E’ sempre un piacere ritrovare gli Overkill, thrash band di culto e ancora tra i più immensi live act che sia possibile ammirare.
4 marzo 2009
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Abbiamo incontrato Bobby ‘The Master Of Disaster” Blitz Ellsworth nel lussuosissimo backstage del Rolling Stone un paio d’ore prima del concerto dell’anno. Eccolo anche in versione video.
Siete mancati dall’Italia per 5 anni e ora vi tornate dopo appena un anno dallo scorso show del 2008, come mai questa discontinuità?
Non è mai una questione di voler andare a suonare in giro o meno, ma bensì di promoter. Abbiamo fatto questo mestiere per così tanti anni e ormai sappiamo bene che per quanto l’amore per la musica e il pubblico sia sempre al primo posto, se non possiamo pagarcelo non possiamo fare un tour.
Questa è la risposta sincera e schietta, ma devo dire che è davvero un piacere essere di nuovo qui a così breve distanza dalla scorsa volta!
Perché solo 14 date questa volta, e solo in Europa?
Vedi, nel 2008 siamo venuti in Europa per promuovere “Immortalis” con i Mortal Sin, e nel mentre ci siamo accorti che avremmo saltato alcuni paesi come la Spagna o in cui saremmo passati per poche date come il Belgio e Olanda; anche in Inghilterra abbiamo registrato un rinnovato interesse verso la band. Abbiamo perciò pensato di tornare in Europa nel 2009 per un mini tour di 14 date, una specie di integrazione e completamento del tour che avevamo appena terminato.
Avevamo contattato gli Exodus fin dall’inizio che però avevano rifiutato; lo abbiamo quindi proposto ai Metal Church, che poi hanno dovuto rinunciare per i problemi di salute di Curtis. Allora siamo tornati al progetto iniziale, quindi Exodus ma come co-headliner.
Non mancano ormai molti anni al trentennale dalla nascita della band. Avete iniziato a pensare a qualcosa di grandioso per celebrare l’evento? Tipo un Wrecking everything live 2…..
Beh, se lo guardi dal punto di vista del primo album mancano ancora ben 6 anni, mentre come hai detto tu, se lo guardiamo da quando io e DD ci siamo conosciuti e abbiamo fondato gli Overkill ne mancano appena 2. Conti a parte, per quanto mi riguarda è già incredibile essere riusciti a tenere insieme un’amicizia e una band per così tanto tempo. Mettersi a programmare il futuro sfaserebbe il nostro punto di vista e ci metterebbe in uno stato d’animo molto diverso rispetto a quello in cui siamo abituati ad essere, ovvero vivere il presente al massimo; ritengo che la macchina Overkill abbia ancora molto da offrire, se invece ti metti a pensare in ottica di anniversari rischi di adagiarti sugli allori mentre io voglio ancora spaccare culi quando sono sul palco!
La scaletta che state proponendo durante questo tour è basata quasi totalmente sui brani degli anni ’80, ci puoi dire il perché di questa scelta?
Alcuni pezzi non sono stati eseguiti live da moltissimi anni, e siccome 3/5 della band non li hanno mai suonati hanno subito un processo di ringiovanimento, suonano freschissime benché abbiano 25 anni. E poi siccome è un tour tra noi e gli Exodus io e DD abbiamo pensato: “Hey, facciamogliela vedere, diamogli battaglia! All killers no fillers!” (risata)
In ultimo, dati i due giovani gruppi che aprono lo show (Torture Squad e Gama Bomb), abbiamo pensato che sarebbe stato interessante mostrare loro da dove è nato il genere che suonano.
Data la vostra prolificità in studio è d’obbligo chiederti se avete già in mente quando uscirà il prossimo album…
Non abbiamo ancora nessuna data di rilascio. Attualmente infatti stiamo cercando una nuova label, quando torneremo in Usa inizieremo a comporre, e contemporaneamente cercheremo un nuovo contratto, speriamo di avere qualcosa in mana entro la fine dell’anno o addirittura al termine dell’estate.
Nicolò Barovier