Il 23 ottobre 2012 è uscito il nuovo disco di Irene Grandi e Stefano Bollani dal titolo omonimo. Un piccolo showcase, dall’ambientazione volutamente notturna per ricrearne il mood, non poteva che essere il modo migliore per presentare il progetto. A “For Once in My Life”, “Olhos nos Olhos” e “Costruire” è affidato il compito di far intuire alla stampa che tipo di disco aspettarsi. Se i primi due sono classici rispettivamente del soul e della musica portoghese (Chico Baraque), così non si può dire della terza. Il brano in questione è uno dei pezzi meno famosi di Niccolò Fabi, dal testo intenso e profondo, motivo per il quale Bollani e la Grandi hanno deciso di presentarlo come primo singolo.
[youtube t6t6ZLfLG8U]Il clima è cameratesco, come quello di due vecchi amici che si ritrovano per un progetto comune, lo conferma lo stesso pianista “Da 10 anni si parlava dell’idea di fare un disco insieme, tanto che abbiamo aperto un file dove abbiamo inserito tutti i pezzi sui quali avremmo voluto lavorare insieme. Ci siamo ritrovati a lavorare su questo disco senza alcuna pressione, l’abbiamo registrato nell’arco di 10 giorni in gran segreto e l’atmosfera è stata spontanea, da <<buona la prima>> Ci siamo accorti solo dopo la conclusione che era un buon lavoro e abbiamo deciso di darlo in licenza. Questo album ha avuto piacevolissime scoperte, come la vena jazzista di Irene”. Gli fa eco la cantante “sì, è vero. Oltre a dar spazio alla creatività, con questo disco ho potuto riscoprire le varie sfumature che può assumere la mia voce: non più rock ma blues e jazz. Abbiamo lavorato solo adesso sull’album perché spero sentivamo di aver raggiunto una giusta maturità musicale. Stiamo vivendo un momento di crisi discografica ma, anziché lamentarsi, bisognerebbe sperimentare; tanti, invece, rimangono ancorati a ciò che hanno fatto. Io non ci riesco, mi annoio” (ride n.d.r).
A Stefano Bollani piace il jazz e la musica brasiliana: “Abbiamo inserito 4 brani di musicisti portoghesi. Per Olhos Nos Olhos abbiamo elaborato una parte scrivendone il testo in italiano, invece in Roda Viva canto una parte da solista”. “Anche a me piacciono le discese ardite della musica brasiliana, per entrare meglio nell’atmosfera ho studiato un po’ di portoghese. Mi piace ascoltare Caetano Veloso, Gilberto Gil…”. Si può dire che Irene Grandi si sia avvicinata al mondo di Bollani, ma è avvenuto anche l’opposto. Nella tracklist c’è anche “No Surprises” dei Radiohead, brano notoriamente rock, e un arrangiamento particolare de “Viva la Pappa Col Pomodoro” ad opera della stessa Grandi.
Dal 9 novembre i due musicisti partiranno per una tournée che toccherà tutta la penisola e si concluderà il 20 dicembre. C’è molta curiosità intorno alla dimensione live che prenderà questo progetto: “il disco rappresenta il meglio del nostro lavoro in studio, ovviamente durerà più di tre quarti d’ora”, scherza Stefano. E dopo? Cosa riserverà il futuro per i due? “Non lo so” afferma lei “però posso dire che non mi piace il pop troppo aggressivo di adesso. Sto imparando a suonare la chitarra, per poter capire più a fondo dove mi porta la mia natura. Sicuramente voglio far tesoro di quest’esperienza”. “Per quanto mi riguarda” – afferma lui – “quest’anno niente tv né radio, desidero prendermela con calma. Nel 2013, a giugno, mi recherò a New York per registrare nuovi pezzi. Escludo una svolta pop, non sono ancora abbastanza giovane dentro da partecipare a talent show e diventare così Stefano di Amici o di XFactor. Lì tutti perdono il cognome!”.
In conclusione, Irene Grandi e Stefano Bollani regalano alla stampa un’esibizione brillante: un pezzo dal titolo “La Forma”, accattivante e divertente con un’inedita Grandi rapper, che suonavano e cantavano insieme quando militavano nel gruppo omonimo. “Irene era la voce dei LaForma ed era fidanzata col batterista mentre io suonavo il piano. Ormai si parla di vent’anni fa”. Vent’anni durante i quali la loro amicizia si è coltivata nel migliore dei modi. E “Irene Grandi & Stefano Bollani” ne è la conferma lampante.
Claudia Falzone
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