Abbiamo raggiunto Marco Menichini, fresco della pubblicazione del suo nuovo disco a qualche mese di distanza dall’avventura di Sanremo 2011. Ecco i pensieri dell’artista.
C’eravamo parlati in periodo Sanremo, a distanza di cinque mesi cosa ricordi di quest’esperienza?
L’esperienza festivaliera è passata da qualche mese, ma le cose che mi vengono in mente subito sono: il fatto che stavo malissimo (finalmente posso dirlo!) a causa dell’influenza e della tosse che mi hanno “tenuto prigioniero” per un mese abbondante, la frenesia delle interviste, l’attenzione delle persone che mi guardavano come fossi un alieno, ed infine… la tranquillità con la quale ho affrontato il palco dell’Ariston, godendomi attimo per attimo e canticchiando le canzoni degli altri concorrenti che ormai conoscevo a memoria.
Sei stato di parola, nel tuo Ep di fianco a un pop molto orecchiabile, ci sono anche spunti funkie e rock. Quali sono le tue influenze musicali maggiori? Come pensi di far coesistere generi così diversi fra di loro in futuro?
Sì, è vero! Nel mio album sono contenute sonorità fra le più diverse, dal rock al soul, dalla ballad all’hip-hop, e così via. Tutti elementi che hanno contribuito alla mia crescita musicale e personale (due elementi imprescindibili), quindi gli elementi che consentono di far coesisitere questi elementi in un unico album di 7 brani sono la mia voce e la mia personalità, oltre che al tocco dei musicisti.
Com’è avvenuto il processo di registrazione dell’Ep? Con quali tempistiche?
Per questo EP abbiamo optato, come ho detto prima, sull’eclettismo. Senza la volontà di dimostrare nulla, ma con l’unico intento di rendere ogni pezzo con un proprio mood e una propria atmosfera, sempre in linea con il tema del testo. Di conseguenza ogni canzone ha richiesto tempi e energie differenti, sia per me durante il lavoro di metabolizzazione e di revisione di arrangiamenti e testi, sia per i miei autori e compositori che hanno plasmato le loro creazioni in base alle mie necessità stilistiche e le mie esperienze personali.
Ti sei sentito libero di esprimerti o avresti voluto inserire qualche pezzo che è magari stato lasciato fuori?
Quando si crea un album con 7 brani è logico che si lasci da parte qualche pezzo di sé, che magari verrà esposto o scoperto più avanti con le successive produzioni (stiamo già lavorando per la prossima infatti). Ma ogni canzone rappresenta una mia sfaccettatura, sia musicalmente che testualmente parlando D’altra parte sono molto contento del risultato finale, perché è sempre bene non scoprire tutte le carte in tavola dall’inizio… il mistero ha sempre un grande fascino!
Quale strada vorresti intraprendere? Quella del musicista leggero classico italiano oppure hai mire espansionistiche anche all’estero à la Eros e Laura Pausini?
Credo che ogni artista sia diverso… ed è giusto che ognuno scelga come affrontare il proprio percorso. Nel mio caso posso dire che non sono il tipo di artista (o comunque persona) che segue una linea univoca nella sua musica. Per me la cosa fondamentale è cercare suoni nuovi, esperienze nuove e conoscenze nuove, e se questo mi potrerà all’estero ne sarei ben felice, dal momento che le mie influenze musicali sono così tante. Spesso mi piace citare un detto “I limiti sono creati per conoscerli e superarli” quindi se mi sentirò limitato in Italia, allargherò i miei confini, non per fuggire, ma per evolvermi.
Qual è il tuo rapporto coi social network e con l’era del web 2.0? Pensi davvero che internet possa uccidere la musica oppure, al contrario, possa rappresentare in un certo modo la sua salvezza?
Non sono un fan dei social network, e nemmeno dei computer. Ma allo stesso tempo sono una persona molto pratica e che si adatta facilmente a cose diverse dalla mia natura. Cerco in tutti i modi di tenere un contatto diretto con i miei fan, e questo attualmente è possibile solo nei concerti dal vivo o tramite i social network. Sono felice quindi che ci sia questa enorme finestra sul mondo, tramite la quale le persone che mi sostegnono e ascoltano la mia musica possono confrontarsi direttamente con me, senza filtri e senza intermediari che rischiano troppo spesso di creare delle incomprensioni e\o antipatie nei confronti dell’artista stesso. Può anche capitare che (come nel periodo sanremese) non riesca più a gestire gli innumerevoli messaggi che ogni giorno mi arrivano, e dovrò limitarmi a rimanere in contatto con tutti tramite la condivisione di messaggi e annunci. Ma sarò sempre lì per e con i miei fan!
Simpatico, maturo, preparato, umile… e pure carino!!! *___*
Che vogliamo di più???