Giovanni Nuti, musicista vicino alla scomparsa poetessa Alda Merini, è uscito con il nuovo album “Vivere senza Malinconia”, un’operazione di recupero dello swing italiano in auge negli anni ’30 e ’40, che include brani storici come “Baciami piccina”, “Bellezze in bicicletta” e “Se potessi avere mille lire al mese”. Ma nonostante il carattere retrò delle melodie chiamate in causa, non si tratta di una nostalgica ricerca dei “bei tempi andati”. “Vivere senza malinconia è la mia attitudine alla vita. Gioco sempre e ballo, perché ballare è una preghiera alla vita”, spiega Nuti a proposito del titolo del disco. Anche se ammette: “Questo disco è anche un modo per ritrovare le nostre radici. È una musica che può arrivare anche ai giovani, che però vanno sensibilizzati”. Musiche passate per vivere meglio il presente e guardare al futuro con più ottimismo. “Queste canzoni nascono in un momento tragico per l’Italia, per cui chi le scriveva sentiva l’esigenza di consolare la gente con un po’ di leggerezza. Ed è il loro punto di forza, perché anche oggi che stiamo passando una fase difficile c’è bisogno di questo: di leggerezza. Alda Merini mi diceva sempre di essere più semplice possibile, perché a essere complicati sono capaci tutti”.
In “Vivere senza malinconia” trovano spazio anche due composizioni inedite, due brani scritti da Nuti su poesie proprio della Merini. Ci racconta il musicista: “Io e Alda improvvisavamo spesso. Una volta ero di fretta perché stavo uscendo per andare a fare le prove con gli altri. Alda mi telefona e, nonostante le dicessi che ero in ritardo, mi chiede di appuntarmi le parole di una poesia e di musicarla sul momento. Era stupenda. Io ho fatto come mi ha chiesto e gliel’ho suonata al piano per telefono. E quando sono andato a provare, la canzone era già pronta, nonostante l’avessimo buttata giù in dieci minuti”. Giovanni Nuti presenterà l’album dal vivo nel corso di un concerto al Teatro San Babila di Milano, il 20 dicembre. E, nonostante i posti a sedere, sarà difficile non mettersi a ballare.