Intervista a Il Pagante, il fenomeno del web autore del nuovo tormentone “Vamonos”

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Vamonos” si è imposta nella classifica iTunes e il suo video è diventato in brevissimo tempo tra i più popolari su YouTube: dietro la nuova canzone tormentone dell’estate 2015 si cela il nome de Il Pagante, un gruppo di ragazzi che – partendo da una pagina Facebook dal taglio ironico – è riuscito a dar forma musicale a abitudini e interesse della sua generazione. Un fenomeno virale che dai grandi numeri sul web si è spostato sui palchi (reali) tenendo più di cento live nell’arco di breve tempo e arrivando ad esibirsi al Coca-Cola Summer Festival di Roma, dove si è aggiudicato la seconda posizione nella sfida tra gli emergenti.
Abbiamo incontrato Il Pagante per farci raccontare la genesi e la filosofia sottostante un progetto in grado di catturare l’interesse di tanti giovani.

Come nasce Il Pagante e la sua filosofia?
Pagante è il tipico milanesotto tra i 14 e i 20 anni, quello che vuole apparire, quello che ostenta, il tamarro di buona famiglia. Siamo partiti da una pagina Facebook che ha preso piede a Milano dove pubblicavamo stati e foto sempre colorati da espressioni forti. Da questa pagina è venuta l’idea, senza pensarci troppo, di ideare e strutturare un brano. I primi videoclip sono stati girati con iPhone 4 e improvvisando molto. Da lì in poi, vedendo che le cose si evolvevano, abbiamo deciso di approcciarci più professionalmente.

Avete analizzato quella generazione del “milanese bene”: secondo voi qual è il motivo che porta a certi comportamenti o attitudini?
C’è un certo tipo di comportamento perché a Milano, tra quei ragazzi, vige un desiderio di ribellione e trasgressione. Se fai un giro per il centro della città, trovi ragazzi imbruttiti, il classico ragazzo di famiglia per bene che si fa selfie in qualche privè con le bottiglie comprate con i soldi di papà.

Come è stata recepita dai vostri amici milanesi questa filosofia?
Quando abbiamo avuto l’idea del primo brano e del primo video, abbiamo pensato a persone che conoscevamo. Queste persone, che si sono riconosciute, non l’hanno presa bene. Il milanese è così: rivedendosi in certi atteggiamenti si risente, però poi è lo stesso che, alla firma di un contratto con una major, viene a dirti quanto è bello il tuo brano.

“Vamonos” riprende il filone del film “Immaturi”, seppur parlando di generazioni differenti?
È esattamente quello. Il filo conduttore è quel viaggio di maturità e la ricerca della libertà approdando su isola greca per trascorrere diversi giorni di movida.

Come nasce una canzone de Il Pagante? Sembrano esser dettate da una certa analisi anarchica e ironica.
Dietro ogni brano c’è uno studio specifico. “Vamonos” è nata quest’inverno e abbiamo scelto di trattare questa tematica affrontandola con un video girato a Formentera, attraverso le tipiche scene di un viaggio post maturità. Sviluppiamo dei format-canzoni: con “Balza” abbiamo toccato la tematica della scuola attraverso il bigiarla, “Pass” rappresenta il pass che serve per vivere a Milano, “Party” è nata sul fomento del Pagante, “Vamonos” è invece satirica e per qualche verso si discosta dalle precedenti.

E voi dopo la maturità che avete combinato?
C’è chi è andato a Berlino per studiare in un college. Federica è andata in viaggio-studio a Malta, un’isola prettamente per minorenni in cui non c’era molto alcol ma tanti divertimenti.

L’EDM sta sempre più prendendo piede, come ve lo spiegate?
L’EDM è stata riqualificata. Prima l’elettronica era molto più basica, oggi il genere è di tendenza, molto di più rispetto a prima. Le sonorità pop usano spesso l’EDM, basti pensare a Beyoncé, Rihanna o ai rapper di nuova generazione.

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