E’ uscita in estate con un disco davvero sorprendente per un’artista che è stata, e che è ancora, un’icona del pop anni ottanta. Ecco cosa c’ha raccontato Cyndi Lauper in un’interessantissima chiacchierata telefonica.
Quest’estate hai pubblicato un disco sorprendente, un grande disco. Perché hai deciso di cantare il blues?
Beh è da otto anni che volevo farlo e questo disco…è blues fino al midollo ma è come se…il blues è sempre stata la base di qualsiasi cosa io abbia mai cantato quindi…è stato molto emozionante per me fare questo disco. E pensavo fosse giunta l’ora…sentendo le notizie e…tipo, sai, la gente che soffre, l’economia a pezzi ovunque…quindi ho pensato ‘naturalmente stanno tutti cantando il blues’, quindi ho deciso di fare il disco. Così ho trovato …molto emozionante riuscire ad avere con me questa sezione ritmica, lavorare con Charlie Musselwhite, con Ann Peebles, con B.B. King, con Jonny Lang, con Allen Toussaint…tutti artisti meravigliosi e la cosa bella è che…penso che tutto quello che speravo di poter fare, sono riuscita a farlo.
Penso che il disco sia bello ma qualcuno ha scritto che il blues non è il genere più consono per la tua ‘stridula voce pop’. E’ stato difficile adattarsi al mood blues, registrare a Memphis?
Beh, senti, io cantavo in una cover band. Ho esordito professionalmente in una cover band, cantando blues, ok? Quando ero una bambina pensavo che il blues fosse rock’n’roll. Per le persone che non studiano musica, sì, può sembrare un controsenso. Ma per le persone che ascoltano sempre musica, che studiano musica, che capiscono la musica è chiaro come tutta la musica moderna sia basata sul blues. Gli accordi sono quelli e tutta la nostra musica è costruita lì sopra. Prima che ci fosse il jazz, prima che ci fosse il rock, prima del pop, rap, hip-hop…um…r’n’b, quel che vuoi, dance…c’era il blues. E quello era il rock originale.
Concordo.
Quello era il rock originale, ed è quello che ho fatto per tutta la mia vita, in pratica. Ho scelto vecchie canzoni, canzoni che sembrassero in linea con le storie di oggi…e…penso che sia il mio dovere di artista guardarsi in giro e cercare di creare…un’immagine, una visione di quel che accade oggigiorno. Quindi ho scelto canzoni con dell’humor, perché il bello del blues è che è ottimista…cosa che ho sempre trovato ironica, dato che si tratta di pezzi scritti da persone in momenti di difficoltà. Persone che nonostante tutto riuscivano a scrivere pezzi pieni di una tale vitalità da essere rigeneranti. E’ bellissimo…penso sia l’aspetto più bello del blues. Quindi ho scelto canzoni che trovavo intese, che anche come…penso che la più intensa sia “Down So Low”…ma anche in “Down So Low” lei [Tracy Nelson, l’ autrice nd] dice: ’Proprio non riesco a trovare un uomo che ti sostituisca’ Capisci? Anche se lei ha toccato il fondo, ‘non riesco a trovare un uomo che ti sostituisca’.
Hai annunciato “Memphis Blues” dalla tua pagina di Twitter. Che ne pensi del legame tra internet e musica?
Penso sia fantastico che ci sia internet, penso sia fantastico poter usare questa tecnologia per promuovere i nostri lavori, per sentire nuova musica e fare delle ricerche su quel che accade in giro. Penso che l’unico problema con la rete, facendo ricerche, sia che ognuno può scrivere quel che vuole…quindi non sai mai cosa è vero e cosa no…ma è rimane una grande fonte di informazioni.
Il disco è rimasto al primo posto della classifica blues Billboard per 13 settimane, ti aspettavi questo successo?
Pensavo fosse un gran disco e no, non me l’aspettavo. Speravo avesse questo successo ma non me l’aspettavo: sono davvero contenta che sia stato ricevuto così bene.
Un’ultima domanda: farai un tour europeo?
Sì verrò la prossima estate.
Marco Brambilla