Andrea Giops ha presentato di recente il nuovo album “Io Non Sono Giuseppe Verdi“. Il disco, prodotto da Nuvole Production (distribuito da Sony Music) l’etichetta voluta da Fabrizio De André e diretta da Dori Ghezzi, è in vendita in tutti i negozi tradizionali e digitali. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con l’autore.
Emozione e pressione avvertita in occasione della presentazione in Fnac del nuovo disco…
Forse prima del concerto. Ma quando ho visto che si riempiva di belle persone e che la situazione prendeva il giusto calore mi sono sciolto. Mi sono divertito.
Quali sono state le tempistiche per la registrazione del nuovo album?
Il lavoro di stesura dei brani e di pre-produzione è durato un annetto, mentre il disco è stato registrato, mixato e masterizzato in circa tre mesi.
Quali sono le tematiche del disco e il brano a cui sei più legato? Perchè?
Le tematiche alle quali mi trovo più legato sono quelle che parlano di attualità, sulle quali mi sto concentrando anche per i nuovi brani a cui sto lavorando. La canzone alla quale mi sento più legato, in questo momento, è “Genet”: abbiamo appena girato un video molto bello.
Quali sono stati gli artisti che maggiormente ti hanno ispirato e spinto a diventare musicista?
Sono stati molti. Ne cito tre: Red Hot Chili Peppers, The Doors, Bob Marley & The Wailers.
Come vedi la situazione del music biz nel mondo attuale con la crisi economica che colpisce ogni settore?
La vedo male. Siamo nel bel mezzo di una rivoluzione musicale che sta rendendo il supporto fisico (cd) obsoleto, quindi impoverendo l’industria discografica, che investe sempre meno e sta perdendo potere. Sono le radio e tv che dettano legge, perché sono i mezzi promozionali più forti; ma sono a numero chiuso: investono sono in nomi che possano garantire dello share assicurato ai loro programmi. Le nuove proposte si trovano quindi davanti un muro invalicabile per arrivare alle gente. L’altro lato della medaglia (quello positivo) è la rete: se si dispone di buone idee di marketing, che vadano oltre la musica, è un mezzo che può dare buoni risultati, benché molto lontani da quelli che si hanno entrando nella programmazione di una grande radio o prendendo parte a programmi televisivi molto seguiti.