Una nuova cantante, un nuovo disco e presumibilmente un nuovo inizio per la band olandese. Ecco i pensieri a riguardo del tastierista del gruppo.
6 maggio 2009
Quali sono le principali differenze tra Home e West Pole?
Bè la differenza fondamentale è ovvia ed evidente: abbiamo una nuova cantante! Detto ciò penso che la partenza di Anneke abbia donato al nostro gruppo una nuova forma di ispirazione, i pezzi sono molto più immediati ed energetici, specialmente se paragonati a Home. La ragione di tutto questo è che tutti noi ci sentivamo veramente motivati a continuare con il progetto The Gathering. Silje Wergeland oltretutto è una cantante capace che contribuirà a una nuova partenza per tutti noi.
Pare che il nuovo disco sia più orientato al sound delle chitarre e che globalmente i ritmi siano più costanti e vivi di prima, concordi?
Credo anch’io che le chitarre siano molto più presenti che in passato, ci sono canzoni più veloci e probabilmente tra le più veloci in assoluto della storia dei The Gathering. Sono contento di questo e molto soddisfatto del lavoro svolto, credo che i maggiori benefici di tutto ciò li noteremo dal vivo. Ci sono ovviamente anche canzoni lente e atmosferiche su questo disco, siamo ancora in grado di comporre brani simili che suonino bene…
Saresti in grado di descrivere la vostra musica al pubblico? Non mi pare un genere facile da definire…
E’ vero, ho sentito qualcuno parlare di “shoe-gaze”, una sottocultura underground che arriva direttamente dai primi anni novanta, penso che in qualche modo ci caratterizzi. Inoltre abbiamo influenze che provengono dagli anni settanta, il rock psichedelico per capirci. Tuttavia sono d’accordo con te, non è facile essere precisi sul genere che proponiamo, penso inoltre che i gruppi poco facili da inquadrare siano anche i più interessanti, quindi prendo tutto questo come una cosa positiva e un complimento nei nostri confronti.
Cosa ne pensi della scena rock/metal recente? C’è qualche gruppo che apprezzi particolarmente?
Onestamente non sono molto aggiornato riguardo le nuove leve della scena metal, nel rock tuttavia seguo con interesse nuovi gruppi come Dredge, Asobi Seksu, Interpol, Kings Of Leon, Doves e Archive.
Cosa pensi lascerete alle prossime generazioni di musicisti? Come vedi l’evoluzione del web in relazione al mondo della musica?
La cosa più importante è lasciare il segno, lasciare la tua musica in più posti del mondo. La cosa oggigiorno è più facile grazie a internet e anzi il web diventerà sempre più importante col passare degli anni, l’importanza della musica digitale è oramai sotto gli occhi di tutti. Fare sodi con i cd diventa ogni giorno più difficile e bisogna aggiornarsi…credo che l’uso intelligente della rete possa portare anche molti vantaggi a chi saprà gestirla bene: internet crea punti d’incontro per le persone e rende tutto più semplice ed immediato. Vendere la tua musica sul web è una chance che bisogna valutare e utilizzare al meglio. Detto questo il concerto diventerà sempre più importante, dato che è difficile se non impossibile digitalizzarlo. Vedremo…
Avete ancora territori musicali da esplorare? Quali sono i prossimi obiettivi da raggiungere?
Questo è il nostro ventesimo anno di attività. Abbiamo fatto un sacco di dischi e suonato oltre 1000 concerti. Ci piace ancora fare tutto questo, non c’è nulla di più divertente che andare col pulmino a un concerto e sentire l’alchimia che pervade la band sul palco. Anche in studio durante le registrazioni ci troviamo ancora benissimo a creare nuova musica, quindi penso andremo avanti finché potremo farlo! Ora come ora non ci poniamo troppi obiettivi, prima di tutto cerchiamo di divertirci ed essere noi stessi, quindi c’importa che la nostra musica arrivi a più gente possibile.
So che avete suonato allo Sziget Festival, che tipo di esperienza è stata? Come vi trovate a suonare nei festival?
Abbiamo già suonato due volte allo Sziget, è un’esperienza grandiosa, pubblico e organizzazione ad alti livelli, atmosfera di festa e grandi gruppi! Ci piace molto esibirci durante queste kermesse, ci permette di incontrare un sacco di bella gente. Chiaramente suonare in posti al chiuso e più piccoli ti permette di creare setlist differenti e di proporre canzoni più intime e introspettive.