Marco Di Noia: un Hollywoodiano in Italia

Marco di Noia è un cantautore emergente milanese. Nel 2009 ha pubblicato l’originalissimo singolo Amore Teutonico, trasmesso dalle radio indipendenti.

Iscritto a Sanremo Giovani 2011, manifestazione che nelle prossime settimane selezionerà nove artisti di nuova generazione che si giocheranno le proprie chance di esibirsi sul palco dell’Ariston, propone il brano Hollywoodiano, una canzone orchestrale, dal testo accattivante, che richiama le grandi colonne sonore dei film.

Raccontaci come è nata Hollywoodiano…
E’ nata come un tributo al mondo del cinema cult, che io adoro. Il testo è ironico e parla dell’amore visto dal punto di vista di un cinefilo, amante dei vari Al Pacino, De Niro, Travolta, Johnny Depp e Tim Burton, che è uno dei miei registi preferiti. E’ un brano d’atmosfera, che mi auguro possa comunicare positività, inoltre rispecchia bene il fine del mio progetto artistico che è quello di proporre un genere di crossover fra la musica leggera italiana e il musical. Non ultimo si avvale di ottimi musicisti e degli splendidi arrangiamenti di Davide Bosio che è anche co-compositore della parte armonica insieme a Davide Canazza e Ivano Gruarin.

Da Amore Teutonico a Hollywoodiano, come sei cambiato?
Sono cambiato molto. Lavorare in studio con professionisti della canzone fa sicuramente maturare dal punto di vista comunicativo, interpretativo e della scrittura. E sono miglioramenti di cui beneficio principalmente adesso che sto componendo altri brani.

Lo scorso anno hai concluso un dottorato in culture e letterature comparate. Come si riflettono gli studi nelle tue canzoni?
Accademicamente mi occupavo di mitologia e letteratura medievale nordiche e di letteratura fantastica. La mitologia e la fiaba, in particolare modo, nella loro profondità hanno il beneficio di lasciarti un collegamento con il mondo dell’infanzia e l’infanzia del mondo. E a mio modo di vedere ciò ha contribuito a creare il mio gusto per le atmosfere oniriche, la metafora e l’allegoria. Poi, traggo ispirazione anche dai miei viaggi in giro per l’Europa, dai quadri dei pittori, dalla storia, dalla quotidianità e dalle avventure di vita in generale.

Cosa ti ha spinto a iscriverti alle selezioni di Sanremo Giovani?
La speranza di potere approdare sull’unico palcoscenico televisivo di rilevanza nazionale, che ancora non si regge sul binomio talent/reality show. Perché secondo me quando al talent show si aggiunge la componente voyeuristica da dietro le quinte propria del reality show, l’attenzione del pubblico viene spostata più sul personaggio che sull’artista. Il che può essere forse più pertinente al mondo di un interprete; quello di un cantautore dovrebbe essere più focalizzato sul messaggio della canzone, e meno sulla vita pseudo-privata, l’aspetto fisico e la telegenia dello scrittore.
Fabrizio De André disse di non aver mai voluto incontrare il suo modello artistico, il francese Geroges Brassens, per paura che conoscendo l’uomo avrebbe perso il mito. Io la penso più o meno così, mistero svelato, mistero svilito.

Quali sono i tuoi progetti futuri?
Crisi discografica permettendo, vorrei riuscire a concludere il mio primo album e riprendere il discorso live. Non so ancora se in acustico o con una rock band. Comunque ci sto lavorando assieme al mio grandissimo amico e batterista Massimiliano Lo Bue.

Chi volesse ascoltare Hollywoodiano, il brano di Marco di Noia iscritto a Sanremo 2011 può farlo al seguente link:

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-b74b275a-a6b4-4732-b061-691b287a027f.html#p=0

Paolo Sisa

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