Micky e Adam sono due ragazzi completamente fuori di testa. Li abbiamo incontrati appena arrivati al Sonisphere quando ancora non sapevano nemmeno a che ora avrebbero suonato.
Micky: “Vedi quando ti senti fortunato a poter suonare davanti a un qualsiasi tipo di pubblico te ne fotti dell’orario, di quanto tempo avrai a disposizione o di quante bottiglie ti arriveranno addosso. Fare rock and roll significa anche questo, siamo appassionati e ci interessa solo la musica. Se stasera rimarranno in trenta a vederci suonare andrà bene lo stesso, siamo arrivati da Manchester da cinque minuti e andremmo sul palco a spaccare tutto anche ora.”
Adam: “Noi suoniamo rock and roll, siamo influenzati da Papa Roach, Buckcherry e dai leggendari Iron Maiden e Motley Crue. Non ci interessa che la gente cerchi una definizione per la nostra musica, vogliamo che le persone che vengono a vedersi si divertano, ballino e si godano lo show. Ci piace mettere in piedi qualcosa di strano ogni volta che suoniamo, anche se magari poi ci facciamo male da soli (risate, ndr), abbiamo già fatto un disco (2008, ndr) ma ci consideriamo all’inizio della nostra avventura, non facciamo questo per soldi, vivacchiamo con altri lavori che cambiamo spesso visto che ogni tot partiamo in tour e ci dedichiamo giorno e notte a questa band.”
Cosa ne pensate di questo Sonisphere? Suonare nello stesso luogo dei Big Four non è roba da tutti i giorni.
M: “Infatti è incredibile, voglio dire io queste band le ho magari viste ma mai incontrate, oggi li ho visti e porca vacca quello è James Hetfield, hei là c’è Dave Mustaine, oh cazzo Tom Araya, Lemmy…non so se mi spiego! Noi siamo fondamentalmente dei fans ma se pensiamo che suoniamo qui con loro, bè forse è meglio bere qualcosa per calmarsi (risate, ndr).”
A: “E’ un evento imperdibile per ogni fans del rock, noi non suoniamo thrash ma siamo dei fans di tutte queste band, ci siamo cresciuti con la loro musica, per questo spero che la gente là fuori abbia ancora qualche stilla di sudore da regalarci…io onestamente dopo aver visto i Big Four me ne andrei a casa, ma spero che non tutti facciano così! (risate, ndr)”
Come vanno le cose in patria?
M: “Molto bene, abbiamo un gruppo di fans molto affezionato che ha fatto per noi un lavoro di promozione sul web incredibile, abbiamo suonato ovunque in Inghilterra e trovare gente in città che non conosciamo per nulla che si sbatte e canta i nostri pezzi è una soddisfazione incredibile. Ora che stiamo girando un po’ l’Europa (saranno anche in Italia a fine luglio insieme ai Papa Roach, ndr) speriamo di far ascoltare la nostra musica anche a chi non ci conosce…”
Hai nominato il web…cosa ne pensa una band giovane come la vostra del ‘problema’ del file sharing e del download illegale della musica?
M: “Tutto il bene possibile.”
A: “Insomma nessuno saprebbe chi siamo senza internet, che gli ascoltatori scarichino pure il nostro disco gratis e che vengano al concerto.”
M: “Intendiamoci, a me piace avere il lavoro completo di una band, quindi disco, booklet eccetera, ma io stesso ascolto tanti gruppi dal myspace o scaricando il disco e poi vado a comprarmelo originale o vado a vedere questi gruppi se sono bravi per supportarli. Il mondo è cambiato e le case discografiche volenti o nolenti devono capirlo. Per me è molto più importante che tu ascolti la mia musica piuttosto che mi paghi per un cd che magari butterai nel cesso poco dopo. Vogliamo che le nostre canzoni siano ascoltate dal più ampio numero di persone possibili, poi è sul palco e ai concerti che si dimostra il vero valore di una band. A noi interessa coprire le spese per i tour che sono sempre più salate, per i cd…voglio dire non è che prima ci fossero incassi stratosferici per le band dalla vendita dei dischi no?”
A: “E’ un problema per le etichette, le band grosse non hanno bisogno di altri soldi, quelle emergenti hanno a disposizione un sacco di strumenti online per farsi conoscere. Se poi non sono capaci di suonare o suonano solo per business cazzi loro. Speriamo che questa crisi spazzi via un po’ di parassiti…”