14 settembre 2006
Su cosa è basata la trilogia? Come e quando nasce il concept? Quando speri di riuscire a completarne la pubblicazione?
La trilogia è basata sull’imperfezione, l’imperfezione nell’amare, l’imperfezione della vita di alcuni artisti (secondo me i migliori), l’imperfezione della nostra vita nella figura di un angelo senza un’ala dove le sue catene sono la gravità e la vulnerabilità dell’uomo.
Il trittico nasce dall’impossibilità di mettere una tale mole di lavoro in un solo album. Io e Del, il mio produttore artistico, speriamo di pubblicarlo presto, ma dipenderà dalle offerte , se ce ne saranno o dalle nostre finanze che al contrario c’è la certezza che non ci sono e non ci saranno.
Quanto c’è di autobiografico nei tuoi pezzi? Alice esiste/è esistita davvero?
Abbastanza. Alice è esistita certo. Era una prostituta dell’est ,credo rumena, alcolizzata e con un sorriso scolpito dalle lacrime e con quello humour che spesso si mischia alla malinconia. La incontravo quasi ogni notte al baracchino sotto casa mia. Lei smontava e io tornavo scassato da un sacco di posti. Lei lì era la regina. La storia del nome è nata la prima volta che l’ho conosciuta, gli chiesi “come ti chiami principessa“, lei rispose con quell’accento robotico tipico dell’est, “se siamo nel paese delle meraviglie secondo te come posso chiamarmi”, e tutti risero.
Pubblicare un platter è un punto d’arrivo dopo la gavetta di questi anni o è un semplice punto di partenza?
Sinceramente non ho fatto molta gavetta, ho fatto un disco anni fa ma poi più niente e non credo nei punti di arrivo, tranne la morte.
Come giudichi la scena hip hop italiana attuale? Secondo te è una cosa buona l’esposizione mediatica a cui è attualmente sottoposto il genere (Mtv et similia)? Chi è (se c’è) per te il rapper numero uno italiano? (non vale rispondere “Io”, ndr)
Sì, sono molto contento sia della scena che dell’interessamento dei media. Lo trovo positivo. No, non ti avrei mai risposto il mio nome, ma se me lo hai chiesto si vede può capitare. Mi piacciono molto i Cammelli e Giò Cassano. Ma personalmente trovo che siano De Gregori e Vasco i rapper che mi spaccano, il loro modo di cantare e scrivere è cosi potente e immediato, tipico del rap ma in più hanno la melodia, gli mancano solo i beat e poi…
A.M.