Giovanni Allevi

25 maggio 2006

In occasione del Mantova Musica Festival, grazie al puntuale lavoro di Parole e Dintorni, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Giovanni Allevi, ecco cosa c’ha raccontato.

“Sono stato invitato da Enzo Gentile, conduttore della bellissima manifestazione del Mantova Musica Festival. Ho una stima enorme per lui e per essere presente all’evento ho anticipato il mio rientro dagli Stati Uniti. Non potevo rispondere in modo negativo a una richiesta di Enzo. Il Mantova Musica Festival si conferma quale appuntamento essenziale per seguire e apprezzare gruppi, realtà ed esperienze musicali di altissima qualità. A causa delle logiche di mercato, spesso sbagliatissime, spesso obbligate ma non per questo meno errate, tante proposte non hanno spazio, in occasioni simili invece lo trovano, e questo è solo un bene.”

“Chi assiste ai miei concerti ha la possibilità di entrare in contatto con la mia storia. La storia della mia vita. Non ci sono solo note e musica, c’è molto di più. C’è la rivincita personale che ho ottenuto dopo aver superato e sopportato tanti problemi, c’è la voglia di andare sempre avanti e di cercare sempre soluzioni diverse, per mettere nella mia musica tutto me stesso. Non è un problema esibirsi negli States al Blue Note di New York, oppure a Mantova o ancora in un piccolo club. Non mi rivolgo ai luoghi che mi circondano con la mia musica. Mi rivolgo alle persone che vengono per ascoltarmi. Le persone sono tutte uniche e irripetibili, sono loro l’unico bersaglio che io voglio colpire con la mia musica, è una sensazione bellissima suonare dal vivo.”

“I miei programmi futuri sono ancora da definire ma grosso modo posso dirti che, dopo altre apparizioni a grossi festival estivi, a luglio cercherò di finalizzare il nuovo disco di solo pianoforte che spero veda la luce in autunno. Partirò subito per un tour internazionale di supporto all’album, suonerò in più posti possibili, cercando soprattutto di tornare in Cina, che ho trascurato negli ultimi giri. Poi Stati Uniti e Nord Europa, non so ancora bene quanto sarò in giro ma non sarà poco. In futuro voglio approfondire ciò che ho già fatto in passato, ovvero riproporre un concerto per pianoforte e orchestra sinfonica, mentre non prendo in considerazione per ora collaborazioni con altri artisti, semplicemente perché non fanno parte della mia natura.”

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