Sanremo offrirà a Dolcenera l’occasione di presentare la canzone che farà da apripista al suo nuovo album, in uscita il prossimo 20 febbraio.
10 febbraio 2009
Dopo un lungo periodo travagliato, la giovane artista ha ritrovato quella serenità che le mancava e che si può vedere anche dal nuovo look, non più dark, ma molto acqua e sapone. Outune ha avuto modo di incontrarla poco prima dell’inizio del festival e lei, come di consueto, si è dimostrata disponibile e molto simpatica.
Dolcenera, da dove nasce il titolo del nuovo album (Dolcenera nel paese delle meraviglie)?
L’ho preso da “Scritto Sul Corpo”,un romanzo della scrittrice Jeanette Winterson. Ma più che per la tematica mi ha ispirato proprio per il suo titolo. Anche se l’ho amato davvero tanto.
Niente a che vedere con Carroll allora…
No, anche se in comune con il personaggio di Alice c’è sicuramente l’aspetto della ricerca.
E’ passato un po’ di tempo dalle tue ultime apparizioni in tv.
Negli ultimi anni ho fatto parecchi concerti sia in Italia che all’estero. In Germania per esempio, in Austria, dove ho aperto per Zucchero e anche ad ancona, dove ero di supporto a Vasco. Ho suonato sia in palazzotti che in teatri, anche se nei teatri solo fuori dall’Italia. Accanto a questo ho voluto stare un po’ lontana dalla tv e scrivere molto. Scrivere vuol dire ricercare, io mi giudico in base alle canzoni che scrivo. Questa ricerca mi ha portato a testi che alla fine sfociavano erano in gran parte permeati di un forte sentimento di speranza. Piano piano ho iniziato a capire che questa sensazione derivava dalla serenità che iniziavo a trovare dentro di me. Da qui deriva anche il cambio di look che potete notare.
Hai parlato di concerti nei teatri solo all’estero. In Italia credi sia impossibile?
Nel nostro paese temo manchi ancora un certo tipo di cultura. In Germania le persone arrivano prestissimo per vedere gli artisti di supporto agli headliner. Non hanno bisogno di vedere qualcuno in tv per poi andare a vederlo dal vivo. Da noi, putroppo, certe cose te le puoi permettere solo se arrivi ad un certo livello. In più ci piace prendercela comoda, di solito entriamo ad un concerto quando i supporter hanno già finito.
Cosa rappresenta per è Sanremo?
Una tappa, solo questo. Quando il lavoro è stato concentrato tutto su un album, il resto, anche se importante, diventa una semplice tappa.
E’ stato quindi un lavoro molto duro quello per il nuovo album?
Be’ abbiamo dato tutto noi stessi nella realizzazione del disco. E’ stato registrato praticamente dal vivo in studio e siamo molto soddisfatti del risultato. Come avrete potuto capire ascoltandolo, si tratta di una sorta di concepì sull’amore, in tutte le sue sfaccettature. Abbiamo voluto registrarlo in questo modo per far sentire esattamente come suoniamo insieme. Sono davvero felice di poter disporre di tutta la mia band anche al Festival.
Sanremo sarà anche la prima volta in cui mostrerai il tuo nuovo look.
A dir la verità l’anno scorso ho già mostrato il mio nuovo lato in una trasmissione musicale. Per me è stata una cosa totalmente naturale. Sembra di arrivare di colpo con un nuovo look, ma in realtà è molto tempo che sono così. Certo non vedendomi in tv da un po’, la gente penserà questo. Io invece che mi vedo tutti i giorni rimango sempre stupita quando me ne parlano (ride).
Luca Garrò