Intervista Machine Head Unto The Locust e il podio

I Machine Head sono ormai uno dei pesi massimi della scena hard & heavy. Il loro ultimo disco “Unto The Locust” li ha confermati (o innalzati se preferite) sul podio, e per la band di Rob Flynn, Adam Duce, Dave McClain e Phil Demmel questa è una soddisfazione non da poco: “Eravamo morti o prossimi alla morte dopo il periodo di Supercharger, è inutile far finta di niente. Era un periodo cupo e davvero complicato, non sapevamo più cosa aspettarci dal futuro. Come capita spesso però, una volta toccato il fondo inizia inevitabilmente la risalita. Non per niente penso che il periodo più importante di tutta la nostra carriera, il vero periodo di svolta sia stato quando abbiamo iniziato a pensare, e quindi a comporre, il materiale per “Through The Ashes Of Empire“; da lì è cominciata un’ascesa che ci ha portato ad altissimi livelli. Tutto quanto ottenuto e quanto ci è stato riconosciuto con “The Blackening” è stato davvero oltre ogni immaginazione, i feedback ricevuti da tutti gli addetti ai lavori e soprattutto dai fans ci ha permesso di capire che stavamo vivendo davvero una seconda giovinezza e che avremmo dovuto giocarci al meglio tutte le nostre carte. Non abbiamo sbagliato più un colpo e anche il nuovo “Unto The Locust” è stato la conferma che siamo nel momento migliore di sempre per il nostro percorso come band. Basta vedere il nostro stage attuale: ci ricordiamo bene cosa vuol dire aprire per altre band, suonare con strumenti altrui, aprire i festival alle 10 di mattina…mentre ora siamo arrivati al top e non abbiamo alcuna intenzione di mollare la vetta.”

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L’Italia è uno dei paesi dove i Machine Head raggiungono quasi sempre il sold out: “Siete dei pazzi totali, i concerti a Milano per noi sono sempre stati momenti importanti, abbiamo già accumulato moltissimi ricordi di questi eventi, e siamo sicuri che questa sera non farà eccezione. Il pubblico conosce i pezzi, partecipa, si massacra nel pit e anche durante una canzone e l’altra ci fa sentire tutto il proprio calore. Non c’è dubbio che per un musicista metal suonare qui è un privilegio, siamo felici di essere qui ancora! Saremo in tour a lungo per promuovere il nuovo disco, dal quale suoneremo almeno cinque pezzi questa sera, e intanto stiamo già programmando i festival estivi. Benché non siano ancora giunte tutte le conferme necessarie, sappiamo già che saremo al Wacken, all’Hellfest e al Graspop; ma fidatevi che di date ne mancano ancora parecchie e faremo di tutto per tornare da queste parti, anche se non dipende da noi ma dai promoter.”

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Cosa ne pensano i Machine Head della reunion dei Black Sabbath (al momento dell’intervista l’annuncio ufficiale era arrivato nemmeno 48 ore prima)? Dave McClain si sbilancia e non ha paura di andare contro corrente, evitando di cavalcare il diffuso (e giustificato, ndr) entusiasmo generale: “Devo dirti la verità: non sono certo impazzito all’annuncio, non ero in modalità ‘oh my god it’s crazy!’. Non è la prima volta che si riuniscono, anzi noi eravamo in tour con loro l’ultima volta che questo è accaduto, quindi non sento per nulla la sovraeccitazione che, posso capirlo, stia contagiando mezzo mondo, sono pur sempre i Black Sabbath… Non so bene cosa aspettarmi, credo che sicuramente i concerti saranno molto belli e interessanti da vedere, mentre non ho la minima idea riguardo al disco che possono tirar fuori.Prima voglio sentirlo, non mi aspetto niente di particolare a essere onesto, magari questa è una risposta impopolare (risate, ndr)…

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