Festival di Sanremo 2016, il pagellone della seconda serata

 

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Il Festival di Sanremo si traghetta con grazia elefantiaca e supera la boa della seconda serata mantenendo alto il ritmo: per dire, se riuscissimo a sbrigare le esibizioni con la velocità con cui sono state presentate le Nuove Proposte ad inizio di trasmissione, una serata di Sanremo ce la leveremmo di mezzo nel giro di due ore. Scarse.

Questo è il nostro pagellone di quanto visto nella seconda serata di Sanremo. Siamo stati a guardare la trasmissione e a chattare come disperati, altro che modo apparentemente rilassato. E come sempre, Sanremo è Sanremo e alla fine quanto ci divertiamo a parlare a ruota libera del (o contro il) Festival…

Togliamoci davanti subitissimo i giudizi a presentatore e co.:

Carlo Conti: voto 5
Continua a fare il bravo conduttore, ma il suo baudismo diventa sempre più insopportabile. Sa fare il suo lavoro: però che palle.

Madalina Ghenea: voto 5
Si traveste da Elsa di Frozen con due abiti pieni di lustrini, con uno rosso fa tremare il palco: ma la sua bellezza sembra contenuta e bloccata. Lasciatela libera.

Gabriel Garko: voto 6
Solo per le sue papere continue bisognerebbe dargli l’Oscar. Anche per come dice “faccio l’attore” nell’intervista con Frassica: non ci crede nemmeno lui. Gabriel, vale per te la stessa cosa di Madalina: sentiti libero e stupiscici.

Virginia Raffaele: voto 9
Nei panni di Carla Fracci ci piace ancora di più che in quelli della Ferilli della prima sera: la rintronata étoile è il pretesto per sbroccare sul palco e far venire i sudori freddi a Conti.

 

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SFIDA DELLE NUOVE PROPOSTE

Si rispetta lo stile dell’anno scorso, la sfida diretta uno contro uno. Quattro in gara: Chiara Dello Iacovo, Cecile, Irama e Ermal Meta.

Sfida 1: Chiara dello Iacovo (“Introverso”) vs Cecile (“N.E.G.R.A.”)

Chiara Dello Iacovo mostra di saper scrivere una canzone pop con “Introverso”. Peccato la scelta di fasciarle le mani con la plastica. Supera facilmente il turno: sarà che ricorda come stile il primissimo Niccolò Fabi svagato, quello di “Capelli”. Voto 6,5

Cecile Stacca di venti centimetri d’altezza la collega e piazza un brano che sembra attingere dalla black music più scura, con un tema cattivo e difficile come il razzismo. Non passa ma lascia un segno. Voto 8

La resa dei conti: passa Chiara con il 64%.

Sfida 2: Irama (“Cosa resterà”) vs Ermal Meta (“Odio le favole”)

Irama ha 19 anni e viene da Monza con un paio di orecchini a forma di piuma. Io questa storia l’ho sentita, ma si chiamavano Bluvertigo e avevano due palle così. La sua canzone è un fiume di parole (cit). Voto 5

Ermal Meta Il fanciullo ha già fatto l’autore per Patty Pravo, Mengoni e compagnia bella. Prova a cantare: traballa ma ci riesce. Canzone senza infamia e senza lode, classico pop italiano solido. Voto 6

La resa dei conti: passa Ermal Meta (che per me resta “Metal Erma”, tipo la versione nostrana di “Metal Hammer” col 51%

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I CAMPIONI IN GARA

Dolcenera – “Ora o mai più” – voto: 7
Dolcenera è cresciuta e ha imparato a dosare gli urli. Il pezzo è un soul blues che le sta benissimo addosso. Ovviamente, vista la caratura, finisce a rischio eliminazione.

Clementino – “Quando sono lontano” – voto: 4
Mi piange il cuore perché a me Clementino sta simpatico, mi piace la sua “cazzimma”, la sua capacità di mescolare denuncia e leggerezza senza risultare retorico. Ma questo pezzo, frate’, è bruuuuutt!

Patty Pravo – “Cieli immensi” – voto: 8
Perché Patty è Patty. Stona, traballa, si regge per miracolo, le va in larsen il microfono ma quanto a magnetismo e capacità di interpretazione dà una pista a tutti i presenti all’Ariston. Il podio potrebbe averlo opzionato. Sbilanciamoci.

