Il 28 febbraio è uscito “Dalla parte del torto”, che segna il suo ritorno nella scena rock dopo importanti parentesi letterarie e teatrali che l’hanno visto protagonista per molti anni. Stiamo parlando del cantautore Giulio Casale. “Uno dei miei punti di partenza ormai onnipresenti” afferma “è il senso di rifiuto per come abbiamo costretto la vita ad essere. C’è un senso di schifo ma non una sconfitta personale. A differenza del Cattolicesimo, che dice che dobbiamo avere speranza, secondo me dobbiamo essere speranza. In tutto ciò però, è importante non cavalcare il disastro, non approfittarne per non diventare disumani. Ho chiesto a Giovanni Ferrario un disco oscuro, distorto, fastidioso se possibile pur amando entrambi la forma canzone. Senza cedere alla tentazione di distruggerla, abbiamo pensato di disturbare la struttura tradizionale chorus, verso, bridge. E per me è una cosa importantissima perché o la sostanza diventa forma o se no non puoi tradire la sostanza di ciò che dici con una forma che non la regge. Abbiamo suonato come si faceva una volta, in studio dal vivo tutti insieme su uno scheletro virtuale.”
[youtube FuxmxWhB3DQ]“Dalla parte del torto”, aggiunge, “non è proprio un concept ma è una sorta di viaggio in cui è presente anche l’idea del ciclo (alla quale sono legatissimo da sempre) che si apre e si conclude. Parla di solitudine. Il senso di isolamento individuale che l’uomo avverte nel 2012 non è mai stato così esponenziale. Ci sto comodo nella parte del torto perché mi sento pulito ma quando le porte ti arrivano in faccia fanno comunque male. E so di essere dalla parte sbagliata quando mi rendo conto di chiedere troppo ad una canzone. In fondo una canzone è solo una canzone. Ma dedico questo disco a chi, come me, ci vede molto di più”.
Ricordiamo che Giulio Casale sarà in tour con la sua band a breve e che il 7 marzo suonerà a Milano presso la Salumeria della Musica.
Claudia Falzone