James Morrison è forse uno dei pochi cantautori di oggi che è riuscito a non far scadere nel banale il pop romantico: circa due anni fa ci ha fatto emozionare con “You give me something”e con “Wonderful World”, e lo ha fatto davvero.
14 ottobre 2008
Canzoni semplici, ma di un’intensità tale da lasciare ben pochi indifferenti. La voce roca di James, quasi sempre accompagnata da orchestra e chitarra classica, ha la capacità di avvolgere, scaldare, riempire l’aria di morbide melodie soul incredibilmente coinvolgenti.
Ma James sembra non badarci molto, e durante la conferenza stampa che si è tenuta negli uffici della Universal martedì 14 ottobre, sembra uno spaurito ragazzino inglese qualunque. Non c’è niente del suo charme da ammaliatore che è apparso nei suoi video in lui, nessuna malizia nelle sue parole, nessun divismo nei suoi gesti. Soltanto una luce speciale negli occhi, che si accende non appena gli si accenna della sua bambina (Elsie, nata da circa un mese, ndr).
Oltre a essere un neo papà James è impegnato nella promozione del nuovo album “Songs for you, Truths for me”, in uscita in Italia a fine mese. Un album che per antonomasia si è rivelato più difficile rispetto al primo grande successo “Undiscovered”, che ha venduto ben due milioni di copie in tutto il mondo e che ha creato grandi aspettative nei suoi confronti.
“E’ stata dura comporre questo disco – spiega James- ho cercato di dare ai pezzi un’impronta più ruvida, più grezza. Ho voluto anche usare più chitarre elettriche ma ben presto mi sono accorto che il risultato non mi convinceva, era troppo forzato. Non ero io. Ho sentito molta pressione durante la realizzazione ma ho cercato di non far si che ciò stravolgesse il mio concetto di musica. Così mi sono detto che avrei seguito semplicemente le mie emozioni, i miei sentimenti. E così è stato”.
“You make me real”, il primo singolo estratto dall’album sembra proprio avere questa caratteristica: tema centrale del brano sono le riflessioni e le sensazioni di un James alle prese con la prima enorme e travolgente ondata di fama.
“Dopo aver acquistato la notorietà è facile perdere la testa. Ma io fortunatamente ho avuto sempre accanto una persona (Gill, sua attuale compagna e madre di Elsie, ndr) che ha saputo riportarmi alla realtà delle cose, che ha impedito che io mi montassi la testa o che mi allontanassi da tutti i miei cari, dalle persone che sono state fondamentali nella mia vita”.
E pare che siano proprio queste persone ad essere state di ispirazione nella musica di James: “Ho vissuto un’infanzia non esattamente facile. I miei genitori si sono separati quando ero piccolo e sono stato mio malgrado coinvolto in problemi familiari molto pesanti per me. Ma è proprio questo mio passato che mi ha reso forse più sensibile, più capace di provare sensazioni e sentimenti che esprimo nella mia musica. In ogni caso sono rimasto molto legato alla mia famiglia, e non appena ho guadagnato dei soldi ho subito ristrutturato la casa di mia mamma, che era in pessime condizioni. A volte mi mancano i miei amici, la mia vita normale. Ho voglia di cose normali, di routine. Ed è cosi difficile ora…”
Mentre parla della sua famiglia il suo viso si fa più luminoso: James è sincero, sembra davvero essere il bravo ragazzo che tutti si aspettano che sia. Una sensazione di tenerezza si manifesta forte e istantanea insieme a una serie di flash velocissimi: James mentre prepara la colazione a Gill e alla sua piccola Elsie, James mentre gioca con lei in un giardino immenso nelle campagne inglesi, James mentre prende una birra al pub con i suoi amici. È così che lo immaginiamo tutti noi. Lui ama definirsi un “old fashioned boy”: noi gli crediamo davvero.
Valentina Lonati