Lili Rocha Rocks: il nuovo progetto di Lili

lili rocha rocks

Una bomba sotto qualsiasi punto di vista: abbiamo fatto quattro chiacchiere con Lili Rocha, artista già affermata a diverse latitudini, discutendo del suo nuovo “Lili Rocha Rocks“.
Quali sono le principali differenze tra Lili Rocha Rocks e i tuoi precedenti dischi? Quanto è durato il processo di composizione e registrazione? Si è parlato di album della svolta, puoi spiegarci in che senso?
Sul mio nuovo album Lili Rocha è molto più “rock”. Sui miei dischi precedenti, il rock era abbastanza presente, ma nella mia ultima opera è prevalente in ogni pezzo! Ho scoperto che mi sento molto più al mio agio cantando rock, perché sento che la mia voce è adatta al genere. Tutto sommato, il processo è durato poco più di due anni. Abbiamo composto i primi brani nel 2008 e poi abbiamo completato la registrazione nella primavera 2010. Abbiamo deciso di fare un passo, o piuttosto un salto, per conquistare un pubblico mondiale senza tradire le nostre radici musicali. Abbiamo scelto una sonorità decisamente americana, la svolta si riferisce al passo dal “pop di colore latino” al “rock di colore americano”.

Da dove nasce l‘ispirazione per comporre i tuoi dischi? E la scelta dell’inglese è appunto un tentativo di portare la tua musica a più ascoltatori possibili?
Prendo l’ispirazione per comporre i miei dischi dalla vita stessa. Ho il bisogno di condividere le mie esperienze di ogni giorno con il mio pubblico. Io non sono una cantante politica, ma una cantante di emozioni e sogni! L’inglese è una lingua molto musicale, che mi ha sempre affascinata, ed è la lingua del mondo, quindi tramite questa riesco a comunicare con molte più persone.

Qual è la situazione musicale in Brasile? La scena underground è sempre viva e ricca di artisti di spessore come negli anni scorsi? Quali sono i tuoi artisti locali preferiti?
Francamente vivo in Europa da 17 anni e non ho più legami strettissimi con il mondo musicale del Brasile. Però la scena musicale continua ad essere molto vivace, nascono cantanti ogni mese. La scena rock è una realtà soprattutto nelle grandi città come Sao Paolo e Rio, molto meno nella campagna. Attualmente i miei artisti preferiti sono Ana Carolina, Adriana Calcannoto e Marisa Monti.

Come inquadri la situazione odierna del mercato musicale stretto tra crisi economica e promozione centrata quasi esclusivamente su vincitori di talent shows e simili?
Questi talent shows sono divertenti per il pubblico, ma non hanno niente a che vedere con l'”arte”. I media creano un’illusione di successo e fama per i vincitori, che poi scoprono che la vita dell‘artista non si riduce a una canzonetta di tre minuti. Giustamente, il pubblico comincia a stancarsi di questi spettacoli. Per l’industria forse sono uno stimolo, ma a lungo termine non sono positivi. La musica ha bisogno di artisti con personalità e profondità d’animo e non di teenagers che sanno interpretare bene due o tre brani…

Che rapporto hai con la tecnologia? Pensi che internet abbia davvero fatto del male al music business?
Non sono un’esperta di tecnologia. Ho un Mac e un iPhone, ma non sono molto brava. Mi piace la tecnologia e non penso che internet abbia fatto male al music business, se escludiamo il fatto che ha creato nei giovani un’idea che tutto ciò che riguardi la musica sia gratuito. La tecnologia apre anche prospettive positive per la musica, per esempio la distribuzione globale ad un prezzo ragionevole.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Sto per partire per un tour negli Stati Uniti. Farò dei concerti a New York, Los Angeles e Miami in maggio.

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