Intervista Tiziano Ferro presenta L’amore è una cosa semplice

Tiziano Ferro 2

L’altro grande ritorno discografico nazionale del 2011 è quello di Tiziano Ferro con “L’amore è una cosa semplice” in uscita il 28 novembre. L’artista ha presentato il nuovo disco alla stampa in un’affollatissima conferenza che, a differenza di quanto visto qualche settimana fa altrove, è stato un Q&A molto spontaneo. Ciò che traspare da subito è la soddisfazione del cantante e la sua serenità assoluta nel raccontare il disco: “Erano anni che volevo fare un disco così, da molto tempo scrivevo canzoni che potessero avvicinarsi a un mondo diverso dal mio classicamente italiano, ci sono pezzi swing e di bossa nova nell’album, mi piaceva aggiungere qualcosa di nuovo al mio sound, essere ascoltato a prescindere da tante persone che magari non mi ascoltano di solito; sono molto emozionato e mi sentivo molto sotto pressione nel realizzare questo disco ma il risultato finale mi rende davvero felice.”

Nuovo Album Tiziano Ferro l Amore è Una Cosa Semplice Duetto Con John Legend

Sono passati dieci anni dall’esordio di Tiziano: “La cosa divertente è che si parla di me ancora come un giovane della musica italiana…fa ridere ed è divertente benchè non è più così oramai! Molti avrebbero pubblicato un best of, una raccolta celebrativa insomma per il decennale, ma avevo troppo materiale nuovo per non pubblicarlo. Questo disco è comunque in qualche modo una sorta di raccolta, è la conseguenza della mia evoluzione come uomo e come musicista, si percepisce davvero una summa dei sound e delle migliaia di dischi che ho ascoltato nel mondo in questi anni, questo cd è uno scrigno dei miei ultimi dieci anni anche se non è un best of…

Il titolo del disco? Con L’amore è una cosa semplice volevo comunicare la necessità secondo cui l’amore nasce come esigenza semplice dell’animo umano, come la fame o il sonno, a noi uomini spesso piace essere masochisti, vivendo delle relazioni e peggiorandone le dinamiche. Viviamo in un mondo dove l’uomo sembra sappia essere solo triste e solo negativo, io mi sono complicato la vita internamente a delle situazioni amorose fin quando non ho capito che era sufficiente sciogliere i nodi e vivere semplicemente e serenamente questa emozione. Parlando di semplicità adesso mi sento sereno e capace di affrontare quanto succede a me e intorno a me con naturalezza, ma tutto questo è stato possibile solo dopo essere uscito da un periodo complicato e da un anno sabbatico che mi ero preso dove ho dovuto affrontare grandi difficoltà.”

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Ad esempio quando mi sono risentito dopo aver ripreso a cantare mi sono spaventato, ero terrorizzato dalla mia voce e ho consultato qualsiasi foniatra in Italia perchè pensavo che la mia voce si stesse disintegrando…ma non stava succedendo nulla alla mia voce, ero preoccupato per nulla, quindi ho fatto un percorso vicino alla naturopatia secondo il quale la voce convoglia qualsiasi emozione e stato d’animo che stai attraversando…da qui ho iniziato a capire e ad accettare la situazione, addirittura ho iniziato un percorso di logopedia che mi ha portato a rilassarmi, ho esercitato la voce, ho passato molto tempo a studiare e finalmente a rasserenarmi, a spogliarmi di molte paure, insicurezze e dubbi, con semplicità e grande naturalezza appunto…

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Le canzoni di questo nuovo album sono nate da sole in realtà, sciogliendo, come dicevo prima, dei nodi e liberandomi da alcuni fantasmi che mi attanagliavano da tempo. Onestamente mi chiedevo se avrei perso la mia vena creativa perdendo appunto preoccupazioni e turbe ma ho scoperto che l’ispirazione non deriva necessariamente solo dal dolore e dalla sofferenza, l’ispirazione per una persona sensibile passa anche dal sorriso e dalla serenità, se vivi il mondo con semplicità arriva naturalmente anche non necessariamente da battaglie interiori e da sofferenze. Siamo andati negli States a fare questo nuovo disco e anche qui, devo essere onesto, non ero sicurissimo della scelta fatta almeno inizialmente. Ho una mania di controllo quasi malsana e l’idea di lavorare con delle persone che non capissero i miei testi non mi piaceva, avevo sempre pensato che si dovesse lavorare solo con gente che ti conosce e sa chi sei da tempo. Invece dopo due giorni avevo già capito che mi sbagliavo e di brutto anche.”

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Avere meno controllo mi ha consentito di concentrarmi sul mio cantato e liberarmi da molti pensieri. Registravamo sempre dal vivo benché fosse meno economico come metodo, eravamo una band da sei elementi e mi sono reso conto che era perfetto fare così dopo solo un paio di giorni che provavamo insieme. Ero circondato da musicisti incredibili, un episodio che mi sento di raccontare poichè credo riassuma bene la situazione estremamente positiva che stavo vivendo è quello avvenuto durante le registrazioni del primo brano “Hai delle isole negli occhi“: al terzo take la canzone venne perfetta senza bisogno di sovraincisioni e ulteriori prove, Reggie Hamilton (bassista sul nuovo disco), una persona che ha suonato praticamente con tutti i nomi grossi della musica, disse in americano ‘Non ho mai visto sei uomini chiusi in una stanza fare una cosa così sexy‘ (risate, ndr), da lì capii che avevamo fatto la scelta giusta ad andare negli States…

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Cosa posso dire sul duetto con John Legend? Che è stato un insperato regalo dal cielo! Il disco era già masterizzato e stavamo per uscire quando mi hanno chiesto se mi sarebbe piaciuto conoscere Legend perché a lui piaceva il suono che avevano i miei brani che aveva sentito. È nata in corsa questa collaborazione quindi, due giorni prima di stampare il disco con collegamenti tramite Skype, è stato fantastico e sono stato veramente felice..se mi avessero chiesto un’artista con cui avrei voluto collaborare sarebbe stato proprio lui, è un peccato che in Italia sia così poco conosciuto!”
Infine una chiosa importante su come vede ora il Tiziano Ferro maturo e affermato, il Tiziano Ferro degli esordi di “Rosso Relativo”: “Mi faccio tenerezza per l’ingenuità che avevo. A posteriori posso dire di essere stato molto fortunato, era sottilissima la linea che mi ha separato dal crollo e mi ha proiettato verso il successo, sono riuscito a visitare il mondo, a conoscere un sacco di persone, ci sono state troppe cose stupende e positive di cui sono grato alla EMI e a chi mi ha guidato in questi anni. Certo io credo che quando un’artista viene messo sotto contratto a vent’anni una discografica dovrebbe prenderlo e mandarlo subito a fare lezione di comunicazione, di dizione, fargli studiare le lingue, educarlo se necessario, a 20 anni sei un coglioncello com’è giusto che sia, serve una guida, un modo per instradarti nella direzione giusta, a me è andata bene… Il futuro? Non lo so, sono libero, questo è il mio ultimo disco da contratto con la EMI, sono stati eccezionali, e io li ringrazio pubblicamente, a lasciarmi il tempo necessario e a darmi fiducia totale per il nuovo album, avrebbero potuto mettermi pressione e impormi un best of, è stato un grande segno di stima e rispetto che io ho cercato di ripagare al meglio, scrivendo quello che considero il miglior album possibile per quanto mi riguarda.

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