Gianna Nannini: arte e vita a ritmo di rock

Mamma Gianna Nannini ha tirato fuori un disco, “Io E Te” (in uscita domani, 11 gennaio), fortemente rock, ispirato, che per la quasi totalità delle canzoni è nato prima di Penelope (sua figlia), e cioè a partire dalla fine di novembre del 2009.

“Niente era stato programmato perché accadesse così com’è stato: le cose, positive o negative, succedono; arte e vita per me coincidono da sempre”.
Quindi non possiamo dire che la maternità abbia condizionato la tua creatività, anche se il primo singolo estratto dal cd, “Ogni Tanto”, è stato l’ultimo brano che hai scritto; Penelope in qualche modo c’era già…
Penelope stava crescendo dentro di me quando l’ho scritta. L’inciso ‘amor che nulla hai dato al mondo’ mi è venuto in mente mentre ero in ascensore. E’ una frase molto toscana, che rimanda all’Inferno di Dante. Per il resto, solo “Io E Te” per certi versi fa riferimento a mia figlia. La parte interpretativa del disco, invece, ha risentito della sua presenza perché ero incinta mentre cantavo. E, a proposito della cover del disco, siccome le foto per le copertine le faccio sempre mentre canto, in questa ho il pancione. Ero così allora, ero vera.
Qual è il significato del titolo “Io E Te”?
Questo titolo è il modo che ho scelto per rapportarmi all’Altro, è un faccia a faccia. Con queste tre parole ho voluto dire: adesso ci siamo e siamo Io e Te uno davanti all’altro, non ci sono scuse, mezze verità, finzioni o imposizioni. E’ un estremo desiderio di chiarificazione nei rapporti d’amore o fra genitori e figli.
Hai scritto tutti i testi con la scrittrice Isabella Santacroce e con Pacifico, che ormai da qualche tempo collaborano con te.
Io scrivo tanto, troppo, così ho bisogno di due professionisti per perfezionare il lavoro, con cui ormai viviamo una sintonia totale. Con Gino (Pacifico, nda) ci mettiamo a tavolino, mentre sono amica di Isabella: ci telefoniamo e ci raccontiamo i fatti nostri. Così nascono anche le nostre canzoni. Lei ha una scrittura molto tonda, la mia non è così: per questo le ho chiesto di scrivere da sola il testo di “Com’era”: volevo che uscisse tutta la forza evocativa delle sue parole.
L’album si chiude con la cover di “Nel Blu Dipinto Di Blu (Volare)”. Perché l’hai scelta?
Perché è una canzone straordinaria, che ha portato la musica italiana nel mondo. Avevo cinque anni quando ho iniziato a cantarla. L’arrangiamento che ho scelto è spudorato, tra il metal-punk e la raffinatezza degli archi: e infatti non la sento quasi neanche come una cover… Franca Modugno, la moglie di Mimmo, mi ha fatto sentire la prima registrazione del brano, che aveva un testo un po’ diverso. Diceva ‘Mondo piccino che scompare laggiù”, frase che io ho usato nella mia versione con il permesso di Franca e di Franco Migliacci, autore del testo di “Volare”.
“Io E Te” sarà presto anche un tour: partirà il 29 aprile da Milano.

Francesca Binfarè

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