E’ uno dei più grandi chitarristi del momento, ed è stato il primo e unico italiano a ricevere, nel 2010, il premio Socio de Honor al Festival Internacional Andrés Segovia di Madrid. Si tratta di Roberto Fabbri, col quale abbiamo avuto il piacere di scambiare due chiacchere. “No Words, il mio ultimo album, non ha avuto una gestazione lunga come il precedente, l’ho scritto in soli sei mesi, grazie all’onda del successo di Beyond e del tour di promozione. All’interno del disco c’è un pezzo, Jumping, che è un chiaro riferimento a Jump dei Van Halen. Mi sono imbattuto per la prima volta in questo gruppo da giovane quando studiavo chitarra classica ma, come tutti gli studenti di chitarra, ero attratto dal mondo dell’elettrica. Poi il destino ha voluto che diversi anni dopo, nel 1986, scrivessi un libro su Van Halen. Un editore me lo commissionò perché è un musicista molto virtuoso e non riuscendo a trovare un chitarrista elettrico che sapesse tradurre sullo spartito ciò che Van Halen eseguiva, decise di rivolgersi a me. Fu allora che pubblicai il mio primo libro, dal titolo Suonare Eddie Van Halen. Mi sono ritrovato poco tempo fa, per caso, a suonare le 4 battute del riff di Jump e ho deciso di costruirci un pezzo, anche come tributo a questa musica che ha fatto parte della mia vita. Penso che la chitarra classica sia testimone del tempo di chi la suona, non bisogna aver paura di prendere spunto dal rock, dal jazz e da altri generi, al contrario sono convinto che sia un approccio stimolante. Ecco perché credo che Jumping sia, in un certo senso, una provocazione.”
E facendo riferimento alla sua carriera di scrittore, Roberto dice che “credo che questa doppia carriera rappresenti un po’ il mio essere, non sarei in grado di preferire un binario piuttosto che un altro. Il mio scopo finale è sempre quello di trasmettere amore per la musica e posso ottenerlo sia componendo un disco che scrivendo dei libri”. E aggiunge: “Il pezzo che più mi rappresenta all’interno di No Words è sicuramente Il Cavaliere Errante perché sintetizza la natura del musicista, che gira per il mondo e porta in giro le sue note. La cosa che mi affascina di più del mio lavoro è il viaggio e l’incontro con la gente.”
Il 7 gennaio Fabbri si esibirà all’Auditorium Parco della Musica di Roma, in occasione della rassegna “Solo”. Riguardo a questa importantissima data, Fabbri afferma che “è una tappa molto importante della mia carriera, perché l’Auditorium rappresenta un luogo in cui si celebra la musica ed è un riconoscimento del lavoro di ogni musicista. Inoltre essendo romano, assume anche un inestimabile valore affettivo. Dopo questo evento importantissimo continuerò il mio tour musicale e sto lavorando anche al mio prossimo disco in quanto, nel 2012, presenzierò alle celebrazioni dei 25 anni dalla morte di Andres Segovia e per l’occasione mi è stato commissionato un concerto per chitarra e orchestra. Partecipare ad un evento dedicato al Maestro è un’enorme soddisfazione e un grande onore.”
Per chi volesse vedere Roberto Fabbri in concerto, oltre alla data del 7 gennaio a Roma, ricordiamo che il chitarrista romano suonerà il 5 febbraio 2012 al Blue Note di Milano.
Claudia Falzone