Qualche pensiero diverso dal solito sui Foo Fighters e sui loro concerti

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Il concerto dei Foo Fighters a Cracovia, tappa che aveva tutte le premesse per diventare leggenda visto che il gruppo non passava da quelle parti dal 1996, mi ha parzialmente deluso. Certo, da qui a dire che l’unico show in Est Europa di Dave Grohl e soci sia stata un flop ce ne passa. Allo stesso modo, ce ne passa nel continuare a dire che i Foos siano la più grande rock band contemporanea (cosa che molti sostengono da alcuni anni a questa parte).

Oggi gli statunitensi sono una clamorosa macchina di marketing più accostabile ai Kiss che a Pearl Jam o alla Dave Matthews Band. Certo, Gene Simmons non andrà mai in Romagna perché mille fan si sono radunati tutti pittati a suonare Love Gun, ma queste sono le piccole sfumature che ci fanno comunque amare l’ex batterista dei Nirvana e i suoi compagni di bisboccia.

Lo show polacco assume più i connotati di una recita scolastica che di un concerto rock. La scaletta infatti non presenta alcuna sorpresa, replicando pari pari quanto già fatto nelle altre serate di questa leg europea, partendo dalla setlist stessa alle cover suonate al momento della presentazione della band, arrivando all’imbarazzante, quella sì, presentazione della road crew prima di “Big Me” con uno stile che riprendeva quello delle più mediocri sitcom anni Ottanta, sguardi in camera inclusi.

Non si preoccupino i fan del gruppo che assisteranno agli imminenti show italiani: tolta la gamba rotta (a dire il vero Dave oramai si alza spesso dal trono) e la voce altalenante di Grohl, la band è in grandissima forma e lo show portato è tecnicamente perfetto. Sugli scudi Pat Smear, accolto calorosamente dal pubblico, e Taylor Hawkins, eccezionale frontman “di scorta” (ma neanche tanto) del gruppo, grande batterista, abile cantante (presterà la voce su “Cold Day In The Sun” e sulla cover di “In The Flesh” dei Pink Floyd) e ottimo entertainer (visti i siparietti comici con Dave e la riuscita imitazione di Freddie Mercury).

Per il pubblico medio da Virgin Radio, per i fan sfegatati del combo e per i casual listener, quello dei Foo Fighters sarà il concerto della vita a priori. Per gli altri, invece, l’impressione è che il gruppo abbia definitivamente svoltato da rock band genuina a macchina da soldi, evidenziando il fatto che un disco enorme come “Wasting Light” sia stato in realtà “solo” una piacevole parentesi in questa trasformazione.

Scaletta Foo Fighters Tour 2015 – Europa
Everlong
Monkey Wrench
Learn to Fly
Something From Nothing
The Pretender
Big Me
Congregation
Walk
Eruption / You Really Got Me / Close to the Edge / Detroit Rock City
Cold Day in the Sun
My Hero
Times Like These
Breakout
Arlandria
White Limo
Skin and Bones
All My Life
These Days
This Is a Call
In the Flesh?
Best of You

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