Valerio Scanu – “Finalmente piove” – voto: 5
Un pezzo di Fabrizio Moro per il ritorno di Valerio Scanu. Che sale con la barba e canta anonimamente.

Francesca Michielin – “Nessun grado di separazione” – voto: 6
A me piace tanto Francesca, mi piace la sua onestà intellettuale. Non mi piace la logica di mercato dietro questo pezzo, che sembra uno scarto del cassetto. Francesca, sai fare di meglio, convincimi.

Alessio Bernabei – “Noi siamo infinito” – voto: 4
Il transfugo dei Dear Jack si reincarna nel Nek-Sanremo-2015 e praticamente ricopia “One last time” di Ariana Grande. Unica mossa decente, la maglietta Match4Lara in sostegno di una ragazza che ha bisogno di un trapianto di midollo.

Elio e le storie tese – “Vincere l’odio” – voto: 10
Mi strappo completamente le vesti. “Vincere l’odio” è il solito gioiellino degli Elii: una sequenza di ritornelli, cambi tempo, citazionismo in ogni lato. Tutti vestiti di rosa ed Elio mattatore assoluto.

Neffa – “Sogni e nostalgia” – voto: 7
Quanto voglio bene a questo Neffa anni Sessanta con tuba, clavicembalo e aria rilassata. Non gli importa, infatti rischia, ma è un bel pezzo.

Annalisa – “Il diluvio universale” – voto: 6,5
Annalisa ci vuole riuscire. Liberatasi di Kekko dei Modà, controlla la voce e fa suo un brano più aggressivo del solito. Sfoggia un abito bianco che forse svela un pancino sospetto: e il gossip si scatena…

Zero assoluto – “Di me e di te” – voto: 4
Fanno i fratelli dei Coldplay. Ma manco all’amatriciana: proprio “pulizia del frigo”, quando fai quei sughi per svuotare i residui. Vanno a rischio eliminazione. Giustamente.

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GLI OSPITI

Eros Ramazzotti: voto 8
Torna a festeggiare la sua vittoria di trent’anni fa con “Adesso tu”. Ovviamente tira giù l’Ariston con il medley di allora: è ovazione. Scende pure in platea a baciare la moglie Marìca e sventola laccetti arcobaleno. Ma Eros: “Più bella cosa” resta di Michelle. Non riciclare.

Nicole Kidman: voto 5
Ingessata, sorridente, bellissima. Ma inutile. Nonostante tra le sue canzoni preferite annoveri Bowie, un pezzo del marito Keith Urban e “Senza una donna” di Zucchero, Nicole non porta nulla all’economia della serata.

Ezio Bosso: voto 9
Abbiamo pianto. Sinceramente. Ezio Bosso riesce a zittire l’intero teatro e tutta la sala stampa toccando il pianoforte con una grazia innata. La sua malattia la tratta con autoironia e leggerezza. Ad avercene di eccellenze così.

Ellie Goulding: voto 4
Arriva, canta le sue due canzoncine, si fa dare il platino e, a parte “non sento nulla” perché non è prevista traduzione, non aggiunge una parola. Ciao Ellie, ci piacevi di più ai tempi di “Burn” e mi hai fatto pentire di aver recensito bene il tuo disco.

Nino Frassica: 9
Frassica riporta la comicità vera al Festival. Nell’intervista doppia con Garko demolisce il valletto come niente fosse; chiude recitando una canzone sulle morti dei migranti in mare. Fa ridere e piangere: ci riesci solo se sei bravo.

I bambini della scuola più piccola d’Itala: voto 6
Teneri. Affettuosi. Che altro devo dire di due bambini?

L’EPILOGO
Quattro Campioni a rischio eliminazione: Zero Assoluto, Dolcenera, Neffa e misteriosamente Alessio Bernabei.

GLI HASHTAG
#vincerelodio (Gli Elii possono tutto)
#rainbow perché gli omaggi LGBT sono continuati (e Conti, paraculo, a fine serata ha sottolieato l’iniziativa senza prendere parti)
#botox (tra Pravo, Garko e Kidman era lotta dura)
#poppe (Annalisa e Madalina su tutte)
#ilpigiamaèrocknroll (e grazie Francesca Michielin al Dopofestival)

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