ruggeri promosso.

Bluvertigo“Semplicemente”: Voto 6 sulla fiducia
Un pezzo “à la Bluvertigo”: tipica cadenza di una canzone del gruppo monzese. Morgan lancia il basso ad un roadie a bordo palco: è il momento più emozionante della loro svociata esibizione.

Rocco Hunt – “Wake Up”: Voto 8
Il premio coraggio va a Rocco, chiamato sul palco dopo Elton John: la sua canzone omaggia indubbiamente Pino Daniele, è un funkettone sorretto dai fiati scatenati. La sentiremo in radio, tanto. Mi piace.

Irene Fornaciari – Blu: Voto 4
Soffre della sindrome “figlia di” e purtroppo il suo pezzo, Blu, non la aiuta a superarla. Anonima, solita power ballad.

VALLETTO E VALLETTE

Gabriel Garko: Qualcuno ha provato a scommetterci su, qualcuno è partito prevenuto: invece, tra una papera ammessa e qualche sorriso troppo ingessato, il buon Gabriel mostra una discreta disinvoltura sul palco. Riesce a sdrammatizzare tra pasticchette per il mal di pancia e selfie gratuiti. Magari migliorerà. Voto 6,5.

Madalina Ghenea: Bella è bella, intelligente pure (pare: se la sgaggia con tre lingue, quindi almeno sa parlare): se escludiamo il primo abito da uomo tigre, l’attrice rumena fa la sua figura. D’altronde è lì per quello. Voto 5

Virginia Raffaele: Mi aspettavo molto da lei, ma la brava Virginia parte col piede sul freno. La sua imitazione di Sabrina Ferilli è un omaggio a chi presentò il festival 20 anni fa e l’occasione per tirare un paio di stilettate a Conti sul tema dei diritti civili, innescato dalle polemiche per Elton John. Tema che Conti non coglie. Virginia ammessa col minimo. Voto 6.

GLI OSPITI

Il corridore centenario: 6
Piazzato a inizio serata distrugge completamente il ritmo ma fa tanta tenerezza: il pezzo buono che piace tanto a Carlo Conti. Meno alla tv.

Laura Pausini: 9
Laura Pausini è Sanremo e Sanremo è casa sua: praticamente si mangia il palco con un medley di successi arrangiato in modo squisitamente intelligente, ricanta “La solitudine” come tutti si aspettavano, ringrazia e si commuove in un tripudio di ESSHE romagnole.

Aldo Giovanni e Giacomo: 3
Piange il cuore vederli ridotti così, a riciclare sketch. Sembrano tristi. E noi con loro.

Elton John: 8
Due punti di penalizzazione per non aver sfruttato l’occasione e parlare di suo marito e della sua meravigliosa famiglia. Ma la tripletta musicale con “Your Song”, “Sorry Seems To Be The Hardest Word” e l’ultimo singolo “Blue Wonderful” è un manuale di interpretazione d’antan. Specialmente la prima, con la voce rotta dall’età e dall’esperienza.

I comici Marta & Gianluca: 5
Ci provano ad essere simpatici, ma fanno lo stesso effetto di un bicchiere d’acqua bevuto senza sete. Nullo.

L’EPILOGO
Tra i primi 10 concorrenti presentati, i 4 a rischio eliminazione sono Bluvertigo, Irene Fornaciari, Dear Jack e a sorpresa Noemi. Salvi Stadio, Enrico Ruggeri, Lorenzo Fragola, Rocco Hunt, Arisa e il duetto della vecchiaia Deborah Iurato e Giovanni Caccamo.

GLI HASHTAG
a.k.a. I temi portanti della serata
#pasticchette per il mal di pancino del povero Garko
#diritti civili mai evocati
#rainbow come i nastrini sfoggiati da alcuni cantanti nel corso delle loro esibizioni.

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