Kasabian: Velociraptor! raccontato dalla band

Kasabian Intervista

Sono passati sette anni dal loro esordio, ma i Kasabian non hanno certo intenzione di fermarsi ora che il gioco inizia a farsi davvero interessante. Reduci dal successo dell’I Day bolognese, i musicisti inglesi danno ora alle stampe “Velociraptor!”, album curato nei minimi dettagli, al limite della maniacalità.

“Il nome ci sembra perfetto” – dichiarano il chitarrista Serge Pizzorno e il frontman Tom Meighan – “rende bene l’idea di ciò che volevamo esprimere: velocità, ritmo e una buona dose di aggressività”. Insomma, un po’ una metafora del gruppo stesso, a ben vedere…“Il Velociraptor non era un rettile qualsiasi, emergeva dalla massa per una serie di motivi. Uno di questi era il fatto di essere l’unico in grado di uccidere un Tyrannosaurus Rex. Un po’ come noi, che abbiamo sempre cercato di emergere rispetto alla media della proposta musicale”. Un titolo ambizioso, che denota una coscienza dei propri mezzi molto elevata, ma che non sfocia mai nella arroganza tipica di alcuni celebri esponenti della musica brit: i due musicisti sono semplicemente convinti del proprio valore e della potenzialità di un album che di certo farà felici i fan e che probabilmente farà alzare ancora le loro quotazioni. Le sonorità sono molteplici come in passato ed è ancora marcata l’influenza degli anni Sessanta e Settanta: “Non c’è niente da fare, rimaniamo degli hippie fuori di testa e non sarà facile cambiare. Non è difficile capire quanto il periodo che va dalla metà degli anni Sessanta a quella del decennio successivo sia quello che ci affascina maggiormente. D’altra parte cosa dovremmo fare? Gli Ottanta hanno portato solo merda e i Novanta il Brit Pop…”.

Certo, dire che gli anni novanta portarono solo il Brit Pop è un po’ riduttivo, ma in linea di massima la loro critica spicciola della storia del rock non fa una piega: “Se ascolti bene l’album e i nostri lavori precedenti troverai mille rimandi a quella musica, soprattutto a Led Zeppelin e Rolling Stones. Long Live Rock ‘N Roll.

Luca Garrò


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