L’avevo detto io che bisognava aspettare il caldo e che poi, come tanti fiorellini, sarebbero sbocciate cose fantastiche. Così è stato e questo mese posso affermare, senza voler togliere a nessuno, che è una delle playlist più belle fino ad ora.
Non tengo, andiamo subito al dunque.
Che Cosmo stesse tornando già si sapeva, il suo nuovo disco è stato preannunciato da un paio di singoli nei mesi scorsi. Tra gli altri “L’ultima Festa” che è anche il nome del disco. Cosmo da più parti è indicato già da qualche anno come esempio del nuovo cantautorato italiano che conta. Le qualità le ha tutte dimostrate a più riprese anche con i suoi Drink To Me. Ma se con l’ultimo disco della sua band il passaggio è stato un po’ a vuoto e se il suo primo disco da solista aveva delle perle ma nel complesso era un po’ “meh”, con questo lavoro batte tutti. Un disco bellissimo veramente.
Altra anticipazione, proprio del mese scorso, era stata L I M. Sofia Gallotti ex Iori’s eyes. Di lei si è già detto quindi ora tocca ascoltare il suo ep da solita che è veramente bello.
Ma arriviamo al piatto forte. Lo dico? Lo sto dicendo. Per me Jolly Mare ha fatto il disco dell’anno. In un 2016 ricco di dischi bellissimi. Non trovo le parole, ci sono suoni vintage, atmosfere da film di serie B italiani anni ’80 e non c’è nulla di trash. Un disco tutto suonato, ricercatissimo. Mai banale. Svaria tanto, accarezza molti generi e ti trascina in un ascolto a loop infinito.
Non di recentissima uscita ma un recupero doveroso per Il cielo di Bagdad. Canzoni che sembrano non finire mai perse nell’ipnosi data dai suoi dilatati. Catturano per le atmosfere ma anche per le melodie. Un disco da ascoltare sicuramente.
Un’altra voce che si stacca per un progetto solista, lei è Giungla ex Heike Has The Giggles. Sta snocciolando alcuni singoli in attesa del disco. Sono uno più bello dell’altro. Lei è brava veramente, tra le donne ha un altro passo.
Torniamo nel mio amato Piemonte e più in particolare a Torino. I Senatore, ex Garden Of Alibies, ora cantano in italiano, recuperando nel loro disco di quasi-esordio alcuni pezzi già usciti in inglese. Il passaggio di grammatica non è indolore, va detto, ma la loro capacità di scrivere pezzi da ballare e cantare a squarciagola non l’hanno persa.
Mea Culpa, sono mesi che devo parlare di loro e me ne dimentico sempre. I’m Not A Blonde sono un duo interessantissimo che seguo da più di un anno. Prima attraverso i loro Ep ed ora con il disco. Vantano aperture d’eccellenza e in effetti una presenza live notevole. Musicalmente si appoggiano ad un Synth Pop graffiato dalle chitarre. Ma il loro stile è ben definito e originale.
Altro progetto fuoriuscito da una band. Loro si chiamano IISO e si definiscono un progetto artistico-musicale. In passato si facevano chiamare Lactis Fever, erano gli anni dell’indie-rock dei primi 2000 ed erano veramente bravissimi. Oggi i tempi sono cambiati e così anche loro. Abbandonate le chitarre si sono rifugiati in un progetto dalle connotazioni elettroniche senza aver disimparato a scrivere belle canzoni.
Chiudiamo con un’altra donna, anche se loro sono una band. Di Giorgieness si sente parlare ormai da molto. Lo dico, è uno di quei casi in cui viene anche da chiedersi: ok ma perché se ne parla da così tanto senza un vero e reale motivo? Il motivo ci viene offerto ora, finalmente, con un disco da ascoltare. Dal vivo loro sono molto bravi e lei, Giorgie, ha senza dubbio una voce molto bella oltre che una grinta invidiabile. Il disco non aggiunge molto ad un genere trito e ritrito, pur regalando qualche pezzo da salvare per le playlist, come questo che puzza parecchio di Dragogna.