“Via Gleno” è il titolo del nuovo album di Dante. Il disco prende il nome dalla via del carcere di Bergamo dove il cantante è stato rinchiuso per oltre tre anni, con l’accusa di essere il nuovo capo emergente della ‘Ndrangheta a Milano. L’album vanta la collaborazione del batterista Alfredo Golino (che ha collaborato con Elisa, Eros Ramazzotti, Laura Pausini, De Gregori e molti altri), di Andrea Braido (per lungo tempo chitarrista di Vasco Rossi, ha lavorato anche con Patty Pravo e Mina) alla chitarra e al basso, e di Andrea Innesto (membro storico della band di Vasco Rossi) al sax.
Dante, che si è sempre dichiarato innocente e che è oggi un uomo libero, ha inoltre raccontato la sua storia in un libro autobiografico dal titolo “Storia straordinaria di un uomo ordinario-un caso di malagiustizia” (Volo Libero Edizioni e Distribuzione Libraria CdA).
Quando è iniziato e quanto è durato il processo di composizione dei brani che sono finiti in Via Gleno? Quanto hai impiegato a registrare quindi in studio il tutto?
È iniziato dietro le sbarre, quasi tutte sono nate lì, in studio ho impiegato circa un mese.
Quanto la musica ti è stata vicina nei momenti terribili trascorsi durante il periodo di reclusione?
Molto vicina, in pratica non mi ha mai abbandonato. Non potevo avere strumenti musicali, ma spesso rivolgevo una pentola e la usavo per suonare.
Vuoi raccontarci qualcosa sul tuo progetto Il Villaggio della Musica?
È un progetto che mira a formare giovani emergenti nel campo artistico, dalla recitazione al canto dal teatro alla dizione etc. e una scuola al 100%
Quali sono le tue principali influenze artistiche? Quali band o singoli ti hanno spinto anni fa a intraprendere la carriera musicale?
Mi piace tutta la musica in generale, credo che nessuna band o singoli artisti mi abbiano spinto, è una passione nata con me. Il mio credo è il rock.
Credi che la musica in Italia abbia ancora un futuro? Il tuo trasferimento in Ticino è imputabile anche alla mancanza di interesse in quest’arte all’interno del nostro paese?
Assolutamente sì, l’ Italia è un paese di arte e artisti come conferma la nostra musica o arte in genere e ha un futuro. Credo che questo sia un momento difficile per tutte le industrie, in Europa in generale. Risente molto di questo anche l’industria musicale, speriamo di uscire al piu presto dalla crisi. Il trasferimento in Ticino è dovuto alla mia vicenda giudiziaria, che purtroppo dopo 11 anni ancora non vede la parola fine, ho voluto starmene alla larga da qualsiasi equivoco.