Abbiamo incontrato la bellissima singer e il mastermind dei Delain, goth band in ascesa che è passata di recente in Italia per una data allo Zoe Club di Milano.
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25 aprile 2009
“E’ la nostra prima data in Italia con i Delain, diversi fans c’hanno scritto per farci suonare qui, il locale è molto carino e siamo felici finalmente di essere qui da voi.”
“Il nuovo album ha avuto un processo completamente differente rispetto al precedente dal punto di vista compositivo, per il primo avevamo molti ospiti ed eravamo stati insieme pochissimo come band, invece ora siamo riusciti a lavorare senza fretta, con calma prendendoci il tempo che ci serviva per completare le registrazioni. Inoltre le chitarre sono in primo piano, credo sia un lavoro molto più orientato al sound delle stesse…continuo nonostante qua dietro ci sia davvero un gran casino…Credo inoltre che lavorare con molti ospiti su un disco sia una cosa bella perché non sai mai cosa aspettarti dal contributo di ognuno di questi, però lavorare con la tua band, con le persone che conosci bene e di cui conosci altrettanto bene le abilità e le capacità che hanno è tutta un’altra cosa, ti senti molto più sicuro e fiducioso. Il processo di scrittura e di composizione è stato più maturo ed efficace, abbiamo scritto pezzi in abbondanza, penso che una volta terminato il tour avremo già del nuovo materiale su cui concentrarci.”
“Non scriviamo le canzoni pensando di renderle più accessibili a un’audience più vasta, chiaro che una volta terminata la stesura dei pezzi, se questi possono avere un sound mainstream è una cosa buona. Devi partire dal comporre musica che ami creare e suonare, una volta fatto questo puoi pensare al modo in cui questa raggiunga più gente possibile. Se parti col pensiero di mettere prima le esigenze di mercato al posto delle emozioni che vuoi raccontare con la tua musica non va bene, è una cosa impensabile. Sono molto soddisfatto di quanto abbiamo prodotto, sostanzialmente le nostre strutture sono molto simili a quelle delle canzoni pop, ma con una base heavy basata sulle chitarre.”
“Ci sono negli ultimi anni diversi gruppi che suonano gothic, è diventato molto più difficile di prima emergere all’interno di una scena che ha molte proposte, il sound è accessibile ma anche molto simile tra un act e l’altro, l’audience è vasta ma non è scontato riuscire a farsi ascoltare all’interno di una scena così inflazionata”
[cambio di locale, il soundcheck stava diventando mostruosamente fastidioso, ndr]“Quali artisti mi hanno influenzato maggiormente nella mia carriera? Oddio è una domanda molto vasta, difficile rispondere in poco tempo; una grande moltitudine, su tutti direi i Police, i Rammstein, qualcosa dei Nightwish, importantissimi i Queen e qualcosina dei Metallica, solo alcuni pezzi.
Io invece adoro i Radiohead, sono la mia band preferita e credo sia geniale ogni loro release che hanno pubblicato nel tempo, quindi un sacco di altre cose passando anche per i cantautori, a livello di testi apprezzo molto Nick Cave & The Bad Seeds e Amanda Palmer dei Dresden Dolls…insomma ho ascolti estremamente vari che comprendono generi diversi tra loro”.
“La situazione attuale del music business? Dura, difficile. Non si vendono più molti cd, il gap che separa grosse band da gruppi piccoli sta diventando impossibile da colmare perché le discografiche stesse non hanno più molti soldi da investire su nuove proposte. Penso anche che sia abbastanza inutile continuare a lottare contro il download illegale da internet, è una cosa da accettare che oramai fa parte di questi tempi, ci si può fare poco, anzi bisognerebbe cercare di usare bene la rete, è un mezzo enorme per far sentire la tua musica a più persone possibili. Oggi come oggi è necessario essere più creativi, dieci anni fa quando ero con i Within Temptation era tutto più semplice, ora le difficoltà sono di molto aumentate e ci sono altri cambiamenti in vista. I cd rimarranno per nostalgici e appassionati, i soldi arriveranno dai tour e dal merchandise, sono d’accordo con quanto dici…basti pensare al fatto che i Nickelback hanno firmato un contratto con Live Nation, un’agenzia che organizza concerti, hanno deciso di dare a loro in gestione tutto quanto ruota intorno alla band, dischi, tour, merchandise…
E’ tutto molto strano, mi sembra davvero impensabile arrivare a sostituire il classico cd con il booklet a pochi files sul tuo computer però come ha appena detto lui c’è poco da fare, i tempi stanno cambiando e bisogna essere attivi nel trovare un modo per andare avanti e sopravvivere.”
“Nei prossimi mesi penseremo solo a suonare e ad esibirci in più posti possibili, migliorando il nostro affiatamento sul palco, poi magari prenderci qualche giorno di vacanza non sarebbe male!
Quando torneremo in Olanda spero di dover fare un po’ di promozione per il nuovo disco, siamo partiti subito con le date non appena il disco è uscito nei negozi, quindi sono d’accordo, ci riposeremo un po’, ora però dobbiamo solo pensare a suonare!”