Festival di Sanremo 2018, le pagelle della prima serata

Si è da poco conclusa la prima serata del Festival di Sanremo 2018, condotto da Claudio Baglioni, Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino. Nel corso della manifestazione canora sono saliti sul palco dell’Ariston tutti e 20 i big in gara. Spazio anche agli ospiti: Fiorello, Gianni Morandi con Tommaso Paradiso, Gabriele Muccino insieme al cast del suo nuovo film “A casa tutti bene”. Abbiamo dato i voti a cantanti in gara, conduttori e ospiti.

Conduttori

Claudio Baglioni 5
Il suo primo intervento ricorda quello di Renato Zero nel 2016. Non si è capito un cazzo. Tenta più e più volte di riprendersi nel corso della serata ma viene oscurato da Fiorello prima e da tutto il resto dopo. Rimandato insieme agli autori.

Michelle Hunziker 6
Al Festival ci sono poche donne? No problem, Michelle vale per 5 e, per citare un hashtag partito su Twitter, la figa la porta lei. Vede, dopo due settimane, il marito in platea e l’impressione è che voglia farselo in diretta. Nonostante l’ormone impazzito la sua conduzione è tutto sommato sufficiente. Conosce il mezzo televisivo alla perfezione.

Pierfrancesco Favino 6.5
Tolta la battutina per far contenti i The Jackal, DIO MIO, si comporta piuttosto bene, tenendo il palco con grande naturalezza. Sembra lui il padrone di casa.

Cantanti in gara

Annalisa – Il mondo prima di te 5.5
Quarta partecipazione sul palco dell’Ariston per Annalisa e solito pezzo piatto. Salirà certamente con gli ascolti ma lascerà davvero poco. Un vero peccato. Date un cazzo di pezzo decente a questa ragazza.

Ron – Almeno pensami 5
Ron è un mito, sia chiaro. Tuttavia, nonostante il brano di Lucio e la direzione di Vessicchio, mi sono addormentato. Detto ciò, il premio della critica è già suo.

The Kolors – Frida (Mai, mai, mai) 4.5
Prima volta con un brano in italiano. Dopo aver ascoltato Frida, si spera sia anche l’ultima. Il pezzo ricorda vagamente Down Down Down delle Lollipop. Vi diranno che delle venti canzoni in gara è la più radiofonica, ma questo non vuol dire un cazzo. Anche Despacito era radiofonica.

Max Gazzé – La leggenda di Cristalda e Pizzomunno 6
Quello di Gazzé è un bel pezzo, ma onestamente ha fatto di meglio. In questo deserto di idee, La leggenda di Cristalda e Pizzomunno fa comunque la sua porca figura.

Ornella Vanoni, Bungaro e Pacifico – Imparare ad amarsi 7
Attenzione a Ornella nazionale. Imparare ad amarsi è davvero un bel pezzo. Elegante, da top 5. Crescerà con gli ascolti.

Ermal Meta e Fabrizio Moro – Non mi avete fatto niente 5.5
Per i bookmaker sono in testa. Il testo è bello (un dialogo contro il terrorismo ndr.) per carità ma i due insieme hanno quell’atteggiamento finto profetico che anche meno dai.

Mario Biondi – Rivederti 3
Bel mattone il brano di Mario Biondi. NEXT.

Roby Facchinetti e Riccardo Fogli – Il segreto del tempo 4
“Ci sono giorni in cui muaaaaari dentro”. Ho sfruttato questo brano del duo più truccato d’Italia per fare un veloce pit stop in bagno.

Lo Stato Sociale – Una vita in vacanza 5
I ragazzi de Lo Stato Stonato presentato un brano “simpatico” con tanto di balletto nell’edizione sbagliata. Francesco Gabbani ha già vinto lo scorso anno. Il pubblico in sala pare aver apprezzato. Siamo messi abbastanza male.

Noemi – Non smettere mai di cercarmi 5
Noemi è da almeno 5 anni che canta sempre la stessa canzone con un titolo diverso. Questa è un po’ più bruttina delle precedenti.

Decibel – Lettera dal Duca 7
Il Rouge torna sul palco dell’Ariston con i Decibel. Altro campionato. Forse fanno proprio un altro sport. Bravi bravi. Non vinceranno mai, ma chissenefrega.

Elio e Le Storie Tese – Arrivedorci 4.5
Questa volta sono meno geniali del solito. Senza Rocco Tanica poi c’è meno gusto. Sembrano affaticati e a tratti svogliati. Arrivedorci è un brutto saluto.

Giovanni Caccamo – Eterno 4
Terzo volta al Festival di Sanremo e nessuno sa chi sia. Canzone anonima come il protagonista. Siccome l’ho massacrato vincerà.

Red Canzian – Ognuno ha il suo racconto 4
L’altro Pooh canta una canzone simile a quella di Facchinetti e Riccardo Fogli. Potrebbero scambiarsele.

Luca Barbarossa – Passame er sale 5
Barbarossa pensa di essere a Tale e quale e interpreta Mannarino. Per il resto questa Passame er sale è una bella lagna di quattro minuti e alle 23:45 è una bella mazzata nei denti.

Diodato e Roy Paci – Adesso 5
Mezzanotte passata da un quarto d’ora. L’uomo tromba e Diodato salgono sul palco con Adesso. Si dice che in sala stampa sia partito qualche timido applauso alla fine dell’esibizione. A quanto pare a Sanremo gira roba buona.

Nina Zilli – Senza appartenere 5.5
Nina Zilli se non altro ha il merito di essere riuscita, grazie alla sua bella voce, a dare una bella sveglia a tutto l’Ariston. Senza appartenere, purtroppo, è un brano che non decolla mai.

Renzo Rubino – Custodire 5 
È brutto dover ripetere sempre le stesse cose. Anche Renzo Rubino come il 90% dei “big” in gara presenta un brano anonimo. Dispiace. Un bel testo non basta.

Enzo Avitabile e Peppe Servillo – Il coraggio di ogni giorno 6
Qualcosa di diverso dal solito. Non per forza bello ma è già ‘na cosa. Da risentire assolutamente.

Le Vibrazioni – Così sbagliato 6
Il titolo di questa canzone rispecchia l’amara edizione del Festival di Sanremo 2018. Li fanno cantare in un orario senza senso (00:48) e loro non fanno una piega. Solo per questo meritano la sufficienza. Domani giudicherò il pezzo.

Ospiti

Fiorello 8
Ha il duro compito di aprire la serata. È il solito mattatore, altro che “scalda pubblico”. Dategli la conduzione del prossimo Festival. Performer nato.

Gianni Morandi 7
Dopo un duetto con Claudio Baglioni, presenta insieme a Tommaso Paradiso il nuovo singolo “Una vita che ti sogno”. Il brano potrebbe vincere questa povera edizione del Festival.

Tommaso Paradiso 2
In playback. A Sanremo. In PLAYBACK. È lì solo per promuovere il tour dei Thegiornalisti che non vi dico quando partirà.

Gabriele Muccino e il cast del film “A casa tutti bene” 2
Quanto imbarazzo.