Andreas Kisser (Sepultura)

Abbiamo raggiunto il chitarrista della band brasiliana, ecco cosa c’ha detto riguardo il nuovo lavoro A-Lex.

18 gennaio 2009

A-lex uscirà a breve, raccontaci un po’ il processo di stesura, coadiuvato anche dal vostro nuovo batterista Dolabella.
Come ben sai è un concept su “Arancia Meccanica”, quindi è superfluo dire che ci siamo ispirati in primis al libro e poi al film di Kubrick. Dolabella ci ha aiutato moltissimo in studio, proponendo nuove idee e apportando nuova energia al gruppo. Lo abbiamo scritto in brevissimo tempo, appena tre o quattro mesi, per poi fare un mese finale a registrare. Il prossimo passo sarà quello di salire sul palco con il tour del 2009.

Come mai avete scelto proprio Arancia Meccanica come tema portante?
Così come è stato con “Dante XXI”, abbiamo scelto un libro o un film in seguito all’esperienza che  io e Iggor abbiamo fatto, collaborando alla registrazione di una soundtrack per un film brasiliano: scrivere musica quando sei col punto di vista del regista o dello scrittore è molto particolare, personalmente mi sono trovato molto ispirato. “Dante XXI” è stato molto ben accolto sia dai fan che dai critici e quindi abbiamo pensato di replicare l’idea.
La scelta è ricaduta su “ Arancia Meccanica” perché è un film molto ben conosciuto, ed è anche qualcosa che la gente può conoscere facilmente perché è più moderno e di più facile lettura rispetto a Dante.

Come spiegheresti questo alto numero di concept (tre in cinque album) da quando Green è entrato a fare parte dei Sepultura, mentre prima non era mai successo?
Non sono d’accordo, penso che “Roots” sia un concept a suo modo, perché parla delle nostre radici e dell’influenza che ha avuto il Brasile sulla nostra musica; “Chaos AD” è lo stesso, parla del governo e della politica che ha guidato il nostro paese. Per assurdo “Nation” lo è molto meno rispetto a “Dante” e “A-lex”, perché rifacendosi a un libro trattano qualcosa di molto specifico e ben definito. Personalmente penso che in ogni platter ci sia un concept di fondo, altrimenti non ci sarebbe nessun album! Puoi parlare di guerra, politica, rabbia o amore, magari non ci sarà una storia che colleghi tutto ma il tema di fondo è comunque presente.

Cosa mi dici della cover art? E’ molto strana, personalmente mi ricorda un po’ quella di “Arise”…
Durante le registrazioni abbiamo conosciuto delle persone in Brasile che lavorano nel mondo del marketing e della propaganda; abbiamo chiesto loro di creare una copertina che potesse attirare subito l’attenzione. Loro hanno fatto un adattamento di una certa scultura modificandola e includendo elementi e simboli della storia di “Arancia Meccanica”. A me piace moltissimo, è molto strana e allo stesso tempo molto “Sepulturistica”!

Parlaci un po’ del nuovo batterista…
È sempre stato un fan dei Sepultura, pur non essendo mai stato dentro al metal. Ci ha seguito fin  dai nostri esordi quando era ancora bambino, ricordo che gli diedi un mio plettro a un concerto, e adesso lo ritrovo a suonare con me! Buffo no? (ride)
È di Belo Horizonte come noi, volevamo avere un brasiliano come percussionista, per mantenere il vibe che si trova solo qui; è molto bravo, può suonare qualsiasi genere gli venga richiesto, come saprai viene da un ambiente totalmente diverso, prima faceva pop-rock; questa grande diversità tra i due generi ha portato una ventata d’aria fresca e nuovi stimoli.

Cosa ne pensi del tour che Max e Iggor hanno fatto insieme la scorsa estate?
Beh, è grandioso vederli suonare insieme dopo tanto tempo, dopo tutto sono fratelli; l’album non è brutto, ma è abbastanza ovvio, quello che tutti si aspettavano da loro. Conoscendoli sono sicuro che ci sarà un proseguo nel progetto, perché so che possono fare molto meglio, soprattutto se si prenderanno del tempo per esaminare le idee. È strano che quando Iggor si è riunito con Max due mesi dopo ci fosse già un cd pronto, fa pensare che Iggor sia entrato nel progetto quando era già tutto deciso.

In gennaio partirà il vostro tour europeo, però non passerete per l’Italia…come mai?
Intanto ti anticipo che torneremo un altro paio di volte durante l’anno, sicuramente passando anche per l’Italia, forse d’estate, tenendo d’occhio anche i festival. Quello di gennaio non è un vero tour, un mese in Europa non è nulla, vogliamo usarlo per riscaldarci con i nuovi pezzi e la nuova formazione più che per fare promozione seria.

Spero di vedervi headliner stavolta, nel 2006 sapervi di supporto agli In Flames è stato un po’ triste…
Per noi non lo è stato, anzi: impariamo da ogni situazione, sappiamo che niente è eterno e siamo abbastanza umili da raccogliere ogni opportunità ci passi davanti; noi ci divertiamo sempre, non ci vergognamo se dobbiamo fare da supporto a gruppi più giovani.
Abbiamo aperto in Brasile per gli Slipknot ed è stato fantastico cosi come lo è stato con gli In Flames; per quanto ricordi i nostri migliori concerti sono stati quelli in cui abbiamo supportato altri gruppi. A “Rock in Rio” nel 1991 abbiamo suonato per appena 30 minuti e abbiamo spaccato tutto, è stato uno dei nostri migliori concerti.
Noi abbiamo sempre massimo rispetto per le altre band, per l’organizzazione e per il pubblico, non importa se suoni come primo,secondo o ultimo, basta che suoni!

Cosa mi dici di “Wacken Rocks Brasil”?
È fantastico avere il festival più grande del mondo qui da noi in Brasile! Stiamo già negoziando uno slot per poterci suonare ovviamente! Poter prendere parte a un festival così famoso e per di più a casa nostra è un’occasione unica!

Nicolò Barovier

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