Maledetti Italiani – Giugno 2016

maledetti-italiani-giugno-2016Non molto ma qualcosa si muove anche in questo giugno che finalmente ha deciso di fare ciò per cui è chiamato ovvero farci schiattare di caldo. Chi tra i banchi di scuola chi a lavoro stiamo boccheggiando un po’ tutti. Ed io che di certo non posso fare nulla per alleviare l’arsura posso solo consigliarvi della bella musica da ascoltare e ballare per finire di sudarvi l’anima. Eccoli qui i maledetti italiani di giugno.

Attesi più del natale, più della mancia della nonna, più delle vacanze. Sono gli M+A che finalmente tornano con un pezzo nuovo. #EWBA è quello che tutti si aspettavano, una bella bomba pop tutta da ballare. Attenti però cari i miei M+A che il gioco è bello finché dura poco. Ma io di voi mi fido più che di mia madre quindi forza con il disco nuovo.

Abbiamo parlato di LIM ovvero Sofia degli Iori’s Eyes che ha tirato fuori un gran bell’ep. L’altra metà del duo, ovvero Clod, lo avevamo apprezzato in scrittura nel primo singolo di Joan Thiele. Ora torna anche lui, cambia il nome, cambiano i suoni ma non la classe.

Tornano anche i Dari con un nuovo singolo, “Il tuo maglione mio”. Ah no? Non sono i Dari?

Nozione di merito per una realtà che da anni sforna ottimi gruppi: il Pending Lips Festival. Abbiamo visto qualche mese fa ad esempio i Rumor vincitori di qualche edizione passata presentarsi quest’anno a Sanremo Giovani e arrivare in finale. Quest’anno a vincere sono gli Edless e anche questa volta di materiale sul quale investire e sperare ce n’è molto.

Si diceva, l’estate. Oh c’è qualcosa di meglio del binomio Estate-Italo Disco? Se poi il genere è suonato bene così direi proprio di no. Bruno Belissimo non è solo un personaggio è anche tanta, tanta buona musica.

Un po’ di malinconia, meno funky e sintetizzatori ma un’anima più ruvida. I Giulia’s Mother hanno un disco piacevole da ascoltare in grado di cullare e scuotere allo stesso tempo.

Recupero doveroso invece quello del nuovo singolo di Yakamoto Kotzuga che torna con un bel pezzo cupo, ricco di bassoni. Insomma la mano è quella e non a caso Yakamoto è uno dei producer italiani di cui si parla meglio da ormai qualche anno.

Ancora due pezzi per chiudere, due band fuori dagli schemi. Pop James ricordano un po’ gli ultimi Arcade Fire ma non fatevi ingannare. C’è molto di più nella loro musica e a breve uscire il loro primo disco. In attesa speranzosa.

Grandmother Safari sono una vera sorpresa, strumentali per lo più, un miscuglio di suoni e di sperimentazione che non annoia. Ci si può ritrovare molto dentro le loro canzoni ma che riescono ad avere una identità. Cosa non da poco. Il disco è un ascolto consigliatissimo.

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