Non solo il buon Geoff Tate è un cantante e frontman di elevato talento ma anche un attore, produttore di vini e molto altro ancora come andremo a scoprire nell’intervista che segue. DJ Nik ci porta un’altra piacevole bomba di inizio anno con i pensieri di una delle ugole più dotate in campo hard & heavy.
Cos’è che ha portato te ed i tuoi compagni a scrivere e comporre un album come “American Soldier”?
I soldati sono sempre stati qualcosa di interessante per me. Sono cresciuto in una famiglia militare, mio padre è stato un militare ed ha combattuto nella guerra di Korea e Vietnam. L’idea per l’album nacque da una conversazione che avemmo io e lui, dato che sin da bambino ero curioso riguardo le sue esperienze in guerra e non conoscevo quell’aspetto della sua vita. L’anno scorso quando andai a trovarlo iniziò a parlare della sua esperienza Koreana negli anni 50. Lo fermai ed andai a prendere la mia videocamera dato che volevo assolutamente registrare questa sua testimonianza. Una settimana dopo mentre stavo guardando la cassetta insieme a mia moglie e le mie figlie, fu mia moglie a proporre l’idea di scrivere un brano o addirittura un album a riguardo. Più ne parlammo e più ero curioso di raccontare una storia dal punto di vista del soldato. In America si parla poco dei soldati e delle loro vita, è quasi un taboo tra le famiglie militari. Ero molto curioso, dato che io non sono mai stato un soldato e non potevo raccontare una storia in maniera autentica potevo solo fare delle speculazioni. Di conseguenza iniziai a fare domande ai soldati che conoscevo ed iniziai ad effettuare delle vere e proprie interviste con loro. Negli anni mi trovai con più di 300 interviste con soldati diversi e queste si tramutarono in canzoni, ci siamo basati su gli aspetti che queste avevano in comune.
Deve essere stata un’esperienza catartica o comunque molto commovente registrare le parti vocali…
Diciamo che è stato come essere sulle montagne russe a livello emotivo. Lo è stato per tutti noi, difatti siamo arrivati al punto che volevamo staccare e rifiatare, viste le forti emozioni provate. Cosi durante “la pausa” abbiamo registrato un disco di cover e ci siamo divertiti molto a farlo. Poi siamo tornati ad “American Soldier”, che è un disco molto pesante a livello testuale ed emotivo. Non è un qualcosa che puoi fare tutti i giorni, ogni tanto devi staccare. Ma devo dire che mi piace molto, racconta accuratamente la storia di un soldato. Non è politicizzato e non moralizza, è semplicemente raccontato dal loro punto di vista.
Hai avuto la possibilità di ottenere un riscontro da parte dei soldati per ciò che riguarda l’album?
Ogni giorno ci giungono lettere ed e-mail da soldati nel mondo che hanno abbracciato l’album. Sono sempre commenti molto positivi. La cosa più interessante è che viene usato come strumento di comunicazione tra familiari per parlare della loro esperienza. Diventa un dialogo. Io credo che più si parla di un qualcosa, più diventa facile affrontarlo e renderlo un qualcosa di comprensibile a tutti.
Nel brano “Home Again” duetti con tua figlia Emily, deve essere stato molto speciale per te, pensi che seguirà le orme di papà?
Non lo so. A quest’età è difficile dire ciò che vogliono fare da grandi, cambia idea tutti i giorni: un giorno vuole fare la cantante, un giorno vuole fare la pasticcera (ride, ndr). Ha sicuramente il talento per fare la cantante, ha già una voce impressionante per la sua età. Io mi auguro che decida di seguire una carriera musicale dato che tra tutte le mie figlie è quella più portata per la musica, la sente in maniera molto forte…è così per qualsiasi artista, o lo sei o non lo sei.
A proposito di duetti, durante il vostro ultimo tour, avete suonato insieme a Lita Ford e tu hai duettato con lei in tre suoi brani tra cui “Close My Eyes Forever”, come ti sei trovato con lei?
E’ stato molto divertente. Lita è una professionista, è stata lontana dalla scena per 15 anni e si sta rigettando in questo mondo. Ci siamo trovati molto bene, lei sta cercando di fare cose nuove e di non sfruttare troppo la sua fama avuta in passato ed è molto difficile data la continua evoluzione di questo campo e la progressiva mercificazione del prodotto musicale. Io sono un ribelle in questo senso, la situazione attuale non mi piace.
Per ciò che riguarda i festival europei, oltre a Lita Ford, anche voi avete suonato qui in Italia al Gods Of Metal 2009, come vi siete trovati in Europa? Pensi che “American Soldier” sia stato ricevuto in maniera positiva qui?
Si. Credo di si. L’Italia è uno di quei paesi che sembra avere una comprensione maggiore della musica e che apprezza una band che sperimenta molto. Probabilmente questo è dovuto alla vostra lunga storia artistica e musicale. Credo che vi relazioniate bene con la nostra musica e mostrate sempre il vostro apprezzamento quando suoniamo dal vivo.
Tra le altre cose hai anche una tua marca di vini “Insania”, cosa ti ha portato a voler entrate nel mondo dei vini?
Io amo il vino, è la mia bevanda preferita. Durante i miei viaggi ho avuto la possibilità di assaggiare vini da tutto il mondo ed è diventata una passione per me. Lo colleziono e credo che il prossimo passo sarebbe farlo da me…ero curioso di vedere che tipo vino si poteva produrre dall’uva della mia zona. Una sera insieme a degli amici che lavorano in questo campo, stavamo bevendo vino e durante un momento di ebbrezza decidemmo di farne un business. Dopo un periodo di blending e degustazione, nacque Insania. Mettemmo in vendita il nostro primo vintage l’anno scorso e venne esaurito. La stessa fine fecero gli altri vini che abbiamo prodotto.
Venerdì scorso il vostro bassista Eddie Jackson ha compiuto 49 anni, come avete festeggiato?
Siamo usciti a cena ed abbiamo bevuto troppo (ride, ndr)
Cosa ti riserverà il tuo 2010?
Abbiamo appena finito un lunghissimo tour. Attualmente stiamo iniziando a lavorare ad un nuovo disco ma non so ancora nulla per ciò che riguarda date. Lo stiamo componendo in questo momento, so che torneremo in Europa per dei festival. Oltre a questo stiamo componendo musica per un film, io mi sto preparando per un ruolo di attore (in compagnia di Candice Night ndr) e molto altro ancora.
Grazie ancora della piacevole chiacchierata Geoff, qualche messaggio per tutti i fan dei Queensryche?
Grazie mille Nik, un grandissimo salute a tutti i fan italiani dei Queensryche, ci vedremo quest’estate!
Dj Nik