Intervista a Laioung: Io credo nelle mie visioni e non mi fido delle previsioni

“Ave Cesare – Veni Vidi Vici”, in uscita venerdì 21 aprile, è il disco d’esordio di Laioung. Abbiamo incontrato il giovane rapper e produttore negli uffici di Sony per farci raccontare un po’ della sua storia, del suo collettivo RRR Mob e dei vari progetti futuri.

Hai prodotto tutte le tracce di Ave Cesare. Sei uno dei pochi in Italia a farlo. Non hai mai valutato altri produttori?
Innanzitutto sono molto pignolo, sia come produttore sia come tecnico del suono. Sai sono ingegnere del suono da 6 anni, faccio mix e master. In questi anni ho avuto la fortuna di entrare in studi di registrazione da milioni di dollari con tecnici forti che hanno una loro personalità, ci mancherebbe, ma io ho la mia e so come voglio far suonare la roba. Sono molto attaccato al mio sound. Le mie basi sono un pezzo di me. 
Ave Cesare è uscito in modo spontaneo. Ovvio, poi nei credits risulta solo il mio nome e non quello del macellaio che sta a Maciachini o l’indiano che vende le rose a Corso Como, ma posso dire che l’ho fatto spontaneamente. La sola traccia in cui ho collaborato nella produzione è stata Don Vito. In quel pezzo Larry Joule mi ha dato una mano.

Piccolo passo indietro. Arrivi in Italia a settembre, e il brano Giovane Giovane esplode. Dopo aver sentito i nuovi pezzi, come Vengo dal basso, mi sono convinto di una cosa. Eri certo che un giorno il tuo momento sarebbe arrivato. Il tuo senso di rivalsa era ed è così forte che alla fine si è concretizzato in un successo, sbaglio? 


Mi piace la tua domanda. Chi ha fame e non ha niente nel piatto non ha nemmeno niente da perdere. La grinta mi ha sempre mandato avanti. Non mi preoccupo mai, come non l’ho fatto in passato. La mia voglia di fare insieme all’esperienza musicale mi ha fatto arrivare dove sono. Quando ho realizzato il pezzo con Tedua e Izi, prima di fare il video, tanta gente mi diceva di non farlo. Sono tutte chiacchiere. Oggi quel video è a 4 milioni di visualizzazioni ed è anche grazie a “Giovane Giovane” che sono riuscito a dare valore al mio album e pubblicarlo in versione fisica con dei brani inediti. Io credo nelle mie visioni e non mi fido delle previsioni. Fuori c’è la tempesta? Io ci vado lo stesso.

Questa tua voglia di fare ha colpito tutti. Sei stato ospite del concerto Emis Killa e sei nel disco di Fibra. Lo sai che non è da tutti vero?
Sai questo è il bello dell’hip hop. L’hip hop ci insegna soltanto a essere noi stessi, non ci dice di cantare tutti con lo stesso flow e sulle stesse basi.  Io non avevo nulla, se non tasche bucate e il sogno di fare la musica. Devo andare avanti e spaccare tutto, anche se gli altri non capiscono. Me lo ripeto sempre.

L’avresti mai immaginato di essere l’unico rapper all’interno del disco di Fibra?
Quando Fibra mi ha chiesto di fare il ritornello per il suo nuovo disco Fenomeno sono rimasto senza parole. Lì ho capito che c’era qualcosa. Infatti poi l’ho incontrato ed è una persona fantastica. Fabri Fibra è l’esempio italiano di quello che insegna l’hip hop. Lui in carriera ha spaccato e ha conquistato 7 dischi di platino. Ora è tornato e spacca a fare anche le robe nuove. In più sono l’unico rapper del suo disco! Per me è un doppio onore. Abbiamo girato il video di Nel dipinto di blu e lui era contentissimo. Devo dire che è stata veramente una bella sorpresa, è veramente un grande. Io non regalo mai complimenti a nessuno, però posso dire che mi ci rispecchio un sacco. E anche in Amir. Pensa te, mi aveva contattato già nel 2013.



Vi siete incontrati?
Sono riuscito a incontralo soltanto due settimane fa a Roma. Abbiamo parlato di come sono cambiate le cose, e dello stato della seconda generazione. È bello vedere che mi sostiene. Io genuinamente sostengo anche lui. Poi abbiamo incontrato Pyrex e gli altri ragazzi che alla fine sono tutti dei simpaticoni, è bello vedere che c’è ancora molto da fare e che siamo tutti con un piede a terra.

Che ruolo ha avuto la tua famiglia in questo percorso?
I miei genitori mi hanno aiutato solo culturalmente con la musica. Mi hanno fatto scoprire i Led Zeppelin, i Deep Purple, Prince e Micheal Jackson. 
Poi quando ho cominciato a fare rap ero abbastanza volgare e non gli è mai piaciuto questo mio lato, non erano convinti. Io invece ho continuato a tartassarli e a martellare. Volevano mandarmi al liceo linguistico, ma io non ci sono voluto andare e per questo motivo ho litigato per anni con loro. Oggi sono contentissimi, mia madre va fuori per i miei pezzi, mentre mia nonna addirittura piange e chiede a mio padre di trascriverle i brani. Sono tutti euforici, è un sogno a occhi aperti. Mi hanno chiamato per Pasqua ed erano uno più felice dell’altro, sono ancora senza parole.

