LEF

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con i LEF, autori di “Mostri”, uno dei dischi di rock italiano migliori dell’anno. Ecco cosa c’hanno raccontato.

20 luglio 2009

Siete nella scena musicale alternative italiana dal lontano ’92, come è cambiata secondo voi tale scena e in quale modo queste evoluzioni hanno influito nella proposta musicale dei LEF?
Don: Io e Rod siamo nati e cresciuti in Inghilterra fino alla nostra tarda adolescenza ed  ascoltavamo  molto punk, new wave ed anche mod… arrivati in Italia la scena musicale alternativa era molto povera di idee e opportunità. Poi con band come Litfiba, Diaframma, Neon è cominciata una nuova era che ha creato le basi del nuovo rock italiano, portando così alla nascita di molte etichette indipendenti e l’interessamento di alcune major… questa nuova ondata ha sinceramente influenzato il sound dei Lef.

Ho notato dall’ascolto di “Mostri” una profondità notevole nei testi, come nasce una canzone dei LEF? è il testo l’elemento che viene alla luce per primo o nasce prima l’idea musicale?
Rod: di solito nascono prima le liriche… vere e proprie poesie che esprimono degli stati d’animo e stralci di esperienze vissute… a tratti dei fotogrammi di quello che accade intorno a noi e dentro di noi. Consideriamo il testo come una tela dipinta cui la musica fa da cornice.

Sempre riguardo alla composizione, che peso ha l’elemento elettronico? può essere spunto per un brano? Penso a “Libertà reprise”.. o viene in un secondo momento?
Tom: l’elettronica è presente nei nostri brani… ci sono molti inserti di synth e sequencer, alcuni soffusi, ma determinanti nella stesura del brano. Nel caso di “Libertà reprise”, è nata proprio per caso mentre sperimentavamo, in studio, dei suoni di un synth anni 80 e di una drum machine.

Sempre rimanendo nell’ambito dei testi, sono stato particolarmente contento dell’uso dell’italiano invece che dell’inglese perché ritengo che un gruppo italiano possa esprimere al meglio le emozioni che prova solo nella sua lingua, anche se questo comporta magari avere meno visibilità all’estero, cosa ne pensate riguardo a ciò? E cosa ha significato per voi il passaggio dall’inglese degli inizi all’italiano?
Don: Secondo noi più che la lingua nella quale ci si esprime, la cosa fondamentale è dire cose intelligenti. Ovviamente ciò è sicuramente più semplice nella propria lingua per ovvie ragioni.
Il passaggio dall’inglese all’italiano? Inizialmente si ha l’impressione che tutto suoni male… che tutto sia cacofonico, ma poi si sopravvive e addirittura inizia a piacere anche il “nuovo” suono ;-).

Chi sono i “Mostri” del titolo?
Enzo: I mostri sono in parte i tormenti dell’anima ed in parte “noi-stessi”… nel senso che a seconda dei casi possiamo essere sia carnefici che vittime nel trascorrere della vita. Diffidiamo di quelli che si mettono su di un piedistallo a sputare sentenze… a condannare come se fossero perfetti. In parte siamo tutti dei DORIAN GRAY!  Sarebbe ora di accettarlo.

Come è stato accolto “Mostri” dal pubblico? siete contenti dei riscontri fino ad adesso?
Giò: … prematuro poter esprimere un giudizio, l’album è uscito da poco. Speriamo di poter continuare la promozione live, che è anche quella che ci dà più soddisfazioni. Ci mette a diretto contatto con il pubblico che si dimostra molto interessato.

Quali sono le maggiori difficoltà che una proposta musicale come la vostra ha incontrato (se ce ne sono state) e che consigli vi sentite di dare alle giovani band che vogliono iniziare questo cammino?
Tom: le difficoltà sono tante, visto il periodo di crisi attuale, dove tutti piangono miseria – in particolar modo il mondo discografico – … inoltre, tutti sappiamo quali siano i prodotti che vanno ai primi posti in classifica da noi! Nonostante i problemi però, consigliamo di non mollare, di suonare, divertirsi  e cercare di proporre musica nuova ed originale; MAI trarre ispirazione da prodotti preconfezionati dalla tv o dalle major.

Penso che nella ricerca di un sound personale come il vostro si siano mischiate varie influenze musicali italiane e non. Da quali gruppi vi sentite maggiormente influenzati o quali semplicemente sono stati importanti nella vostra crescita musicale?
Rod: ognuno di noi ascolta band e generi differenti,  per esempio Tom è molto legato al punk e al pop, Don è un ex mod , Enzo ascolta molta musica italiana indipendente, Giò ama il sound british primi anni 90. Ci ritroviamo influenzati da tutto questo e ultimamente abbiamo riscoperto Echo and Bunnymen, Jesus and Mary Chain, New Order, Killing Joke.

Progetti per il futuro, ci sono già idee per un seguito di “Mostri”?
Enzo: per il futuro vogliamo amalgamare di più l’elettronica con il rock… una sorta di evoluzione del brano “Libertà reprise”.

Ci sarà un tour di supporto a “Mostri”? Mi piacerebbe sapere quando e se passate dalla provincia di Pavia o almeno a Milano…
Gio: attualmente stiamo suonando spesso e ovunque dalle nostre parti… chiaramente siamo disposti ad accogliere inviti. Prossimamente suoniamo a Verona, a Mezzane di Sotto, alla manifestazione Musica nel Bosco (il 1 agosto); ritorniamo a Roma al Contestaccio il 2;  il 7 a Eboli (SA) al Caffè Musical Bar;  il 10 suoniamo ad un party privato a Sorrento a Villa Flavia, organizzato da uno scrittore americano; il 13 alla Manifestazione Festa della Montagna ad Orria (SA)… ci piacerebbe tanto potere suonare anche a Pavia e Milano… che dici ce le organizzi tu? 😉

Renato Ferreri

Lascia un commento