Mark Tremonti All I Was e quel che verra’

Mark Tremonti ha da poco pubblicato il bellissimo “All I Was“, esperimento solista andato oltre qualsiasi rosea aspettativa: “Ci sono stati responsi eccellenti, devo dire che nei primi giorni vedere il disco in testa alle rock charts su I-Tunes mi ha davvero fatto piacere, ci sono stati ottimi risultati anche su Billboard, insomma non posso lamentarmi!” Indubbiamente Mark, che ha segnato il passaggio di millennio col post-grunge dei Creed e ha sfondato anche in Europa grazie agli Alter Bridge nell’ultimo lustro, sta vivendo un momento davvero positivo: “Sono impegnato con il tour dei Creed e con il mio progetto solista, stiamo scrivendo qualcosa per il nuovo disco Creed ma ancora non abbiamo idea di quanto concretizzeremo il tutto per una possibile pubblicazione. Sto pianificando quante più date possibili in Europa per portare “All I Was” anche nel vostro continente, mi piacerebbe molto suonare in Italia, è difficile ma farò di tutto per tornare a Milano e Roma. Aprire per Slash e Myles in autunno? Sarebbe bello ma è molto complicato riuscire a farlo in tutte le date Europee, forse ce la faremo in UK ma è ancora prematuro parlarne. A inizio 2013 mi ritroverò invece con Myles e l’idea è quella di lavorare sul nuovo Alter Bridge e provare a fare un tour europeo nei mesi estivi toccando i festival. Ma tutto questo è ovviamente un work in progress, è presto per dare qualcosa per certo…

All I Was” contiene tutti quei pezzi, riffs, idee che Tremonti aveva lasciato da parte per anni: “Suonare “Wish You Well” con i Creed o gli Alter Bridge sarebbe stato complicato. Il sound di quelle band è diverso, qui sono riuscito a mettere in musica tutte le mie influenze di quando ero giovane. Sai sono nato a Detroit e amo il metal, soprattutto il thrash metal, tra i miei dischi preferiti di sempre ci sono gli Slayer di “Raining Blood”, i Death Angel di “The Ultraviolence”, ovviamente i Metallica di “Master Of Puppets”, ma anche i Megadeth di “So Far So Good So What”, o i Testament di “Practice What You Preach” e anche i Celtic Frost di “To Mega Therion“!”. Una chiarissima infarinatura estrema suonata insieme a una line-up solidissima: “Con Eric Friedman (chitarra e backing vocals) lavoriamo insieme da anni, sapevo di andare sul sicuro con lui, Garrett Whitlock (batteria) invece lo conosco dai tempi in cui co-produssi il primo disco dei Submersed in cui suonavano entrambi. Garrett ha dato a “All I Was” un impatto grandioso, è un ottimo batterista e ha fornito a tutto l’album il suo tocco e la sua abilità con il doppio pedale, abbiamo jammato insieme un mesetto e ha creato delle partiture di batteria eccellenti.”

Il disco solista di Mark è ottimo ma quali sono i brani migliori secondo l’autore stesso? “E’ sempre complicato sceglierne uno o due, spero che tutti i pezzi suscitino nell’ascoltatore una reazione, un’emozione particolare e che vengano apprezzati per quello che sono. Personalmente “Wish You Well” è tra quelle che preferisco suonare, è davvero divertente, mentre “The Things I’ve Seen” è una canzone che sento molto, riguarda tutte le persone che pensano di saperla più lunga di te, oppure anche quelle che credi amiche e che invece ti voltano le spalle nel momento del bisogno.” Qualche riferimento a persone del biz? “Sicuramente, il music business è qualcosa di molto pericoloso se non sai muoverti o se dai troppa fiducia alle persone sbagliate, non ti nascondo che in “The Things I’ve Seen” ci sono riferimenti anche ad alcuni soggetti che in passato mi hanno creato problemi che fortunatamente non hanno poi minato l’evolversi della mia carriera da musicista.”

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