Mistaman, Ghemon e Kiave raccontano “Destiny: Il Re dei Corrotti”

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Destiny”, titolo open world di Activision, ha stupito per la sua complessità e i suoi scenari sconfinati e ha infranto numerosi record. Con l’espansione “Il Re dei Corrotti” inizia il secondo anno di gioco, con nuove storie, nuovi personaggi, nuovi nemici e nuovi scenari a disposizione dei giocatori. A raccontarceli sono tre gamer d’eccezione, ovvero i rapper Mistaman, Ghemon e Kiave, freschi freschi di una partita in livestream per testare il gioco.

Prime impressioni di gioco?
Mistaman: Il bello di “Destiny” è che è un universo in continua espansione. Per cui chi non lo ha ancora giocato può cogliere l’occasione per scoprire un nuovo gioco dall’immaginario figo e coerente. Chi lo ha già giocato ha l’occasione per continuare l’avventura.

Quali sono le novità principali de “Il Re dei Corrotti”?
Mistaman: C’è ancora da giocarci parecchio perché finora siamo solo riusciti a dare un assaggio. Già solo il fatto che prima ci si fermava al livello 34 e ora si possa arrivare al 40 aggiunge un bell’incentivo. Poi introduce nuove dinamiche a livello narrativo che siamo tutti curiosi di approfondire.

Cosa vi ha fulminato di “Destiny”?
Mistaman: Il lavoro svolto da Bungie è da apprezzare anche per tutto quel che riguarda la concept art, i personaggi, le armi, gli scenari che come livello di dettaglio non hanno nulla da invidiare a un kolossal hollywoodiano.
Ghemon: Di mio sono più appassionato di titoli di sport, invece poi sono stato coinvolto da loro due e ho sviluppato una vera e propria dipendenza per questo gioco. È qualcosa di sterminato, potenzialmente infinito ed è difficile non esserne risucchiati dentro. Il mio momento preferito, comunque, è quando i personaggi ballano. Magari dopo aver ammazzato diecimila mostri, ti prendi un momento per festeggiare e balli.
Kiave: Sulla carta “Destiny” mi spaventava perché non ero un appassionato del genere, invece giocando ho visto che c’è dietro una storia estremamente curata e interessante e mi ha catturato. C’è un universo dietro.
Ghemon: Diciamo che a giocarci se ne vanno le ore e anche le fidanzate… [ride] Kiave: Io sono fortunato, la mia fidanzata vuole giocare anche più di me!
Mistaman: Per prepararci a questo evento abbiamo anche fatto delle session tra noi ed è stato molto divertente. Perché un conto è giocare con un bambino coreano che non conosci, un altro con i tuoi amici…

Che classe di personaggio usate di solito?
Kiave: In quanto fan di “Star Wars” ho scelto lo Stregone, che a un certo punto sviluppa una tecnica quasi Jedi. Tra l’altro io ho trasposto nel videogioco un problema della vita reale: non ho senso dell’orientamento. Mi perdo nella realtà e mi perdo anche in “Destiny”.
Mistaman: Dovevamo fare una missione assieme e io e uno sconosciuto siamo arrivati sul posto, siamo stati lì mezz’ora, abbiamo sconfitto il mostro che dovevamo affrontare e Kiave due secondi dopo che avevamo finito. Comunque anch’io ho scelto lo Stregone.
Ghemon: Io invece Titano.
Mistaman: Un’altra cosa divertente è che più o meno consapevolmente abbiamo creato tre personaggi che ci rispecchiano come caratteristiche, fisiche e non solo.

Un vostro pezzo che vi piacerebbe “prestare” alla colonna sonora del gioco?
Mistaman: Visto che “Destiny” è un universo fantascientifico, ci metterei “101 barre”, un mio pezzo abbastanza visionario.
Ghemon: A me viene in mente “Fantasmi parte 2” perché parla di combattere i mostri, che è quello che si fa in “Destiny”, anche se con mostri di tutt’altra natura.
Kiave: Io ho un pezzo che è “Sun-Tzu” che parla proprio della guerra, quindi capita giusto giusto.

Un videogioco di cui vi piacerebbe riscrivere la colonna sonora?
Ghemon: Per me è “NBA2K” sicuro.
Kiave: Io sono un superfan di Batman, per cui dopo “Destiny” penso di dedicarmi a quello, nella speranza che nel gioco ci sia uno storytelling vero sul suo personaggio. Per cui scelgo quello.
Mistaman: C’è un personaggio dei giochi, The Witcher, che mi affascina molto. È difficile pensare a un pezzo rap ispirato a quell’immaginario, ma mi piace l’idea di questo guerriero solitario e il fatto che la sua bravura nel combattimento derivi dalla conoscenza. Mi ricorda il motto della mia crew, che è “Knowledge is power”.

La colonna sonora di un videogioco di cui vi siete innamorati?
Ghemon: “Super Mario”, un classico!
Mistaman: Alcune colonne sonore degli anni ’80 sono geniali. Un gioco di cui mi ero innamorato della colonna sonora era un “Wipeout” ante litteram intitolato “F-Zero”.
Kiave: Nel disco dei Wu-Tang c’era anche un videogioco, che vabbé aveva giocabilità zero, ma la musica era spettacolare.

Veniamo a voi: cosa state combinando in questo momento?
Ghemon: Kiave ha quasi finito un disco nuovo, io e Mistaman siamo un po’ all’inizio dei rispettivi viaggi.

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