Bolognesi, poco più che ventenni, un paio di EP e un disco d’esordio datato 2013 che ha riscosso recensioni positive un po’ ovunque, uno stile originale in bilico fra il pop e il rock, con sprazzi di cantautorato impegnato e testi che sono una vera miniera d’oro. I Divanofobia da ascoltare e riascoltare, da scoprire, apprezzare e riscoprire.
Nove tracce, brevi ma intense, “I fantasmi baciali” è un disco che passa via in un attimo. Al primo ascolto lascia l’ascoltatore un po’ spiazzato, con la sensazione di non essere del tutto riuscito ad inquadrare la band, e allora via, si schiaccia di nuovo play e si riparte, e ad ogni ascolto è una nuova tessera del mosaico che si aggiunge, un piccolo sprazzo di luce, che piano piano delimita i contorni, la sagoma e le innumerevoli sfaccettature di un gruppo giovane, ma che già dimostra un’ottima maturità artistica.
Abbiamo voluto fare due chiacchiere con questi ragazzi, per scoprire qualcosa di più su chi sono, da dove arrivano, dove stanno andando, ma soprattutto perché vogliono baciare i fantasmi e perché hanno paura dei divani.
Allora ragazzi, andiamo con ordine, chi sono i Divanofobia?
Sono quattro ragazzi di Bologna a cui piace suonare insieme.
“I fantasmi baciali”… perché? Io ho sempre saputo che si devono chiamare gli Acchiappafantasmi.
Si tratta di una parte del testo della canzone “Forza e sigarette” e il significato è proprio quello di non aver paura di guardare in faccia i nostri fantasmi interiori, non avere paura di baciarli.
Il disco è fuori da più di un anno ormai, le recensioni sono state molte e tutte buone. Siete soddisfatti del lavoro?
Sì, siamo soddisfatti. Le recensioni e anche le osservazioni che ci hanno fatto gli ascoltatori ci hanno reso più consapevoli di quello che facciamo e più liberi di scegliere la nostra direzione in futuro.
Da quanto tempo esistete come band? Quanto ci è voluto a raggiungere il punto in cui siete ora, e come ci siete arrivati?
Come band esistiamo da più di cinque anni ma solo negli ultimi due abbiamo lavorato con intensità.
State già pensando al seguito de “I fantasmi baciali”?
Per il momento ci siamo limitati a registrare un nuovo brano dal titolo “Incontri poco romantici” per la compilation Sonda. Ora ci stiamo occupando di vari progetti ma non stiamo pensando al prossimo disco.
E vogliamo invece parlare del nome della band? Perché avere paura di un divano?
Tutto nasce con molta leggerezza, volevamo un nome in italiano che fosse un po’ strano. Avere paura del divano forse aiuta a darsi una mossa e a non lamentarsi troppo. Poi se sul divano facciamo l’amore diventiamo improvvisamente divanofili, eh.
Siamo alla fine, vi ringrazio per il tempo che ci avete concesso, e vi chiedo di lasciare ai nostri lettori qualche link da dove poter seguire le vostre attività.
Grazie a te.
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