Fiorella Mannoia Sud presentazione album

Ma voi siete dei siti web? Si vede perché siete giovani, quelli della carta stampata non lo sono poi tanto…”. Inizia così l’intervista di noi “giovani” a una bellissima Fiorella Mannoia. Fulcro centrale della lunga chiacchierata di quasi un’ora la sua nuova fatica discografica, in uscita per Sony Music intitolata semplicemente “Sud”, ma che al suo interno ha così tanti temi che un’ora quasi non basta a nominarli tutti. Solare e col sorriso sulle labbra, Fiorella inizia a ruota libera a raccontarci di come le piaccia cambiare pelle e mutare, del suo cercare sempre nuova linfa e nuovi stimoli, come il cimentarsi nella scrittura dei propri testi,  per la prima volta dall’inizio della sua lunga carriera.
L’idea per questo nuovo album mi è venuta dopo aver letto il libro di Pino Aprile intitolato “Terroni””, racconta Fiorella, “questo libro mi ha messo di fronte al fatto che la storia come l’abbiamo studiata a scuola non è la storia vera,  mi sono accorta che bisognerebbe riaprire i libri e soprattutto ritrovare dopo 150 l’armonia di un Paese quale il nostro che è un Paese unito, sicuramente pieno di diversità, ma unito.
Il disco però non parla solo del nostro sud, ma è una finestra su tutto il sud del mondo, quello che Fiorella canta ormai da anni e verso il quale nutre un amore infinito,  perché “tutti i sud del mondo hanno un comune denominatore: sono stati depredati e saccheggiati da sempre, poi sono stati abbandonati.” Sud è una lunga storia, un viaggio vorticoso in quei luoghi quali il Brasile, da sempre uno dei suoi luoghi preferiti (“la mia seconda casa”) all’Africa, alla nostra perla Napoli.

Prima ancora che un viaggio musicale è un viaggio umano, un raggruppare le storie ascoltate durante i viaggi e viaggiare con la fantasia pensando ai racconti ascoltati in luoghi a noi lontani. Le sonorità dell’album sono acustiche, proprio per scelta di Fiorella : “Il sud mi fa pensare subito ai tamburi, a quel tipo di musica, non avrebbe avuto senso mettere l’elettronica.  Mi è stato di grande aiuto il produttore del disco, un grande percussionista, forse una scelta un po’ bizzarra quella di prendere lui come produttore ma assolutamente perfetta”. Proprio il fatto di essere la sua prima volta come autrice fa si che sia particolarmente legata a questo album, non solo partecipa infatti alla scrittura di quasi tutti i testi (insieme ai grandi nomi che da sempre la accompagnano, come Ivano Fossati), ma due brani in particolare sono stati scritti completamente da lei: una splendida “In Viaggio”, nella quale al cantante si cala nei panni di una madre che immagina le parole che una madre direbbe a una figlia che si appresta per prendere la sua strada nella vita: “Ho deciso di scrivere su una ragazza perché sono una donna e so cosa una donna può provare, le difficoltà che deve affrontare, diverse da quelle degli uomini” , e “Se solo mi guardassi” che fa riflettere sul fatto che se soltanto ci soffermassimo a chiedere <<chi sei, cosa fai, da dove vieni>> sarebbe un arricchimento  enorme per noi, “è come andare sul National Geographic, aprire uno Stargate, cose che non conosciamo.
C’è spazio per  ricordare Thomas Sankara, ex presidente del Burkina Faso (assassinato nel 1987) nel brano di apertura “Quando l’angelo vola via” (a allo stesso Sankara Fiorella dedica l’intero album), per un omaggio alla città di Napoli in “Quanno vuo bene” (con testo di Titina De Filippo), per il rap di Frankie Hi NRG autore di  “Non è un film” (“volevo una canzone sulla migrazione dei popoli e sul delicato argomento dell’immigrazione, e Frankie ha centrato in pieno l’argomento”) e per l’adattamento italiano di un brano di Astor Piazzolla “Vuelvo al Sur”, trasformata in “Torno al Sud” con quel fondo di struggente malinconia che è poi, secondo Fiorella, la caratteristica principale del sud, “quel mix di allegria e disperazione, di malinconia e nostalgia”.

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Inevitabile la domanda su Ivano Fossati, protagonista lunedì sera dello speciale condotto da Fabio Fazio. “E’ stata un’emozione grandissima. Sapevo che Ivano avrebbe detto basta, è una decisione che accetto, ovviamente con molto dispiacere. L’ho visto sereno e contento, in un certo senso liberato. Certo rivederlo dal vivo mi ha fatto prendere un po’ di nostalgia.” Ringraziamenti pubblici per Fabio Fazio, “L’unico che ogni tanto restituisce dignità al nostro mestiere,  così bistrattato in tv. È stata una vera boccata di ossigeno.” Altra domanda di rito quella su Sanremo, dato che ormai manca neanche un mese, kermesse alla quale Fiorella ha partecipato per ben 4 volte in passato. “Mi hanno proposto di partecipare quest’anno ma non ho accettato. Ho sicuramente ricevuto tanto dal Festival, ma a 57 anni non mi ci vedo proprio a stare li ad aspettare il verdetto del televoto. Largo ai giovani, per loto è una grande vetrina, Sanremo è importante.” Le ultime parole che sentiamo uscire dalla bocca di Fiorella sono “Il futuro ci mette paura, dove stiamo andando, che ci succede, tutto ci spaventa ma bisogna affrontare le nostre paure e scacciarle perché avere paura non ci aiuta, non bisogna avere paura, nonostante tutto ci remi contro. E soprattutto non dovremmo avere paura delle diversità, non tolgono niente, ma danno.” Sintesi perfetta.

Denise D’Angelilli

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