Non ascoltavi tanto rap italiano mi pare di capire.

Fino a settembre 2016 non avevo mai ascoltato nulla. Ma avevo un’idea più o meno. Tu per caso conosci quella canzone dei Club Dogo con Daniele Vit? Aveva un ritornello pazzesco. Spaccava proprio.

Guarda, l’unica che mi viene in mente è Credibilità. Ma non penso sia quella a cui ti riferisci tu. Ma non avevate avuto una discussione social voi due? 


No non è quella, aspetta che la cerco su YouTube. Spaccava troppo quel pezzo, era l’unico che conoscevo in italiano. Non me lo ricordo proprio il titolo. Niente non lo trovo, faccio schifo (ride). Comunque c’è stato uno scambio di opinioni, ma il bello è che mi piaceva pure la sua roba…

Avete chiarito poi?
No, io non lo conosco e non lo voglio conoscere però lui artisticamente mi piaceva un sacco. Se si fosse rivolto a me diversamente, ci avrei fatto un album intero a dirti la verità. Mi dispiace per lui.

Sai alla fine te lo dovevi aspettare, non ti possono amare tutti.
Esatto.

Parlami della tripla R. So che il logo riprende quello dell’esercito del fiocco rosso di Dragonball. Mi spieghi anche i vostri progetti? 

La tripla R è una famiglia molto grande. Ci sono un sacco di artisti al suo interno. Oggi sto promuovendo questi 3 ragazzi (Isi Noice, Hichy Bangz e Momoney), e presto pubblicheremo un album insieme. L’obiettivo però è quello di lanciarli nella scena. Hanno tutti dei progetti solisti. Rappresentano a pieno la seconda generazione. Uno che spacca una cifra è Cedric, presente in Ave Cesare nel pezzo 48 ore. Io ci sto dietro un sacco, oltre a essere un uomo d’oro è un artista forte e lo sto educando per farlo evolvere per bene. Il nostro movimento comunque presto diventerà un’etichetta.

Segui tutto tu?
Certo, sono il direttore artistico.

Il tuo obbiettivo da qui in avanti è…? 

È una bella domanda. Io onestamente non ho aspettative, nel senso che mi occupo soltanto di far uscire bombe. Ovviamente ora c’è visibilità, quindi si è creata la hype e questi pezzi servono a farla aumentare. Io artisticamente non potrò mai deludere, perché non mi mancano i pezzi, non mi manca la voglia, non mi manca il cuore e nemmeno la passione. La mia speranza è che nel 2018 si possano creare collaborazioni genuine con artisti d’oltreoceano. Per il resto vorrei vedere un paese migliore con dei cambiamenti. Io sono un leader, porto avanti tutti. Se un giorno non sarò più in Italia, spero che il movimento e l’amore per la musica che portiamo continuerà a evolvere e poi solo Dio lo sa.

Pezzi in inglese ne fai ancora? 


Certo, ho almeno 100 pezzi. Non voglio esagerare ma in 8 giorni ho fatto 16 brani e ne ho chiusi 12. Quello è tutto catalogo. Pensa che ora mi stanno martellando dall’America. Mi chiamano ogni settimana da Los Angeles, stanno impazzendo perché hanno visto i miei numeri in Italia. Sono gasati. È per quello che ci tengo a portare roba fresca qui. Anche se in Italia, come disse Guè Pequeno, è tutto a scoppio ritardato. Va a finire che lo gente capisce dopo i pezzi. Io mi sto legando le mani per non prendere il biglietto e partire domani. Ho da fare un sacco di robe qui. L’album con i miei fratelli, gli instore e i live, ma appena posso parto. Sicuramente si creeranno nuove collaborazioni.

A proposito…Ma i brani con French Montana e Young Thug?
Guarda, il produttore si è rivelato poco professionale e in più da indipendente non riuscivo a gestire i contratti dei diritti di immagine da migliaia di dollari. Io non conto più su quelle collaborazione per il futuro, ma so che ne nasceranno delle nuove. La mia grinta mi porterà avanti, ma non voglio promettere niente. I pezzi li ho, ma se non escono con un video non servono a niente per me. Comunque un bel po’ di artisti sono interessati. Ma per adesso continuo a spingere qua.

Hai visto che Gucci Mane è nel nuovo singolo dei Kolors?
Si ho visto. Loro non li conosco, sono abbastanza ignorante lo ammetto, ma non vedo l’ora di ascoltare la genuinità della loro collaborazione e vedere che cosa ne è nato (ride). Sono curioso davvero!

Prossimo video, 6 mila euro?
Hai detto tutto. Stiamo pensando di fare proprio il video di quel pezzo.