10 serate, 120 mila spettatori totali con un’affluenza al di fuori del Veneto vicina al 70% e due tipologie di show totalmente differenti, una rock (quello di sabato 19 e domenica 20 settembre, ndr) ed altre con il supporto dell’Orchestra dell’Arena di Verona (i rimanenti otto che si terranno dal 24 settembre al 4 ottobre).
In una calda giornata di fine estate, Luciano Ligabue ha presentato a stampa e televisioni questi concerti che lo terranno impegnato nella città scaligera per ben due settimane. La cornice di questa conferenza stampa è quell’Arena che lo ha accolto più volte da trionfatore (la prima al Festivalbar del 1990), ma in passato per più volte anche da spettatore: “Un concerto di Tina Turner mi ha fatto conoscere questa splendida location ed è stato la molla che mi ha spinto al desiderio di suonarci, prima o poi”, ha dichiarato il musicista reggiano.
Una conferenza stampa nella quale è stato affiancato, oltre al già citato Salzano, da Claudio Maioli (storico manager di Ligabue) e Gianmarco Mazzi (Arena Extra). A Gianmarco Mazzi il compito di “rompere il ghiaccio”, ringraziando pubblicamente l’artista per le dieci date veronesi, uniche esibizioni live di Ligabue per il 2009: un vero e proprio onore per la città. Elogi anche per portare l’arte nella città, con i suoi concerti, ma anche con il cinema e con il balletto: la prima dello spettacolo di danza “Certe notti”, spettacolo che fonde coreografie di stampo classico con frammenti di musica, prosa e video curati in collaborazione Ligabue, infatti si terrà proprio a Verona il prossimo 25 settembre. Spazio anche per la sua generosità, essendo lui uno dei principali finanziatori del progetto “Verona per l’Abruzzo”, organizzato allo scopo di raccogliere dei fondi per le vittime del recente terremoto.
A seguire questi interventi introduttivi, la parola è passata all’artista di Correggio: a fare la parte del leone proprio queste dieci date, ma spazio anche ad aspetti personali e a fatti di cronaca. Un Ligabue che, nella sua loquacità, nasconde però la forte emozione dell’imminente debutto di questo suo “minitour”.
“Non preparerò dei discorsi da dedicare alle vittime dell’Abruzzo prima del concerto: in genere tendo ad esprimere delle parole che siano il più spontanee possibile. Sicuramente, però, ringrazierò la gente per essere presente e la inviterò a fare delle offerte per il progetto “Verona per l’Abruzzo””.
“Il ritorno nella città di Verona, che ringrazio per la disponibilità a ripetere questa esperienza, non era in programma: in genere sono restio a ripetere delle date di successo, ma proprio l’unicità dell’Arena mi ha spinto a questa “seconda volta”. Il concept è simile, ma le scalette saranno piuttosto diverse rispetto al 2008. Gli show saranno di due tipi: uno più rock and roll, diretto, nudo, crudo e senza tante “pippe”, nel quale il ruolo principale sarà dato alla musica; un altro con l’Orchestra dell’Arena di Verona, che sarà invece più ricco di sfumature. Ci saranno alcune differenze rispetto allo show di un anno fa, ma però non posso però anticipare nulla ad oggi (ride, ndr)”.
“Cosa farò nei day-off di questi concerti? Sicuramente, vista la vicinanza, tornerò più volte a casa e ho già programmato delle visite a delle cantine qui vicine, con le quali ho avuto ottime esperienze. Il grosso del tempo lo dedicherò a questi dieci show: il Ligabue veronese non avrà molto tempo libero (ride, ndr)”.
“Lo spettacolo teatrale “Certe notti” è un progetto innovativo: difficilmente un mondo come quello della danza classica ha deciso di fondersi con la musica popolare. Ho assistito di recente alle prove in preparazione della prima che si terrà la prossima settimana e il risultato è forte dal punto di vista emotivo”.
“Le aspettative nei miei confronti, in passato, sono riuscite a mandarmi in crisi: con “Buon compleanno Elvis” ho affrontato un periodo di successo che è riuscito a spiazzarmi e mandarmi in crisi. Il successivo disco “Miss mondo” è, per me, un disco autobiografico: canzoni come “Una vita da mediano” sono un racconto di quanto ho passato in quei mesi”.
“Escludendo l’esperienza di “Il mio nome è mai più”, fatta in collaborazione con Jovanotti e Piero Pelù, la mia musica non è politica e soprattutto tendo a non parlare di fatti di cronaca. Questo non vuol dire che i miei brani possano essere fonte di interpretazioni su fatti di attualità. In ogni caso, le mie opinioni sulla situazione attuale italiana e sulla guerra credo siano già note: ritengo che la libertà di stampa in Italia sia in condizioni imbarazzanti e nei confronti della guerra ho delle posizioni di rifiuto, essendo da sempre un pacifista. Questo non vuol dire che io non voglia esprimere il mio cordoglio per le recenti vittime dell’attentato di Kabul”.
“Il difetto dell’informazione di oggi è di essere troppa: arriva una notizia e, nel giro di pochi minuti, viene rimpiazzata da un’altra. Non c’è più il tempo per assimilare le notizie, che vengono accolte ormai in modo passivo. La stessa cosa sta avvenendo nel mondo della musica: l’offerta è eccessiva e, rispetto al passato, la carica eversiva del rock si sta sempre più attenuando. Il risultato è che, sempre più spesso, si tende a “skippa” alla traccia successiva”.
“La cosa più difficile è raccontare i giovani di oggi: non è possibile descriverli in poche righe e in pochi aggettivi, è un’impresa impossibile. Per descrivere gli individui come tali sarebbe necessario entrare in quelle unicità e nelle 6 miliardi di sfumature che caratterizzano gli abitanti del mondo”.
Setlist sabato 19 settembre: Sogni di rock and roll, In pieno rock and roll, Sulla mia strada, Salviamoci la pelle, Quella che non sei, Seduto in riva al fosso, L’odore del sesso, Il centro del mondo, Libera nos a malo, Ho perso le parole, Questa è la mia vita, Bar Mario, Niente paura, Happy hour, Tra palco e realtà
Encore: Walter il mago, Certe notti, Non è tempo per noi, Le donne lo sanno, A che ora è la fine del mondo, Balliamo sul mondo
Encore 2: Piccola stella senza cielo, Balliamo sul mondo
Nicola Lucchetta, Alessandro Tibaldeschi