L’ edizione di X Factor 2013 Italia è probabilmente la migliore da quando il format è stato importato nel nostro paese. I motivi sono molteplici e sotto gli occhi di tutti: l’arrivo di un personaggio come Mika ha portato una ventata di freschezza che mancava da tempo tra i giurati, senza contare il fatto che la sua competenza (e il suo italiano) hanno fatto salire non poco le quotazioni del talent a cui sembrava sempre mancare qualcosa. Elio e Morgan restano probabilmente le colonne portanti del programma, ben gestiti dall’esperienza della Ventura, ma un elemento poco sottolineato, paradossalmente, rimane quello che riguarda la musica in senso stretto: in questa edizione, infatti, gli autori hanno capito l’importanza di avere una vera e propria band in grado di testare fin dagli inizi le reali capacità dei concorrenti.
Fin dalle selezioni, infatti, i ragazzi sono stati coadiuvati da una Superband d’eccezione, composta da alcuni dei musicisti migliori del nostro paese, tra i quali spiccano senza dubbio Sergio Carnevale, storico fondatore del gruppo, e Federico Poggipollini. “Abbiamo messo in piedi la band qualche anno fa e, tra un impegno e l’altro, siamo riusciti a portarla avanti con un nucleo che rimane lo stesso e qualche amico che si aggiunge di volta in volta”, spiega Carnevale. Gli fa eco Poggipollini: “Lo facciamo solo per amore e per poter suonare pezzi della storia del rock che amiamo da sempre ma che con gli altri nostri progetti non potremmo presentare”. L’idea di sostituire le vecchie basi con un vero e proprio gruppo ha permesso ai più talentuosi di mostrare immediatamente di avere qualcosa in più e dall’altro lato, ha mostrato impietosamente i limiti di molti: “Dispiace” – continua il batterista dei Bluevertigo – “è stata una cosa in qualche modo crudele, perché molti ragazzi proprio non ce la facevano a stare dietro ad una vera band. Per quanto dura, tuttavia, è l’unica via per capire davvero chi può avere l’X Factor”.
I due musicisti sono perfettamente d’accordo anche sulla qualità dei concorrenti, in particolare quelli del nuovo entrato Mika: “Mika si sta dimostrando un giudice davvero sorprendente e non parlo solo delle sue uscite linguistiche. Inoltre ha avuto la fortuna di avere il gruppo più dotato dell’anno, tra cui usicrà di sicuro qualche nuova stella”. L’esperimento delle home visit è andato così bene che la Superband, composta anche da Marco “Garrincha” Castellani e Megahertz, ha registrato live i brani per le puntate successive, in modo che i ragazzi potessero confrontarsi nuovamente non con le classiche basi, ma con veri pezzi dal vivo; inoltre, molto probabilmente, sarà protagonista anche delle puntate finali del programma. Insomma, un esperimento da ripetere ad occhi chiusi.
Luca Garrò – Photo credit Matteo Gosi