Si intitola “68” il nuovo album di Matteo Professione, in arte Ernia, in uscita venerdì 7 settembre 2018. A un anno di distanza da “Come uccidere un usignolo/67” uscito prima in digitale e poi in versione fisica, il rapper lombardo torna con un nuovo progetto che, a detta dello stesso artista, deve essere considerato come il suo vero e primo disco ufficiale.
Ernia, durante la conferenza stampa di presentazione, è apparso molto più a suo agio rispetto a un anno fa. “Nel giro di un anno sono passato dall’essere un artista emergente a uno dei rapper più considerati in Italia. Vediamo se salendo su questa 68 potrò continuare ad andare in centro o dovrò tornare in periferia. Si tratta di una rivoluzione per me, è la rivoluzione della mia vita. Che possa essere negativa o positiva ci sarà comunque un prima o un dopo 68. È indubbiamente un momento importante della mia carriera. Ci saranno sicuramente cambiamenti“.
“68” è un album di un artista maturo, ma soprattutto di un rapper che non ha bisogno di seguire le mode e i trend del momento e in grado di tracciare una propria strada personale. “Reputo i testi presenti in questo album più maturi rispetto al passato. Io sto cercando di continuare il lavoro dei miei miti. La Dogo Gang (Guè, Jake e Marra), Luché, Noyz. I nuovi di adesso si sono distaccati da questo filone. Io sognavo di fare come loro e sto cercando di farlo. Tuttora ascolto i loro dischi“.
E a chi gli chiede se si sente un pesce fuor d’acqua risponde così: “pesce fuor d’acqua? A me quello che fanno gli altri piace. Ascolto da Noyz Narcos a Sfera, non la vivo male la cosa. Se il disco andrà bene non sarò un pesce fuor d’acqua, magari un giorno mi starà stretta la scena.
Di questa nuova wave solo uno o due sopravviveranno. Tutti hanno copiato quell’uno che è Sfera. Lui sopravvive. Se il trend finisce la vedo grigia per tanti. Io potrei cadere con questo disco. Ma non sarà connesso alla caduta del trend, sarà solo colpa mia. Sfera, se ve lo state chiedendo, rimane. Io lo devo ringraziare Sfera Ebbasta. Perché ha dato nuova linfa al genere. Io però come detto voglio continuare il percorso di Guè Pequeno e Marracash. Gli altri vanno di riflesso alla trap“.
“68” è un disco che va ascoltato dall’inizio alla fine e che presenta un solo featuring, quello di Tedua in “Bro”, e dove la maggior parte delle tracce sono state prodotte da Marz. “Quello di Tedua è un feat. chiamato – dice Ernia – Andavamo all’asilo insieme. Il nostro pezzo è un esercizio di stile. Qualcosa che può colpire l’ascoltatore. La gente si aspetta un brano intenso, e io ho fatto l’opposto. Il gioco è fare il contrario di quello che la gente pensa. Quasi tutte le tracce di 68 sono prodotte da Marz. Premevo per fare un richiamo alla musica black old. Il singolo 68 è il giusto compromesso tra pezzo da radio e rap classico. È la canzone di Ernia che farei sentire a uno sconosciuto. Il rap deve saper anche far divertire, non solo poetica”.
Ernia, terminati gli instore, inizierà a preparare la tournée invernale. “A breve inizieremo a preparare i concerti. Il tour sarà invernale. Non sono molto fan del rapper con la band. One man show mi piace di più. I pezzi sono pensati per arrivare live. Il mondo reale è quello che conta. La chiave live è importantissima“.
Ernia Instore Tour
7 settembre – Varese e Milano
8 settembre – Monza e Brescia
9 settembre – Padova e Bologna
10 settembre – Genova e Torino
11 settembre – Firenze e Roma
12 settembre – Napoli e Salerno
13 settembre – Bari e Lecce
14 settembre – Mestre e Verona
15 settembre – Modena e Forlì
16 settembre – Lucca e Massa
17 settembre – Frosinone e Caserta
18 settembre – Palermo
19 settembre – Messina e Catania
20 settembre – Como e Arese
21 settembre – Cagliari