Amy, scozzese, sta spopolando in tutta Europa e anche in America, disco di platino in quasi tutti i Paesi in cui è stata presentata.
3 dicembre 2008
La situazione inizia a muoversi bene anche qui in Italia, dove il singolo This Is The Life è il migliore in radio questa settimana come incremento assoluto e si piazza in top 50.
Grande attenzione anche della stampa e del pubblico, tanto che è stata scelta per aprire il concerto sold out di Cesare Cremonini proprio Martedì sera.
L’abbiamo incontrata per una rapida conferenza negli uffici della Universal a Milano. Si è dimostrata da subito una ragazza molto semplice e sincera, nonostante la giovane età (21 anni) è già passata dalle nostre parti l’anno scorso: “Ho fatto da supporter in occasione del concerto di Paolo Nutini, siamo artisti diversi nel background e anche nella proposta ma mi sono comunque trovata bene”.
Le chiediamo di definire il genere che suona ma lei preferisce lasciare parlare i propri ascoltatori: “Non saprei definirlo bene nemmeno io, nel senso si può dire che faccia folk, country o soft rock, ognuno può dire la sua ascoltando la mia musica che è semplicemente l’espressione di me e di quanto sento dentro di me. Ho cominciato sentendo i Libertines, quando ancora Pete Doherty era ancora a posto (dice before he went nuts sorridendo, ndr), quindi mi sono appassionata un sacco ai Travis, è grazie a loro se ho preso in mano una chitarra e iniziato a suonare. In realtà ci sono molti gruppi che mi piacciono, uno tra tutti i The Killers, grandioso il nuovo disco, e inoltre sono molto orgogliosa delle mie origini scozzesi, dato che negli ultimi anni stanno uscendo sul mercato moltissimi nomi che provengono dalla mia nazione.”
Il suo paese le fornisce anche quanto le basta per realizzare i propri pezzi: “Non scrivo canzoni complicate, mi piace la musica semplice e lineare, quella che ti colpisce subito, non ho bisogno di situazioni particolare per sentirmi ispirata, anzi mi basta essere a casa, quando sono in giro magari in promozione non ho nemmeno il tempo di vedere le città dove mi trovo, vedo uffici tutti uguali tra loro come questo giorno dopo giorno, diventa difficile trovare nuovi stimoli per me quando sono in viaggio.”
Amy si dimostra anche favorevole a Internet specialmente nel rapporto artista-fans: “Quando avrei davvero voluto contattare i Travis per dirgli quanto mi avevano colpito con i loro pezzi non c’erano i mezzi per poterlo fare, oggi con MySpace puoi se non altro lasciare un messaggio sul loro sito, puoi ascoltare dei pezzi inediti o in anteprima, riesci insomma a ridurre le distanze che ti separano da quelli che sono i tuoi idoli, inoltre parlando da artista è per me più facile raggiungere diversi ascoltatori in ogni parte del mondo e in poco tempo.”
La parte finale dell’intervista è stata particolarmente interessante perché la MacDonald si è lasciata andare a qualche dichiarazione molto diretta (e veritiera) su argomenti sempre caldi: “Ho scritto una canzone che si intitola Footballers’s Wife ed è dedicata alle Wags, appunto le fidanzate o compagne dei calciatori della Premier League inglese. Io sono entrata nel mondo della musica senza pretese, loro invece arrivano sotto i riflettori nemmeno per meriti propri e ci raccontano la loro vita, i loro gossip, i loro scandali che a noi non interessano per nulla”. Le chiedono di Beckham e della moglie che arriveranno a Milano a breve: “Lei era già ricca prima, ha fatto tanti di quei soldi con le Spice Girls che non aveva certo bisogno di mettersi insieme a un calciatore ricco e famoso per continuare a vivere o a rimanere all’interno del biz.” Secca anche su Britney: “Quella è spazzatura, ora parlano di grande ritorno e di rinascita ma onestamente non capisco per quale motivo vengano dette queste cose, non sa cantare o ballare, è talmente dentro al business che nemmeno se ne rende più conto”. Ma Amy non teme quindi di entrare un domani a far parte del mondo delle popostar patinate? “Non mi succederà mai, io sono una persona semplice, non ho queste ambizioni e probabilmente mollerei tutto se dovessi arrivare a quei livelli. Ho un gruppo di persone che mi seguono e mi supportano da sempre, non è proprio il mio mondo quello delle popstar”.