L’ultima edizione di X Factor ha visto tra i finalisti tre anime molto differenti, ma ugualmente affascinanti.
Se la vincitrice Nathalie sembrava quella più completa e dall’appeal maggiore (potendo piacere ad un pubblico più eterogeneo) e Davide il classico prodotto da teenager, Nevruz sembrava invece il vero corpo estraneo del terzetto: sempre sopra le righe, a disagio col mezzo televisivo e, soprattutto, più originale della media dei partecipanti ai cosiddetti “talent show”.
Alla classica domanda relativa al ritorno alla vita “normale”, lui risponde che non vedeva l’ora di uscire e quando insinui che la sconfitta un po’ gli sia bruciata, lui replica dicendo che vincere non sarebbe stato rock n roll. Certo, dietro alcune uscite si vede l’insegnamento di Elio, ma si ha anche la sensazione che questo ragazzo che ha dimostrato di avere talento, ma anche una grande fragilità, forse dovuta ad una spiccata sensibilità, abbia molto da dire.
Anche la scelta dell’inedito da presentare durante la finale, che in principio era sembrata un po’ un azzardo, si sta rivelando un tormentone che le radio trasmettono in continuazione e che sotto natale si farà sentire di sicuro.
Nevruz ha inoltre confidato che l’EP appena pubblicato sarà il primo passo per la successiva uscita del suo vero progetto, quello de “Le Ossa”, che verrà seguito proprio dallo stesso Elio.
Il più eccentrico dei giurati di X Factor era rimasto così colpito da Nevruz, da dirgli che l’avrebbe aiutato anche se non fosse riuscito a passare alla fase finale del programma e questo, probabilmente, la dice lunga sul valore di questo ragazzo, oltre che sull’intuito di Elio. Staremo a vedere.
Luca Garrò