Intervista Davide Van De Sfroos bilanci e riflessioni

Davide Van De Sfroos tour teatrale 2012

Il 2011 è stato un anno pieno di attività per Davide Van De Sfroos, il 2012 è iniziato con un tour teatrale, tanto per non farsi mancare nulla. Davide Van De Sfroos è uno dei pochissimi nomi che sono stati in grado di sfondare a tutti i livelli rimanendo ancora alle proprie radici e alle proprie convizioni, fiero delle proprie tradizioni e molto lucido su tutto quanto gli succede intorno. Sanremo, il nuovo disco in studio (Yanez), un lungo tour di supporto e infine il best of…ma non ti fermi mai? A volte mi fermo, tipo in questo periodo, ma ci sono cose che non si fermano, tipo i pensieri, le nuove idee, le passioni, lo sguardo verso tutto quello che c’è stato e che ancora deve avvenire. sicuramente lo scorso anno è stato speciale anche come impegni, le cose sono andate così e non si potevano certo fermare.

Com’è stata l’esperienza Sanremese? Cosa ne pensano i tuoi fan della scelta che hai fatto?
L’esperienza devo dire che in fine dei conti è stata assolutamente positiva, nonostante la tempesta mediatica che, se pur ovvia e anche utile, a tratti risultava anche un po’ esagerata  per  come sono abituato, ma ero comunque preparato e supportato da un ottimo staff che mi guidava nella bufera. I fans erano prevalentemente fiduciosi e carichi di ottimismo e una volta ritornato l’affetto è stato assoluto. A Sanremo hanno visto me stesso, con il mio stile, la mia band, la mia canzone e  le mie convinzioni, quindi…in realtà era come se fossi su di un palco come gli altri. tra l’altro l’ambiente dietro le quinte era molto sereno e accattivante.

Yanez ti ha portato tanti nuovi fan, all’ultimo tour ho visto molti più giovani che in passato. confermi questa mia impressione?
E’ la verità. Ho visto specialmente durante l’estate moltissima gente sotto al palco, che non avevo mai visto prima e che ammetteva di avermi conosciuto con Sanremo, ma ti posso garantire che era preparatissima.

Riguardo al best of: i due inediti sono piuttosto differenti fra di loro: parlaci un po’ di queste nuove canzoni, come sono nate e come le hai registrate… Nei credits hai scritto “live from ca’ mia”…
Ho scritto così’ perché in effetti sono state eseguite proprio in cucina, nel luogo dove spesso mi rifugio a fare le mie cose, con un piccolo microfono appoggiato sul tavolo, senza effetti speciali e senza nessun tipo di arrangiamento. Sono due brani nati istintivamente e suonati in modo diretto e sperimentale. Mi piaceva l’idea di lasciarli proprio così per regalare qualcosa di nuovo preso direttamente dal cassetto.

Com’è stato ripercorrere la tua carriera e scegliere i brani da includere nella raccolta? Come li hai scelti?
All’inizio ho cercato di pensarci e di fare una scelta  in base all’importanza che davo io ai brani. Poi ho scelto di seguire soltanto la scia di quello che la gente in tutti questi anni ha dimostrato di  richiedere con più insistenza. D’altronde il best of è soprattutto per  quelli che lo hanno reso tale.

Oltre agli inediti il booklet del nuovo cd contiene anche due tuoi racconti. Scrittura e musica sono due modi per certi versi simili per raccontare storie: quale dei due preferisci? Che cosa trovi di diverso fra l’arte dello scrivere e quella del cantare?
Ho sempre ammesso di aver scelto la musica per poter raccontare storie che arrivassero in modo immediato e con tanto di colonna sonora incorporata. Chiaramente nella canzone devi tener conto del ritmo e della durata e quindi devi essere capace di sintetizzare e rendere il tutto funzionale in pochi minuti. Nella pagina scritta hai la possibilità di dilatare, di ampliare e di approfondire. Sono due latitudini dello stesso territorio, due modi differenti di narrare, ma alla base c’è sempre il medesimo desiderio, quello di fare giungere ad altri una storia, un’idea o un’emozione.

Cosa ci riserva Davide Van De Sfroos per il futuro? C’è già un nuovo disco all’orizzonte?
Ora è tempo di riflettere su cose nuove e di lasciare ad esse il giusto tempo di fermentazione, per non ritrovarsi poi con dei prodotti frettolosi da catena di montaggio. Le cose che faccio possono interessare o meno, ma vorrei che fossero sempre credibili e con un senso di fondo che vada oltre la routine.

Corrado Riva

 

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