9 marzo 2007
La presentazione alla stampa del nuovo disco di un artista internazionale, chiunque esso sia, è sempre un evento che è meglio non perdere almeno per gettare una volta ogni tanto un occhio nel mondo dello show business internazionale ed affrancarsi da una certa aurea di provincialismo nostrano. L’esperienza può certamente essere molto educativa.
È per esempio il caso della recente calata in Italia della popolarissima (soprattutto a casa sua negli Usa) Hilary Duff, venuta per promuovere… soprattutto la propria immagine. L’amo gettato alla stampa era il lancio del suo nuovo disco “Dignity” in uscita a fine marzo. L’appuntamento per giornalisti e fotografi era presso un lussuoso albergo milanese alle 10 di mattina ma, come ogni star che si rispetti, la giovane cantante americana è riuscita ad accumulare oltre 20 minuti di ritardo nello scendere in ascensore i pochi piani che dividevano la sua stanza dalla sala stampa. Naturalmente gli organizzatori hanno pensato bene di recuperare un po’ del ritardo accumulato limitando a “due minuti” il tempo a disposizione dei fotografi che, accorsi numerosi per l’evento, sono stati molto contenti di aver perso la mattinata per portare a casa qualche decina di scatti di cui ben pochi buoni.
Finalmente però viene il momento in cui la cantante avrà la possibilità di parlare del suo nuovo album, del lavoro di ricerca musicale e dello sforzo creativo che sta dietro alla pubblicazioni di un disco che presumibilmente venderà un gran numero di copie in tutto il mondo. Si parte bene: Hilary spiega che per la prima volta si è dedicata alla stesura dei testi dei brani da lei interpretati partecipando quindi anche in veste di autrice a questo suo nuovo lavoro e chiarendo di aver preso le distanze dal pop-rock dei suoi album precedenti per passare a sonorità più elettro-pop. A chi cerca di scavare un po’ di più, chiedendo se per caso il brano “Dignity” nel quale si parla della facilità con cui è possibile perdere questo valore in una città come Los Angeles avesse qualche riferimento a fatti di attualità (vedi caso Britney Spears), l’autrice risponde di no, spiegando che non si deve cedere alla tentazione di giudicare gli altri e che lei intendeva solamente fare riferimento al suo modo di vivere e lavorare cercando di non perder mai la propria dignità.
Dopo questa breve parentesi “musicale” il discorso cambia decisamente traiettoria e si sposta sulla nuova iniziativa commerciale che porta il marchio Hilary Duff – With Love (dal titolo del singolo che lancerà l’album). Si tratta di un nuovo profumo alla cui realizzazione Hilary ha partecipato in prima persona. L’artista, che si definisce una gran lavoratrice, ha spiegato di essere stata molto coinvolta da questo nuovo progetto raccontando nel dettaglio il duro cammino che l’ha portata alla realizzazione di questo profumo dopo aver annusato centinaia di fragranze diverse e provato le decine di miscele preparate appositamente per lei dagli esperti di Elizabeth Arden. La traiettoria del discorso cambia ancora e si passa a parlare di cinema. L’indaffaratissima star ha infatti da poco terminato di girare un film con John Cusack nel quale lei ha dovuto interpretare il ruolo di una giovane pop star alle prese con gli sporchi giochi dello show business, un ruolo che avrà, immaginiamo, messo in luce le sue capacità di interpretazione ponendola alle prese con un personaggio così lontano da lei.
Intontito da questo clima che percepivo vagamente surreale mi aspettavo di trovare conforto in qualche, diciamo con un po’ di immodestia da parte mia, collega giornalista. Proprio dall’interessatissima platea però è arrivato l’ultimo strattone al già precario filo logico del discorso con domande del tipo “…ma sei fidanzata?” e “…come mai hai cambiato colore di capelli? Si tratta di una scelta definitiva?”. Per chi fosse interessato, la risposta alla prima domanda è no mentre per chi fosse in ansia per la bionda chioma della bella americana sappia che la tinta castana è stata imposta dal regista del suo ultimo film e anche Hilary è un po’ preoccupata per il ritorno al suo colore originale perchè teme che il trattamento di colorazione possa verle rovinato i capelli.
Insomma come dicevo all’inizio si è trattato di un’esperienza molto educativa. A queste conferenze stampa si imparano sempre un sacco di cose: prima di oggi non sapevo cosa si nascondesse dietro la creazione di un profumo. E poco in porta se il nuovo disco non l’ho nemmeno sentito…
AL.M.