Tempo di grandi novità per Giusy Ferreri. La cantante, in uscita oggi col suo quarto album di inediti, “Girotondo”, ha annunciato di essere in dolce attesa. Il padre del bambino è il suo compagno storico, Andrea Bonomo, geometra conosciuto nel 2008, poco prima dell’ingresso tra i concorrenti della prima edizione di “X-Factor”.
Anticipato dal singolo “Fa talmente male”, il disco, prodotto fa Fabrizio Ferraguzzo, raccoglie quattordici canzoni divise in due parti, che rispecchiano alla perfezione le due anime della Giusy post “Roma-Bangkok”: la prima più solare e spensierata, la seconda più introspettiva ed emotiva. Tutte, comunque, potenziali hit, selezionate mirando alle idee di attualità e varietà, talvolta con accostamenti anche azzardati, come nel caso del brano scritto per lei da Tommaso Paradiso dei The Giornalisti.
Il contributo di alcuni autori tra i migliori in circolazione, come Diego Mancino, Dario Faini, Federica Abbate, Diego Calvetti e Roberto Casalino, dona spessore e raffinatezza a questo lavoro dal dna pop e danzereccio, rendendolo nel complesso ben calibrato. Highlight, oltre ai brani firmati Faini/Mancino, il featuring con Federico Zampaglione in “L’amore mi perseguita”, scritto da Zampaglione con Luca Chiaravalli. Ma ecco cosa ha raccontato Giusy questa mattina in conferenza stampa a Milano per la presentazione del suo nuovo progetto. Anzi, dei suoi nuovi progetti: quello iniziato tra mille impegni quasi due anni fa e quello scoperto circa un mesetto fa.
Un disco attuale e molto personale. “Ho un lato di me che è molto propenso alla novità e alla voglia di sperimentare, anche perché ho sempre pensato che il mio timbro vocale è così tanto distinguibile, che è necessario talvolta arricchirlo con qualche cambiamento di sonorità e di produzione. In questo nuovo lavoro l’esigenza principale è stata proprio quella di volermi confrontare con tanti autori differenti e coi quali non mi ero mai confrontata prima, provando a mettere da parte l’orgoglio di voler scrivere qualcosa di fortemente personale. In realtà, poi, è venuto fuori qualcosa di effettivamente ancor più personale, ma rivisitato con dei linguaggi nuovi e innovativi, con cui avevo proprio bisogno di confrontarmi e in cui c’è esattamente tutta la mia forma di pensiero”.
Spensieratezza e introspezione. “Nelle prime sette canzoni del disco emerge quella parte più fresca e più spensierata, che addirittura mi mancava nei lavori precedenti ed è arrivata anche grazie all’esperienza straordinaria vissuta con Baby K con “Roma-Bangkok”. L’altra parte introspettiva è venuta fuori benissimo negli altri sette brani, grazie al confronto con autori che stimo tantissimo, come Diego Mancino, Faini, Marco Masini, Raina, tutte penne alle quali miravo già inizialmente, perché sapevo che si poteva ottenere un certo tipo di esito. E poi la produzione di Ferraguzzo, ha dato al disco quella modernità alla quale miro in particolar modo”.
Un cocktail d’autori. “Mi piaceva l’idea di mettere insieme autori con cui avevo già fatto qualcosa con altri nuovi per me. È successo per “Fa talmente male” con la penna di Casalino e l’idea musicale di Takagi e Ketra, che erano già in “Roma-Bangkok”. Insomma ho inseguito l’idea di questi cocktails autorali, ma in effetti le collaborazioni sono sempre nate da frequentazioni, anche di una semplice serata in compagnia, per confrontarsi e chiacchierare di punti di vista che riguardano il pensiero e lo stile di vita ed è per questo che sento che c’è una profonda verità nel disco”.
Titolo e artwork. “La bussola con i punti cardinali messi in posizioni totalmente errate rappresenta l’idea di disorientamento e di smarrimento, che è insita nell’idea di viaggio e di vita zingaresca. La title track, invece, contiene un messaggio di incoraggiamento alla vita molto profondo, che dedico ai bambini e al mio bambinello. E poi mi piaceva in generale l’idea di questa freschezza un po’ bambinesca”.
La gravidanza. “Ho scoperto di essere incinta un paio di settimane prima di andare a Sanremo e si vede molto molto poco, ma sono già al terzo mese. Nonostante l’età non avevo molto chiaro cosa potesse succedere a livello fisiologico, l’ho capito strada facendo e il primo trimestre è decisamente delicato, per cui è una cosa che ho sentito tanto sul palco, dal fiato un po’ più corto, alle palpitazioni fuori controllo, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Sono innamoratissima di quest’album e, credendo molto nel destino, quindi dico che, se questa bellissima sorpresa è arrivata in questo momento, c’è un perché. È vero, quest’anno, dopo la raccolta “Hits”, doveva essere un nuovo inizio, ma ora mi godo questo meraviglioso momento e a tempo debito farò il massimo per tornare in pista”.
Determinatissima Giusy, domani partirà da Milano per l’instore, che tra il 7 e il 9 marzo toccherà anche Firenze, Roma e Napoli. Comprensibilmente da rinviare a data da destinarsi, invece, i concerti del 4 aprile a Roma e del 12 a Milano.