Annoverare Les Claypool tra i bassisti più talentuosi del panorama rock/metal è semplicemente un obbligo. Abbiamo incontrato l’istrionico frontman dei Primus per discutere del suo ultimo disco solista, del destino degli stessi Primus e molto altro ancora.
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LES CLAYPOOL SALUTA OUTUNE.NET
Allora Les, l’anno scorso hai fatto uscire il tuo terzo disco solista “Fungi And Foe”, che in parte come punto di ispirazione prende i due progetti a cui hai lavorato, ovvero il gioco “Mushroom Men” ed il film “Pig Hunt”, come è nato questo lavoro?
Esatto, mi avevano incaricato di lavorare a questi due progetti. “Mushroom Men”, un gioco interattivo fantascientifico, e dall’altra parte il film “Pig Hunt” che narra le vicende di un enorme cinghiale che terrorizza la California. La musica per entrambi i progetti era molto oscura e mi sono trovato con tutto questo materiale inutilizzato. Ho pensato che invece di lasciarlo li a prendere polvere, avrei potuto trasformarlo in canzoni assieme ad altre cose a cui stavo lavorando in compagnia di Eugene Hutz dei Gogol Bordello).
Com’è stato lavorare con uno come Eugene Hutz?
Un incontro alcolico (ride)! Io e Eugene siamo amici, ci siamo trovati a casa mia in campagna insieme ad un mio amico polacco. Conseguentemente la vodka cominciò a fluire, suonammo un po’ di canzoni folk e ci divertimmo molto quella sera. Il giorno dopo l’idea di andare in studio ed incidere qualcosa sembrava un incubo dato che risentivamo dei postumi della sera precedente. Ci trovammo in studio con un mio amico batterista Paul Ubaldi e l’unico modo per sopperire alla sera precedente fu di bere di nuovo(ride). Il risultato fu una serie di brani senza senso, allora presi le tracce più sensate che avevo inciso con Eugene e da lì nacque il brano “Bite Out Of Life”.
All’interno di “Fungi And Foe” diresti che ci sono dei messaggi che stai cercando di mandare all’ascoltatore?
Coloro che sono a conoscenza dei miei lavori sanno che mi piace creare storie, personaggi e morali all’interno delle mie canzoni. Che sia “Amanitas”, “Red State Girl” o “Booneville Stomp”, analizzo i pro e i contro di questi personaggi coloriti e della loro esistenza su questo pianeta.
La cosa interessante del titolo “Of Fungi And Foe” è che fa rima con il titolo del tuo disco solista precedente “Whales And Woe”, questi titoli in rima sono stati uno cosa voluta?
Ti dirò non era un qualcosa di premeditato, diciamo che è stato un gioco di parole che ha funzionato bene. Ho scelto “Fungi” come omaggio al film “Mushroom Men” e “Foe” come omaggio a questo cinghiale terrorista che è il “nemico” della California. Però non nego che tra “Whales….” e “Fungi” vi sia un filo conduttore musicale comune ed un approccio simile.
All’interno della tua carriera hai avuto modo di lavorare con altre forme di intrattenimento ovvero videogiochi e film, qual è stata l’esperienza più soddisfacente?
Diciamo che io stesso ho prodotto e realizzato il film “Electric Apricot”, che può essere visto come un film alla Ricky Gervais in cui viene mostrata la scena hippy statunitense. Quella è stata una grande esperienza per me e molto soddisfacente, è stato come scalare il monte Everest con indosso solo un costume da bagno, quindi molto doloroso ed ho perso parti di me a causa del freddo…ma una volta terminata la scalata cerchi la prossima montagna da scalare. Fare un film è qualcosa di davvero esaltante ma incredibilmente doloroso, diciamo che ho scoperto il lato masochista del mio carattere.
A proposito di film e cinema, recentemente abbiamo assistito agli Oscar ed alla premiazione di una donna come miglior regista, cosa ne pensi di questo fatto?
Tendo a non guardare questa sorta di cerimonie, soprattutto i Grammys (ride). Ho avuto la possibilità di vedere “Hurt Locker” e mi è piaciuto molto, diciamo che non è un film divertente visto la materia di cui tratta (ride). Però sono contento che la regia sia stata premiata dato che è un gran film, indipendentemente dal fatto che il regista fosse un uomo o una donna. Ciò che ho trovato interessante è che abbia battuto il suo ex marito.
Dopo parecchio tempo ti ritroviamo qui in Europa, come ci si sente a tornare e poter riproporre la tua musica al pubblico europeo?
Fino ad adesso è stato spettacolare, non suonavo qui da una decina d’anni, ed il motivo principale per questa mia assenza è dovuta al fatto che ero diventato padre e non mi piaceva essere lontano dai miei figli. Ma adesso sono cresciuti e probabilmente sono contenti quando il loro vecchio non c’è (ride). L’Italia mi è sempre piaciuta, ottimo cibo e persone davvero gentili.
A proposito dei tuoi figli, pensi che qualcuno di loro seguirà le orme di papà?
Non gliel’ho mai imposto, ovviamente ci sono strumenti in giro per casa. Mio figlio sta suonando il basso da un paio d’anni ma mia moglie mi ha detto che si sente un po’ intimidito dal cognome che porta, a causa di questo la gente si aspetta troppo da lui. Lui ha tredici anni ed in lui vedo ciò che ho passato io alla sua età con la differenza che tra mio padre e mia madre, l’unico disco che avevamo in casa era “Abbey Road”. Mio figlio invece sta ascoltando i diversi cd che ho in casa e si sta appassionando molto ai Pink Floyd, Rage Against the Machine, Motorhead ed altri ancora e so che attualmente il suo film preferito e “The Wall”. Ma penso che non sarà un musicista dato che mi ha detto che gli piacerebbe fare il regista ed attualmente sta seguendo un corso su come creare i videogiochi. Mia figlia invece suona la tastiera ed ha un senso dell’umorismo fantastico, forse diventerà la prossima Sara Silberman (comica americana, ndr) (ride).
Recentemente hai fatto uscire il primo disco dei Primus ed i tuoi tre dischi solisti su vinile, come mai questa scelta?
C’è un certo romanticismo e sex appeal che circonda il vinile a differenza di un download digitale. In America il vinile sta vivendo una seconda vita, il suono del vinile è spettacolare. E’ un modo per presentare meglio l’artwork e fare altri soldi da ciò che hai creato, dato che oggi con il filesharing, la gente sta ottenendo tutta questa musica gratis. Diciamo che è un altro elemento del merchandise.
Per quanto riguarda i Primus, vedremo a breve una nuova uscita?
Se ne parla sempre ma non c’è nulla di concreto in questo momento. Immagino che succederà prima o poi.
Oltre ad essere un grande musicista ed aver diretto e prodotto un film, hai anche scritto un libro, hai altri progetti di questo tipo in cantiere per quest’anno?
Per quanto riguarda il mio libro, che tra l’altro è stato tradotto in Italiano, sono circa dieci anni che volevamo trasformare quel libro in un altro film. Difatti il libro era nato da un copione che avevo scritto, ma purtroppo data la crisi economica che c’è nel mio paese, creare un film indipendente di questi tempi è molto difficile. Quindi se c’è qualche ricco imprenditore Italiano che legge, chiamatemi (ride)! Attualmente sto mettendo insieme delle novelle che ho scritto e forse vedremo se riusciremo a pubblicare questa collezione di storielle.
Dj Nik